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Giovedì, 25 Aprile 2024
Morti di Covid

Col Covid mai così tanti morti dal Dopoguerra ma con i vaccini il rischio crolla del 95%

La stagione più brutta della pandemia è ormai alle spalle ma sono drammatici i dati che arrivano dall'Istat che mettono in mostra la violenza del virus: Piemonte, Lombardia le regioni più colpite ma da marzo l'effetto dei vaccini è evidente

Il Covid ha bruciato nel giro di 15 mesi la speranza di vita conquistata dagli italiani in 10 anni. Non solo, nel prezzo pagato dal Paese alla pandemia entrano pure l'aumentata mortalità per cause come demenze e diabete e il crollo del Pil di almeno 5 punti percentuali in un anno. È quanto emerge dal nuovo Rapporto curato dall'Osservatorio nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che opera nell'ambito di Vihtaly, spin off dell'Università Cattolica, presso il campus di Roma.

La riduzione della speranza di vita della popolazione è stata calcolata in -1,4 anni, con punte di -2,6 in Lombardia tra gli uomini e -2,3 in Valle d'Aosta tra le donne. Un documento confermato anche dall'ultimo rapporto Istat pubblicato oggi che analizza la mortalità Covid-correlata nelle successive ondate pandemiche che hanno colpito il nostro paese. 

decessi covid istat-2

Tanti i dati messi in luce dal rapporto, partendo dal dato più sconvolgente: nel 2020 il totale dei decessi (746.146) per il complesso delle cause è stato il più alto mai registrato nel nostro Paese dal secondo dopoguerra, 100.526 decessi in più rispetto alla media 2015-2019 (15,6% di eccesso). Come è noto tuttavia alcune regioni hanno riportano aumenti significativamente più alti della media nazionale: i più colpiti dalla pandemia sono stati il Piemonte, la Valle D’Aosta, la Lombardia e la Provincia autonoma di Trento. Le Regioni del Centro e del Mezzogiorno non mostrano variazioni rilevanti. Una situazione cambiata poi nei primi quattro mesi del 2021 quando l’impatto dei decessi per Covid-19 sui decessi totali è aumentato soprattutto nelle regioni del Centro e del Mezzogiorno.

Poi è arrivato il vaccino e gli effetti sono più che evidenti: se da un lato l’eccesso di decessi di marzo 2021, rispetto al dato medio dello stesso mese del periodo 2015-2019, continua ad essere attribuibile per quasi il 90% ai morti di 65 anni e più, d’altro canto rispetto al picco di decessi di marzo 2020 il calo più importante si deve soprattutto alla classe over 80. Il crollo dei decessi di questa classe di età rispetto a marzo 2021 spiega il 70% della diminuzione dei decessi totali osservata tra marzo 2021 e marzo 2020; un altro 26% è dovuto alla minore mortalità della classe 65-79 anni.

Oggi va ancora meglio: alla data del 7 giugno 2021 in Italia sono state somministrate 38.178.684 dosi di vaccino anti Covid-19 per la prevenzione dell’infezione da SARS-CoV-2, con un totale di 13.028.350 persone che hanno ricevuto due dosi di vaccino (24,01 % della popolazione over 12). L’82,2% della popolazione over 80 risulta aver completato la vaccinazione. Oggi il rischio di decesso per la popolazione vaccinata si è ridotto del 95%.

mortalita istat-2

Il numero più alto di decessi giornalieri causa Covid si è registrato il 28 marzo 2020 con un totale di 928 vittime, mentre nella seconda ondata il record è stato registrato il 19 novembre con 805 morti.

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