Coronavirus: il record dei morti nei giorni della discesa dell'epidemia
Mai così tante vittime. Per la prima volta viene indicato anche il dato degli ingressi giornalieri in terapia intensiva
Sono 23.225 i contagi registrati oggi su 226.729 tamponi analizzati (qui il bollettino). Ieri i nuovi casi erano stati 20.709 su oltre 207mila test. Le regioni con più contagi sono Lombardia (+3.751), Veneto (+3.581) e Campania (+2.295). Nelle ore in cui il governo è al lavoro sul nuovo Dpcm e ha approvato il decreto legge 2 dicembre n.158 che disegna la cornice delle misure sul Natale e in particolare delle limitazioni agli spostamenti, si assiste da qualche giorno a una discesa dei nuovi casi di infezione. Oggi la quota dei positivi in rapporto ai tamponi è del 10,2% (ieri era al 9,9%).
L'analisi sui dati del bollettino coronavirus di oggi
Si tratta di un indicatore importante perché ci dice se stiamo facendo abbastanza test e quanto è efficace la nostra capacità di tracciamento (più il rapporto scende, meno casi sfuggono al centro di sorveglianza). A fine settembre il rapporto positivi-tamponi era al 2% circa, per poi schizzare sopra il 17% a inizio novembre.
- 3 dicembre 10,2%
- 2 dicembre 9.99%
- 1 dicembre 10,6%
- 30 novembre 12,5%
- 29 novembre 11,7%
- 28 novembre 11,7%
- 27 novembre 12,7%
- 26 novembre 12,5%
- 25 novembre 11,2%
- 24 novembre 12,3%
- 23 novembre 15,3%
- 22 novembre 15%
- 21 novembre 14,6%
- 20 novembre 15.6%
- 19 novembre 14.4%
- 18 novembre 14,8%
- 17 novembre 15.4%
- 16 novembre 17,9%
- 15 novembre 17.4%
- 14 novembre 16.3%
- 13 novembre 16%
- 12 novembre 16.2 %
- 11 novembre 14.6%
- 10 novembre 16.1%
- 9 novembre 17.1%
I dati sui decessi e sui ricoveri in ospedale
Il dato delle vittime purtroppo è molto elevato, spaventoso: oggi 993 - mai così tante dall'inizio dell’epidemia - contro i +684 morti di ieri per un totale di 58.038 vittime dai primi mesi del 2020. Ben 347 delle vittime di oggi sono state registrate in Lombardia.
Decessi tra lunedì e giovedì:
- questa settimana: 3.134
- scorsa settimana: 3.027
- due settimane fa: 2.641
- tre settimane fa: 2.195
- quattro settimane fa: 1.366
Variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane
- decessi: +36 %
Quando inizierà a scendere il numero dei morti in Italia
"I numeri dei decessi" per Covid-19, che ancora restano alti nonostante il miglioramento degli altri dati sull'andamento dell'epidemia, "sono drammatici" e sono quelli "che più feriscono, che artigliano le nostre coscienze e le nostre sensibilità. Il parametro del numero dei decessi è l'ultimo a flettere", ma "credo che potremo vedere una consistente riduzione a partire dai prossimi 10 giorni". La previsione è di Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità (Css), intervenuto ad 'gorà su Rai3.
I dati sui decessi in Italia non sono stati sovrastimati, più volte l'Iss lo ha spiegato chiaramente; è probabile anzi che siano stati sottostimati nei mesi di marzo e aprile. In quel periodo molti pazienti sono deceduti senza essere testati e perciò le loro informazioni non sono state inserite nel Sistema di Sorveglianza. La stima fatta nel rapporto congiunto ISS-Istat sull’eccesso di mortalità è che nei mesi di marzo e aprile i decessi legati in maniera diretta o indiretta al COVID-19 siano circa il doppio rispetto a quelli misurati nel Sistema di Sorveglianza. Questa sottostima dei decessi si era comunque molta ridotta e quasi azzerata da maggio fino a fine estate.
Finalmente, a partire dal bollettino di oggi, vengono forniti i dati sugli ingressi in terapia intensiva. Una richiesta che da tempo avanzavano analisti ed esperti. In terapia intensiva si trovano 3.597 pazienti (-19, ieri erano 3.616): gli ingressi giornalieri nelle ultime 24 ore sono 217. I ricoverati con sintomi, invece, sono 31.772 (-682, ieri 32.454). I guariti e i dimessi sono in tutto 846.809 (+23.474, ieri erano 823.335). In isolamento ci sono ancora 724.613 pazienti mentre gli attualmente positivi hanno raggiunto quota 759.982.
Finalmente, a partire dal bollettino di oggi, vengono forniti i dati sugli ingressi in terapia intensiva. Una richiesta che da tempo avanzavano analisti e esperti. Bene pic.twitter.com/TU47LOTnWr
— Lorenzo Pregliasco (@lorepregliasco) December 3, 2020
I numeri in discesa e il pericolo di una terza ondata
I numeri restano alti e, anche se da alcuni giorni si assiste a una discesa dei nuovi casi di infezione e migliorano alcuni indicatori fondamentali nel monitoraggio dell'epidemia (come quello sulle terapie intensive), il peggio non è alle spalle e un effetto "rilassatezza" nelle prossime feste natalizie potrebbe farci ripiombare nell'incubo nei primi mesi del 2021. L'obiettivo del governo è piegare la curva dei contagi senza arrivare ad un lockdown generalizzato. Ecco perché le restrizioni a Natale e Capodanno saranno più severe.
Casi tra lunedì e giovedì
- questa settimana: 79.661
- scorsa settimana: 101.018
- due settimane fa: 130.003
- tre settimane fa: 131.308
- quattro settimane fa: 115.552
Variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane:
- casi: -33%
- tamponi: -7%
Tasso di positività (tamponi effettuati) tra lunedì e giovedì
- questa settimana: 10.7%
- scorsa settimana: 12.6%
- due settimane fa: 15.4%
- tre settimane fa: 15.9%
- quattro settimane fa: 15.4%
Cosa ci dicono i dati sull'epidemia? Come sta andando in Italia? Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe conferma nella settimana 25 novembre-1 dicembre, rispetto alla precedente, una diminuzione dei nuovi casi (165.879 vs 216.950), a fronte di un calo dei casi testati (672.794 vs 778.765) e di una riduzione del rapporto positivi/casi testati (24,7% vs 27,9%). Calano del 2,3% i casi attualmente positivi (779.945 vs 798.386) e, sul fronte degli ospedali, diminuiscono sia i ricoveri con sintomi (32.811 vs 34.577) che le terapie intensive (3.663 vs 3.816); ancora in aumento i decessi (5.055 vs 4.842). In dettaglio, rispetto alla settimana precedente, si registrano le seguenti variazioni:
- Decessi: 5.055 (+9,9%)
- Terapia intensiva: -153 (-4%)
- Ricoverati con sintomi: -1.766 (-5,1%)
- Nuovi casi: 165.879 (+11,4%)
- Casi attualmente positivi: -18.441 (-2,3%)
- Casi testati -105.971 (-13,6%)
- Tamponi totali: -85.654 (-5,8%)
«Si conferma – dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – la riduzione dell’incremento percentuale dei casi totali (11,4% vs 17,5%), del numero di nuovi casi settimanali (165.879 vs 216.950) e, in misura minore, del rapporto positivi/casi testati (24,7% vs 27,9%) a fronte di una sensibile riduzione dei casi testati (-13,6%)».
Se il calo dei nuovi casi da un lato è dunque attribuibile all’effetto delle misure introdotte, dall’altro risente dell’inspiegabile riduzione di quasi 106mila casi testati. «Le misure di contenimento – continua Cartabellotta – si riflettono anche sulle curve degli attualmente positivi, di ricoveri e terapie intensive, che sembrano avere superato il picco e iniziato la fase discendente, mentre la curva dei decessi continua a salire».