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Venerdì, 29 Marzo 2024
CORONAVIRUS

Coronavirus, dove avvengono i contagi: per la prima volta l'Iss fornisce i dati

Lo studio preliminare dell'Istituto superiore di sanità: il 44,1% delle infezioni è stato registrato nelle strutture per anziani, solo il 4,2% in ambito lavorativo

Ad aprile il 44,1% dei casi accertati di Covid-19 è stato rilevato all'interno di case di riposo, Rsa e strutture per disabili. È quanto emerge da uno studio preliminare dell’Istituto superiore di sanità che si basa su 4.508 casi notificati dal 1° al 23 aprile, pari a circa il 7% dei casi totali registrati nello stesso periodo (58.803). Si tratta di dati che l’Iss sta ancora approfondendo, ma che per stessa ammissione di Sergio Brusaferro, presidente dell'Istituto superiore di sanità, sono utili già oggi per capire "dove focalizzare l’attenzione nella seconda fase e prevenire la circolazione delle nuove infezioni".

Coronavirus, dove avvengono i contagi

Stando ai dati, un altro 24,7% dei contagi è avvenuto in ambito familiare, il 10,8% nelle strutture sanitarie (ospedali e ambulatori) e solo il 4,2% sul luogo di lavoro (si noti però che alla data del 1° aprile l’Italia era in lockdown già da 20 giorni). E ancora: il 12,7% delle infezioni registrate va sotto la voce "Altro", mentre l'1,4% delle persone contagiate ha contratto il Covid-19 su una nave da crociera. 

È la prima volta da quando è iniziata l’epidemia che le autorità sanitarie forniscono numeri attendibili (benché parziali) sui luoghi di contagio. "Molti di voi – ha spiegato Brusaffero in conferenza stampa - ci hanno chiesto in questi giorni, ma anche nei giorni scorsi, dove andiamo a identificare le infezioni". La maggior parte dei casi registrati di Covid-19, ha aggiunto,  "si verificano fondamentalmente dove si concentrano le persone anziane e i disabili, poi c'è il livello familiare, quindi le strutture sanitarie e il livello lavorativo".

"Rsa punto debole di molti Paesi" 

"Una delle prime misure raccomandate è stata, ai primi di marzo, il blocco delle visite in Rsa" ha assicurato il presidente dell'Iss. "E questo per evitare che le persone potessero portare l'infezione in questi luoghi. È stato specificato fin da subito che queste strutture  andassero protette".

Secondo Brusaferro "è un tratto comune che queste strutture siano il punto debole di questa situazione in tutti i Paesi". La ricerca dell'Iss sulle Rsa comunque sta andando avanti, ha assicurato il presidente Iss "e continueremo a condividere i dati quando li avremo esaranno significativi".

In aumento le donne contagiate

Un altro dato importante sottolineato dall’Iss è che nella "seconda fase" dell’epidemia (dal 1° aprile ad oggi) sono aumentate le donne contagiate. Quanto ai decessi, ha detto il presidente dell’Iss, "l'età media delle donne è più elevata, e si conferma il fatto che le donne muoionomeno rispetto ai maschi nel nostro Paese".

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Per Brusaffero "la situazione epidiomoligica è molto migliorata, ma persiste una circolazione del virus di cui non possiamo non tenere conto". L’imperativo è muoversi "con molta cautela" e adottare "misure progressive". "Si potrà andare al parco ma non a fare feste. Ogni apertura deve essere accompagnata da uno stretto monitoraggio, serve cautela. Dobbiamo intervenire subito, facciamo un passo alla volta ma inesorabile".

Fase due, Brusaferro: "Prima le attività commerciali, bisogna rispettare le regole"

Come sarà la fase due? "Dovendo immaginare uno scenario, una visione, che poi vanno confortati con dati reali, ci immaginiamo che progressivamente riprendano le attività secondo una logica di prudenza, ma anche di inesorabilità. Suggeriamo di rilassare un po' le misure partendo dalle attività produttive e poi commerciali - ha aggiunto Brusaferro -, poi le attività a loro supporto e vediamo se il sistema tiene e si mantengono questi numeri. Andremo progressivamente ad articolare la nostra vita, che non sarà come la avevamo a Natale, ma dovrà mantenere delle regole fino all'arrivo del vaccino e di terapie che faranno dire che l'infezione è controllata e creiamo l'immunità di gregge".

"Lentamente - ha proseguito il presidente dell'Iss - si riaprono le attività riorganizzando la vita delle persone, che possono muoversi, ma sapendo che devono rispettare alcun regole. Se facciamo una camminata o la spesa non dobbiamo farlo in una situazione di affollamento, i mezzi pubblici si useranno riorganizzando orari e accesso ai servizi, spalmandoli nella giornata senza che ci sia un picco di concentrazione e poi si potrà anche recuperare una dimensione di attività fisica e servizi sanitari per patologie non Covid. Mi piacerebbe che le persone potessero acquisire un livello di autonomia e movimento maggiore, ma se non rispettiamo queste misure la curva rischia di ripartire". 

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