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Mercoledì, 7 Giugno 2023
Attualità Cina

Coronavirus, "da un viaggio in ascensore una catena di 71 contagi". Ecco come è successo

Il caso di una donna ritornata in Cina dagli Stati Uniti d'America: lo studio

Come ha fatto una sola persona asintomatica a contagiarne altre 71? E tutto a causa di un viaggio di 60 secondi in ascensore? L’incredibile (ma per ora solo presunta) catena di contagi si sarebbe verificata in Cina ed è stata oggetto di uno studio che si può leggere sul Centro Statunitense per il Controllo delle Malattie Infettive.

Secondo gli autori della ricerca, tutto avrebbe avuto inizio il 19 marzo scorso quando una paziente, che chiameremo A0, è tornata nella provincia di Heilongjiang dagli Stati Uniti. Alla donna era stata imposta la quarantena domiciliare, precauzione che però - almeno in questo caso - non si è rivelata sufficiente a impedire il contagio.

In sostanza, i ricercatori sospettano che la donna abbia infettato un’altra persona che abitava nello stesso stabile, ma al piano inferiore (che chiameremo B1). Poiché i due non hanno avuto contatti diretti, si presume che il contagio sia avvenuto in ascensore. La donna tornata dagli States potrebbe aver lasciato il virus sui pulsanti passandolo in un secondo momento a B1 che poi a sua volta ha trasmesso il virus ad altre persone. 

Stando a quanto ricostruito dai ricercatori,  il 26 marzo la madre di B1 (che chiameremo B2) ha fatto visita al figlio insieme al compagno (B3). I due avrebbero a loro volta partecipato ad una festa contagiando un genitore e i suoi due figli.

catena di contagi-2

Il 7 aprile B3 inizia a manifestare i primi sintomi del Covid-19 e il 9 aprile il tampone dà responso positivo, primo caso confermato del cluster. Anche i suoi contatti, sottoposti al test, risultano positivi al Covid. "Dalle indagini epidemiologiche - spiegano i ricercatori - è emerso che nessuna di queste 5 persone era di ritorno da aree colpite dal SARS-CoV-2 nei 14 giorni precedenti la diagnosi". 

Nel frattempo il contagio però si era già messo in moto. Saranno 71, secondo gli stessi ricercatori, le persone positive al Covid che si possono ricondurre allo stesso focolaio. Uno dei contatti di B2, ricoverato in ospedale per un ictus, avrebbe infatti trasmesso il virus a 28 persone, tra cui cinque infermieri e un medico. Il contagio si sarebbe poi diffuso anche in un secondo ospedale. I ricercatori sostengono che le sequenze del genoma virale erano diverse da quelle circolanti in Cina, da qui il sospetto è caduto sulla donna tornata dagli States e vicina di casa di B1. La donna, per la cronaca, era risultata negativa al tampone, ma positiva al test sierologico da cui è emerso che aveva già superato il virus.

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