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Martedì, 16 Aprile 2024
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Tutti a casa per il coronavirus, ma si può uscire a donare il sangue: "È sicuro"

Le restrizioni agli spostamenti non prevedono la sospensione delle attività di donazione, che sono garantite in quanto considerate livelli essenziali di assistenza. Ogni giorno molti italiani hanno bisogno del sangue che proviene dalle donazioni per vivere

E' importante continuare a donare sangue. In alcune strutture inizia a scarseggiare. C'è stata una contrazione delle donazioni e ciò rischia di pregiudicare la normale attività chirurgica negli ospedali. Donare il sangue è sicuro, non c'è nessun rischio di contagio, i centri di raccolta sono protetti e ogni giorno sono tanti gli italiani che hanno bisogno del sangue che proviene dalle donazioni per vivere. Dalla Lombardia al Lazio al Piemonte, gli appelli si susseguono. 

Avis: "L'emergenza Covid-19 non fermi le donazioni di sangue"

L'emergenza da Covid-19 e le misure di contenimento del contagio, che hanno coinvolto non solo la Lombardia ma tutto il Paese, non devono fermare la raccolta di sangue e di emocomponenti. "Dal 2 all'8 marzo, in Italia sono state consumate 46.183 unità di sacche e raccolte 44.297 unità, obbligandoci a utilizzare la scorta strategica di 1.886 sacche. In Lombardia la produzione è stata di di 7.712 unità a fronte di un consumo di 8.275, quindi abbiamo utilizzato 563 sacche in più. Dobbiamo assolutamente recuperare e ripristinare la scorta nazionale". Lo scrive in una nota Oscar Bianchi, presidente di Avis Regionale Lombardia a fronte dei dati relativi alla settimana dal 2 all'8 marzo su quanto sangue è stato raccolto e quanto è stato utilizzato.

"Dei due milioni di sacche di sangue e plasma prodotte ogni anno nel nostro Paese, 500 mila, ben un quarto, vengono dalla Lombardia - ha spiegato -. Non solo il territorio della Lombardia è autosufficiente in questo campo, ma contribuisce storicamente alle necessità di altre zone, in particolare il Lazio e la Sardegna. E in queste regioni, come pure in Campania e Sicilia, l'allarme è già scattato".

"Leggiamo - ha proseguito il presidente - grandi gesti di solidarietà: non fermiamoci. Donare il sangue è una risposta ancora più concreta a una nuova emergenza, già insorta in alcune regioni del sud Italia. Voglio rassicurare ancora una volta tutti i donatori che non vi è alcun rischio durante la trasfusione, il personale medico dei centri raccolta è tutelato e i centri sono attrezzati per garantire le misure di sicurezza a tutela della salute".

Le restrizioni agli spostamenti non prevedono la sospensione delle attività di donazione, che sono garantite in quanto considerate livelli essenziali di assistenza che assicurano la continuità del supporto trasfusionale a oltre 1.800 pazienti al giorno sul territorio nazionale.

Donare il sangue è sicuro, non c'è nessun rischio di contagio

"Roma ha bisogno di sangue per le sale operatorie. Se possiamo farlo nel rispetto delle indicazioni mediche e delle nuove disposizioni raccogliamo l'appello delle autorità sanitarie e di Nicola Zingaretti e andiamo a donarlo in piena sicurezza, seguendo le istruzioni della Regione Lazio. È questo il momento". Lo afferma il segretario romano del Pd Andrea Casu.

Stesso appello in Piemonte. "Donare il sangue è sicuro, non c'è nessun rischio di contagio, i centri di raccolta sono protetti. L'emergenza Covid-19 sta mettendo in ginocchio i servizi trasfusionali, per questo faccio appello ai piemontesi affinché si rechino presso uno dei centri presenti sul territorio", ha dichiarato Stefano Allasia, presidente del Consiglio regionale.

"Donare è necessario perché c'è il rischio concreto che in questi giorni si blocchi l'attività chirurgica. Il sangue non si può creare artificialmente, per questo è essenziale un gesto di generosità e solidarietà affinché si riesca a garantire la continua disponibilità anche durante questo periodo di emergenza sanitaria - continua Allasia - La donazione è un'azione concreta verso gli altri, è compito delle istituzioni fare informazione affinché venga assicurato un numero sufficiente di donatori per consentire una continuità nell'attività ospedaliera. Donare il sangue è un gesto semplice e prezioso che può salvare molte vite".

Flavio Soriga: "Chiamate i centri trasfusionali"

Lo scrittore e autore televisivo Flavio Soriga è affetto da talassemia, malattia genetica che lo costringe a continue trasfusioni. Alla talassemia si sopravvive, e bene, ma c'è bisogno che le donazioni di sangue continuino: "Continuate a donare il sangue, ci sono persone come me che hanno bisogno di voi. Non ho mai avuto paura nella mia vita, ho sempre contato sulla generosità degli altri, ora comincio a essere preoccupato. Chiamate i centri trasfusionali" ha detto in collegamento con Agorà.

Chi desidera diventare donatore di sangue può prendere contatto con la sede AVIS più vicina o chiamare il centro trasfusionale dell'ospedale.

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