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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus, casi in aumento in 14 regioni: "Nessun allarmismo ma senso di responsabilità"

Nuovi casi in aumento dell'11,2% nella settimana 29 luglio-4 agosto rispetto alla precedente. L'analisi dei dati nel monitoraggio della Fondazione Gimbe conferma una circolazione endemica del virus, con rilevanti differenze regionali

Non è finita. Ricalcando l'aumento dei contagi registrato nella settimana scorsa, l'ultimo bollettino coronavirus del ministero della Salute mostra 402 nuovi casi di positività in Italia, mentre si registrano purtroppo anche sei decessi. Nessun allarmismo, ma dai numeri è evidente che il virus continua a circolare, seppur con notevoli differenze regionali. "Nel 27% circa dei casi, il virus viaggia con gli asintomatici. Rischiamo di poter essere contagiati da persone che stanno bene", è il monito di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di Sanità, rivolto soprattutto a chi sta per andare in ferie.

Allargando lo sguardo ai numeri degli ultimi sette giorni, il monitoraggio indipendente effettuato dalla Fondazione Gimbe rileva nella settimana 29 luglio-4 agosto, rispetto alla precedente, un incremento del 11,2% dei nuovi casi (1.931 vs 1.736), a fronte di una lieve diminuzione del numero di tamponi diagnostici. Relativamente ai dati ospedalieri, se i pazienti in terapia intensiva restano sostanzialmente stabili (41 vs 40), si assiste ad un ulteriore lieve aumento (761 vs 749) di quelli ricoverati con sintomi. In dettaglio:

  • Decessi: +48 (+0,1%)
  • Terapia intensiva: +1 (+2,5%)
  • Ricoverati con sintomi: +12 (+1,6%)
  • Nuovi casi totali: +1.931 (+0,8%)
  • Tamponi diagnostici: -1.911 (-1%)
  • Tamponi totali: +21.415 (+6,5%)

"Negli ultimi 7 giorni - afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - si conferma il trend in crescita sia dei nuovi casi, sia dei pazienti ospedalizzati con sintomi. Due segnali che invitano a mantenere alta la guardia, senza fomentare allarmismi, ma con grande senso di responsabilità individuale e collettiva".

Coronavirus, i dati della settimana 29 luglio-4 agosto: casi in aumento in 14 regioni

Anche nella settimana 29 luglio-4 agosto si rileva una notevole variabilità regionale: in 7 Regioni si rileva una riduzione complessiva di 281 nuovi casi rispetto alla settimana precedente, con un range che varia dai -62 casi dell’Emilia-Romagna a -7 della Valle D’Aosta. Le restanti 14 Regioni registrano un aumento dei nuovi casi: svetta quello del Veneto (+226), mentre altrove gli incrementi oscillano dai +41 della Provincia Autonoma di Bolzano a +6 di Liguria e Umbria.

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"Quale indicatore della diffusione del contagio - spiega Cartabellotta - abbiamo rivalutato la distribuzione geografica dei 12.482 casi attivi al 4 agosto, i casi “attualmente positivi” secondo la denominazione della Protezione Civile, diminuiti complessivamente di 127 unità rispetto alla settimana precedente". Il 46,1% si concentra in Lombardia (5.752); un ulteriore 35,5% si distribuisce tra Emilia-Romagna (1.581), Veneto (1.065), Lazio (987), Piemonte (798). I rimanenti 2.299 casi (18,4%) in 16 Regioni e Province autonome con un range che varia dai 405 della Toscana ai 13 della Valle D’Aosta.

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La circolazione endemica del virus

Questi dati confermano il quadro epidemiologico di circolazione endemica del virus con un trend in progressivo aumento dei nuovi casi nelle ultime due settimane: infatti se nelle prime tre settimane di luglio i nuovi casi erano stabili (circa 1.400 per settimana), nelle ultime due settimane sono progressivamente aumentati prima a 1.736 nella settimana 22-28 luglio e poi a 1.931 nella settimana 29 luglio-4 agosto.

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"Davanti a numeri in progressivo rialzo - conclude il presidente di Gimbe - si conferma la necessità di aderire ai comportamenti raccomandati: dal distanziamento sociale all’uso della mascherina negli ambienti pubblici al chiuso e all’aperto dove non è possibile mantenere la distanza minima di un metro, al rispetto del divieto di assembramenti. Dal canto suo, alla vigilia del nuovo Dpcm il Governo non può non tenere conto di questi dati nel dettare le regole per le prossime settimane (o mesi), mentre le autorità sanitarie devono potenziare la sorveglianza epidemiologica, sia per identificare e circoscrivere i focolai, sia per individuare tempestivamente i casi di importazione dall’estero potenziando il testing rapido nei principali hub di ingresso nel Paese". 
 

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