Coronavirus, nel bollettino la Calabria specifica i migranti positivi. È polemica
Tante le critiche su Twitter. Per le Sardine si tratta una "discriminazione istituzionalizzata. Il virus non fa distinzioni. Le istituzioni sì"
"La Regione Calabria pubblica il bollettino Covid-19 , dove nei 31 casi attualmente positivi, viene specificato il numero dei migranti. Una distinzione non necessaria, o meglio necessaria per i razzisti urlanti in cerca di consenso e voti. Mi dissocio da tutto questo”. Su Twitter molti utenti stanno criticando aspramente la scelta della Regione Calabria di specificare nel bollettino sull’emergenza Covid il numero di migranti positivo al SARS-COV-2.
Si tratta di una "discriminazione istituzionalizzata", tuonano su Twitter le Sardine. "Il virus non fa distinzioni. Le istituzioni sì".
La #discriminazione istituzionalizzata.
— 6000 Sardine (@6000sardine) July 14, 2020
Nel bollettino giornaliero ufficiale della Regione #Calabria che riporta i dati sul #COVID19, il 12 ed il #13luglio vengono indicati i casi positivi facendo un distinguo per i migranti.
Il virus non fa distinzioni
Le istituzioni sì. pic.twitter.com/ejXkxwwVrr
E ancora: "La Calabria, ex terra dell'accoglienza, nel bollettino di ieri ha evidenziato i positivi italiani e quelli stranieri. Con un bell'asterisco. Mi vergogno" scrive il giornalista Giuseppe Mistica. Tanti i messaggi dello stesso tenore postati in queste ore sui social
La #Calabria, ex terra dell'accoglienza, nel bollettino di ieri ha evidenziato i positivi italiani e quelli stranieri. Con un bell'asterisco. Mi vergogno.#COVID19italia pic.twitter.com/Aan435ibBH
— Giuseppe Mustica (@MusticaG) July 14, 2020
Lo sbarco di migranti positivi al Covid in Calabria
La Calabria ha iniziato ad inserire il numero dei contagi "importati" dal 12 luglio. I migranti positivi al Covid di cui si parla nel bollettino sono sbarcati due giorni fa a Roccella Jonica a bordo di un’imbarcazione con 70 persone. Il caso ha ovviamente fatto discutere. La governatrice Jole Santelli ha invocato misure drastiche: "Per l'immediato chiedo che chi arriva sia sottoposto a quarantena o sulle navi di provenienza requisite o su quelle della Marina, non a terra. E, in secondo luogo, è chiaro che è necessario un blocco navale: che senso ha impedire i voli da Paesi a rischio e poi permettere gli ingressi a persone già malate?".
"Non è questione di ideologie - ha rimarcato in un’intervista al ‘Corriere della Sera’ -, non c'è destra o sinistra su queste cose. Non possiamo essere invasi". "Lo Stato - ha aggiunto la presidente della Calabria - ha il dovere morale di proteggere chi ha lottato contro il virus, e ora che ci sta riuscendo si trova esposto al rischio di un'ondata di ritorno gravissima".