rotate-mobile
Giovedì, 18 Aprile 2024
Attualità

Coronavirus, perché Burioni sta litigando con il presidente della Regione Toscana

Botta e risposta sulla gestione del ritorno di migliaia di cinesi e l'opportunità di metterli in quarantena. Il virologo: "Necessaria la massima prudenza". Il governatore: "Non esiste una misura coercitiva per chi rientra, chi ci attacca o è in malafede o fascioleghista"

Botta e riposta a distanza tra il virologo Roberto Burioni e il governatore della Toscana Enrico Rossi sulla gestione del ritorno di migliaia di cinesi e l'opportunità di metterli in quarantena. Secondo lo studioso, il presidente della Regione sottovaluta il rischio Coronavirus. "A quanto leggo dai giornali, circa 2.500 persone stanno tornando dalla Cina in Toscana" scrive Burioni sul sito MedicalFacts, criticando l'atteggiamento della regione che non ha disposto la quarantena obbligatoria, ma solo volontaria. "Non riesco a capire per quale motivo la Regione Toscana si intestardisca ad affermare che la quarantena non è necessaria" scrive il virologo.

"Sarebbe un minimo sacrificio per i 2500 cittadini che porterebbe però una grandissima sicurezza per tutti gli altri. Nessuno pretende che vengano rinchiusi in un carcere: basterebbe chiedergli di rimanere a casa per due settimane. La stessa cosa che molte multinazionali chiedono ai loro dipendenti che tornano dalla Cina. Limitandosi, come leggo, ad aprire un ambulatorio nel quale queste persone potranno recarsi in caso di malattia (quindi troppo tardi), la Regione Toscana decide di fare correre ai suoi cittadini un rischio evitabile con un minimo disagio per pochissimi di loro. La decisione è a mio giudizio sbagliata, ma non mi stupisce più di tanto, arrivando proprio da quella stessa Regione che senza il minimo pudore offre nell’ambito del suo Servizio Sanitario la medicina omeopatica (inefficace e implausibile secondo la scienza) a spese del cittadino". 

Rossi: "Non esiste una misura coercitiva per chi rientra dalla Cina"

Piccata la risposta del presidente della Regione Enrico Rossi. "La Toscana in materia di prevenzione contro il Coronavirus, seguendo le linee nazionali di sorveglianza attiva, sta facendo più di tutte le altre Regioni. E ho i dati per dimostrarlo. Chi ci attacca o non è bene informato, o è in malafede o è un fascioleghista" ha tuonato il governatore su facebook, riportando la lettera del direttore della Asl Toscana centro al commissario nazionale Borrelli.

"Ad oggi - ha poi spiegato Rossi su Twitter - non esiste in Italia una misura coercitiva che impone la quarantena a domicilio: esiste invece un'indicazione delle autorità cinesi e del nostro ministero sull'isolamento domiciliare volontario che è in effetti attuato da gran parte della comunità cinese residente in Toscana. Ad oggi - sottolinea Rossi - risultano sotto sorveglianza attiva 1.200 persone; la gran parte degli altri sono bloccati nel Paese d'origine a causa delle misure adottate dal governo cinese, misure che verosimilmente saranno rimosse al termine dell'emergenza. Tutto questo sarebbe potuto esserle noto se avesse voluto informarsi per tempo".

enrico rossi fb-2

Una querelle andata avanti per ore quella tra Rossi e Burioni. Nel tardo pomeriggio il governatore ha rincarato la dose su facebook: "Noi pensavamo che il male da combattere fosse il Coronavirus e non le fake news messe in giro sulla sanità Toscana. Sul primo punto abbiamo fatto tutto il possibile nel miglior modo possibile, e i cittadini della Toscana sono tutelati come e di più di altre regioni, quanto al secondo abbiamo provato a reagire e ci stiamo attrezzando per fare meglio".

Toscana, la Lega: "Convocare Burioni in commissione sanità"

Secondo quanto annunciato dalla stessa Regione, sarebbero 2.500 le persone di ritorno dalla Cina dove erano andate a festeggiare il Capodanno. La maggior parte di loro proviene dalla provincia Zhejiang, quarta per numero di casi accertati di coronavirus. 

Il consigliere regionale Jacopo Alberti (Lega) ha richiesto una seduta speciale della Commissione Sanità dell'Assemblea toscana per sentire i pareri di esperti virologi e Protezione civile soprattutto sul caso dei 2.500 rientri previsti dalla Cina. "Invito il presidente della Commissione Sanità e Politiche sociali - afferma l'esponente del Carroccio - a chiamare in seduta speciale anche l'esperto virologo Roberto Burioni, che in questi giorni si sta spendendo molto nel cercare di far capire l'importanza della quarantena sul caso Toscana. Ho chiesto una seduta dedicata interamente al coronavirus in cui sentire altri pareri di medici, esperti di chiara fama, ma al di fuori dell'azienda sanitaria toscana, per valutare l'efficacia delle misure regionali adottate ed eventuali suggerimenti per ulteriori misure preventive".

"E' evidente - continua Alberti - che non sono d'accordo sul non mettere in quarantena coloro che rientrano dalla Cina in questi giorni, e vorrei che almeno una voce tra quelle che saranno in Commissione fosse del dottor Burioni, l'unico che fino a ora ha avuto in coraggio di esporre la propria opinione contraria alle azioni della Regione Toscana. E' assurdo che gli italiani rientrati dalla Cina siano in isolamento in un centro militare e i cinesi rientrati in Toscana a casa in quarantena volontaria: se ci sono dei protocolli del ministero della Salute, come asserisce l'assessore Saccardi, mi domando come mai non siano uguali per tutti".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, perché Burioni sta litigando con il presidente della Regione Toscana

Today è in caricamento