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Martedì, 19 Marzo 2024
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Coronavirus, intervista al dottor Ascierto: "Ecco perché usiamo il farmaco anti artrite"

"La parola d'ordine è cauto ottimismo. In questo momento il trattamento con Tocilizumab è molto diffuso". L'intervista al dottor Paolo Antonio Ascierto, oncologo dell'Istituto Pascale di Napoli che sta curando il trattamento dei primi pazienti in Italia con questo farmaco. Ok dell'Aifa alla sperimentazione su 330 pazienti

Il farmaco utilizzato per la cura dell'artrite reumatoide, il Tocilizumab, sta dando i primi segnali di efficacia nel trattamento della polmonite interstiziale causata dal coronavirus SARS-CoV-2. Il dottor Paolo Antonio Ascierto - direttore dell'Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell'Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli - in questi giorni sta curando il trattamento dei primi pazienti in Italia con questo farmaco, insieme ai colleghi del Pascale e dell'ospedale Cotugno, dopo le prime sperimentazioni avviate in Cina. Lo abbiamo intervistato. 

Dottor Ascierto, a che punto è la terapia con il farmaco anti artrite contro la polmonite interstiziale da nuovo coronavirus? Quanti sono stati finora i pazienti con Covid-19 trattati al Pascale di Napoli con il Tocilizumab e quali risultati si hanno al momento?

"Al momento abbiamo quindici pazienti trattati con questa terapia. Di questi quindici, quattro sono stati trattati stamattina e per questi ultimi non abbiamo ancora dati. Abbiamo quindi i dati su undici pazienti, di cui sette intubati. Cinque di essi sono migliorati, due dei quali addirittura in Cpap (cioè sono passati dalla terapia intensiva ad un sistema di ventilazione assistita non invasiva, con i caschi che ossigenano, ndr) e quindi hanno avuto un miglioramento importante, uno è stabile, uno purtroppo è deceduto per un aggravamento del distress respiratorio (una forma di insufficienza respiratoria polmonare acuta, ndr). Dei quattro trattati in reparto, invece, tutti hanno avuto miglioramenti importanti dopo 48 ore. Uno all'improvviso stanotte si è aggravato e purtroppo è deceduto per complicanze: era un paziente però che aveva anche lui delle malattie concomitanti, una fibrillazione atriale. In sostanza, quindi, di questi undici pazienti otto hanno avuto un miglioramento".

Il farmaco si sta usando anche in altri ospedali italiani, per esempio a Milano, Modena, Fano, Pesaro, Cosenza. Con quali risultati?

"Anche dagli altri centri arrivano dati positivi. Diversi pazienti, soprattutto quelli trattati in sub-intensiva o pre-intensiva, hanno avuto un miglioramento. C'è un cauto ottimismo, poi la sperimentazione ci dirà".

La casa farmaceutica Roche ha deciso di fornire gratuitamente il Tocilizumab agli ospedali, ma l'Aifa non ha ancora dato il via libera per la sperimentazione del farmaco. Arriverà presto secondo lei?

"Siamo in attesa che arrivi l'ok. L'Agenzia italiana del farmaco in questo momento sta lavorando intensamente per finalizzare il protocollo che potrebbe essere ultimato nelle prossime ore. Il Tocilizumab è messo a disposizione dall'azienda che lo produce per "off label", gratis, senza nessun costo. Fino a ieri avevano distribuito trattamenti per circa mille pazienti, quindi in questo momento il trattamento è molto diffuso". [Il via libera dell'Aifa per la sperimentazione del farmaco è poi arrivato: leggi l'aggiornamento in fondo all'articolo]

Questo farmaco, oltre che per l'artrite reumatoide, viene solitamente usato nelle terapie oncologiche per limitare gli effetti collaterali provocati da alcuni farmaci immunoterapici. E al momento la terapia viene utilizzata off label. Cosa significa?

"Significa "fuori indicazione", fuori etichetta. In questo momento il Tocilizumab ha due indicazioni: una è quella dell'artrite reumatoide, l'altra invece è per il trattamento degli effetti collaterali da terapia CAR-T cell (nuove terapie personalizzate contro il cancro che agiscono direttamente sul sistema immunitario del paziente per renderlo in grado di riconoscere e distruggere le cellule tumorali, ndr). Ecco perché questo è un trattamento che gli ematologi conoscono molto bene - perché utilizzano questa terapia -, oppure gli oncologi come me che fanno immunoterapia e che utilizzano a volte delle strategie che danno una tossicità molto simile a quella delle CAR-T".

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Ma come si è scoperto che un farmaco del genere funziona per la polmonite da nuovo coronavirus? E come agisce il farmaco somministrato ai pazienti con Covid-19?

"Quando utilizziamo l'immunoterapia contro i tumori, noi stimoliamo il sistema immunitario che si attiva e produce tante sostanze che servono ad uccidere le cellule tumorali ma che producono anche un'infiammazione forte. A volte queste sostanze prodotte in maniera eccessiva causano quella che viene chiamata tecnicamente "tempesta citochinica" che dà alcuni effetti collaterali. Tra questi effetti collaterali c'è anche una sindrome da distress respiratorio molto simile a quella del Covid-19: questo perché anche nel distress respiratorio del Covid-19 c'è un'iperattività del sistema immunitario che è dovuta ad una reazione al virus e che determina una tempesta di citochine. Una di esse, l'interleuchina 6, sembra essere quella più importante perché determina shock ipotensivo, distress respiratorio e altro. E il Tocilizumab agisce proprio contro questa interleuchina 6".

Il farmaco, insomma, non agisce contro il virus ma contro una delle conseguenze del virus. L'idea, spiega il dottor Ascierto, è di andare a ridurre l'interleuchina 6 con il Tocilizumab.

Il farmaco, dunque, sembra avere effetti sulle gravi conseguenze respiratorie che hanno alcuni tra coloro che contraggono il coronavirus. In base alla sua esperienza, qual è la parola d'ordine in questo momento? Si può essere ottimisti?

"La parola d'ordine in questo momento è cauto ottimismo. Ci sono risultati incoraggianti e la sperimentazione, in attesa del via libera dell'Agenzia italiana del farmaco, ci dirà attraverso il rigore scientifico se questo farmaco effettivamente ha una sua validità così come sembra dai dati preliminari".

Aggiornamento ore 20:58 - E' arrivato l'ok dell'Aifa al farmaco anti artrite: sperimentazione "controllata" su 330 pazienti. "Annunciamo la sperimentazione del tocilizumab, farmaco per artrite reumatoide; i dati preliminari sono promettenti. Lo studio sarà su 330 pazienti e partirà giovedì per valutare l'impatto del farmaco". Lo ha detto Nicola Magrini, direttore Aifa, Agenzia italiana del farmaco, alla conferenza stampa alla Protezione civile. Il farmaco, ha spiegato Magrini, "riduce l'effetto del fattore di infiammazione, perché il virus produce reazione infiammatoria molto ampia. L'idea dunque era che potesse spegnere questa 'cascata infiammatoria'". E i dati, ha aggiunto il direttore dell'Aifa, "sono in via di acquisizione: ci sono segnalazioni di alcuni pazienti che hanno avuto un miglioramento della condizione e altri no". Dunque, "lo sforzo" messo in campo con la sperimentazione "è di poter dimostrare quante vite si salvano, chi ne giova maggiormente e quale è la categoria che ne giova". Magrini ha poi sottolineato che "il farmaco è stato già provato su centinaia di pazienti" e per questo si è deciso di passare ad una "fase 2", vale a dire la sperimentazione sui 330 pazienti, "intubati da non più di 24 ore" e non in condizioni particolarmente gravi.

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