rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

Coronavirus: come contagi e ricoveri stanno scendendo

Il calo degli ospedalizzati è lieve ma piuttosto costante. In leggera flessione anche le curve di nuovi casi e decessi. L'analisi del bollettino

Premessa: il pericolo varianti c’è ed è serio. Per adesso però (e aggiungiamo per fortuna) l’effetto esplosivo sulla curva dei contagi non c’è stato. Si osserva invece una riduzione dei nuovi casi, pur in un contesto di sostanziale stabilità.

Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati rilevati 12.074 nuovi casi di coronavirus a fronte di 294.411 tamponi effettuati con un tasso di posività che si attesta al 4,1%. È quanto emerge dal quotidiano bollettino sul coronavirus emesso da Protezione Civile e Ministero della Salute. La percentuale di tamponi positivi dunque è in leggera risalita: ieri erano stati rilevati infatti 10.386 nuovi casi con 274.019 tamponi per un tasso di positività del 3,8%. Ma se guardiamo al numero dei contagi registrati tra lunedì e mercoledì, si assiste ad una lieve flessione della curva.

Casi tra lunedì e mercoledì

  • questa settimana: 29.811
  • scorsa settimana: 31.556
  • due settimane fa: 30.774
  • tre settimane fa: 34.359
  • quattro settimane fa: 32.893

La  variazione rispetto alla media delle ultime 4 settimane è pari al - 8%, mentre è in aumento del 3% il numero dei tamponi molecolari (fonte Lorenzo Ruffino, Twitter).

Nelle ultime ventiquattro ore in Italia ci sono stati 369 morti da coronavirus. Da inizio pandemia sono morte 94.540 persone in tutta Italia a causa del Covid. Anche in questo caso, se facciamo un confronto tra la settimana in corso e quelle precedenti la curva è in flessione.

Decessi tra lunedì e mercoledì

  • questa settimana: 963
  • scorsa settimana: 1.065
  • due settimane fa: 1.303
  • tre settimane fa: 1.428
  • quattro settimane fa: 1.504
  • cinque settimane fa: 1.571

(fonte: Davide Torlo, Twitter).

Ma il bollettino porta altre buone notizie. Continua infatti il calo dei pazienti in area non critica (-189 nelle ultime 24 ore) e delle terapie intensive (-31). La curva dei ricoverati con sintomi è in discesa da fine novembre: al momento gli ospedalizzati sono 18.274, il dato più basso dallo scorso 1° novembre, anche se va sottolineato che si tratta pur sempre di un numero piuttosto elevato e pari al 29% dei posti totali disponibili nei reparti ospedalieri della penisola. 

Gli ingressi nei reparti di area critica sono stati in tutto 113: si tratta di uno dei dati più bassi dal 3 dicembre scorso quando il Ministero della salute ha iniziato a comunicare questo parametro.

Il pericolo varianti e il "caso Abruzzo"

Tutto bene? No. Lo dicevamo all’inizio dell’articolo: il pericolo varianti resta serio. In Abruzzo, una delle regioni in cui è più diffusa la variante inglese, il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è pari  al 33,86% contro il 24% della media nazionale. Fortissima la pressione sull'ospedale di Pescara, dove tutta la catena di gestione dell'emergenza, dal 118 al pronto soccorso alle aree di degenza, è al collasso. L'ospedale Covid - riferisce “Il Pescara” -  è pieno da giorni con decine di pazienti trasferiti in altre strutture. E ci sono stati ricoveri anche di 30enni e 40enni con sintomi importanti.

E in provincia di Chieti cambia anche la fascia di età dei contagiati. Nel mese di febbraio i più interessati dal Covid-19 sono i ragazzi di età compresa tra i 7 e i 18 anni, con un tasso di incidenza pari a 725 ogni 100mila abitanti. È quanto emerso dal tavolo permanente istituito dal Prefetto di Chieti, Armando Forgione, nel corso del quale, oltre che di campagna vaccinazione, si è discusso anche degli ultimi dati elaborati della Task Force della Asl e illustrati dal direttore generale Thomas Schael. In generale, questo il quadro, si è abbassata sensibilmente la fascia di età a più alto contagio: quella tra 19-65 anni rappresenta il 63% del totale dei malati, mentre tutti gli altri sono attestati su percentuali ristrette. Così le persone tra 66 e 80 anni sono il 13%, gli over 80 l'8%, e i bambini tra 0 e 6 anni il 3%. Infine un altro 13% è occupato dalla fascia d'età tra 7 e 18 anni. A caratterizzare la nuova fase è anche la diffusione della variante inglese, identificata nel 73% dei nuovi positivi a Chieti e nel 100% a Bucchianico. Secondo gli esperti questa variante potrebbe infatti diffondersi con più facilità tra la fascia di popolazione più giovane. Insomma, per ora i dati dell’epidemia sono sotto controllo. Ma la presenza delle varianti va monitorata con attenzione.

Tanto che per Andrea Crisanti, "in Abruzzo ed Umbria è necessario chiudere tutto con un lockdown chirurgico. In Inghilterra sono passati da 10 mila a 60 mila in tre settimane" ha sottolinato il microbiologo. "Se mi aspetto un aumento notevole dei contagiati viste queste premesse? Si, nelle prossime due o tre settimane, a meno che non si adottino misure di contenimento". 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus: come contagi e ricoveri stanno scendendo

Today è in caricamento