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Sabato, 20 Aprile 2024
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In Italia attivi 1.374 focolai di coronavirus: "Capacità di risposta messa a dura prova"

Il report settimanale dell'Istituto superiore di sanità sottolinea il peggioramento della situazione epidemiologica "di cui gli italiani devono avere consapevolezza"

Sono 1.374 i focolai di coronavirus attivi in Italia, di cui 490 nuovi, entrambi i dati in aumento per la quarta settimana consecutiva. È quanto viene segnalato nel report settimanale di Istituto superiore di sanità (Iss) e ministero della Salute, relativo al monitoraggio di Covid-19 nel periodo tra il 17 e il 23 agosto.

"Questo comporta un sempre maggiore impegno dei servizi territoriali nelle attività di ricerca dei contatti - osservano gli esperti - I servizi territoriali sono riusciti finora a contenere la trasmissione locale del virus ma, qualora dovesse persistere l'attuale trend di incidenza in aumento, le capacità di risposta di questi servizi potrebbero essere messe a dura prova".

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Dal report emerge una forte smentita di quanti sostengono che il virus sia portato dall'estero: la maggior parte dei casi di Covid-19 continua ad essere contratta sul territorio nazionale mentre risulta importato da uno stato estero solo il 20,8% dei nuovi casi diagnosticati. 

L'indice di trasmissione nazionale (Rt) calcolato sui casi sintomatici è pari a 0.75 con un intervallo tra 0.52 e 1.24: questo indica che, al netto dei casi asintomatici identificati attraverso attività di screening/tracciamento dei contatti e dei casi importati da stato estero vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi sintomatici contratti localmente e diagnosticati nel nostro paese.

"Bisogna tuttavia interpretare con cautela l'indice di trasmissione nazionale in questo particolare momento dell'epidemia - avverte il report - Infatti Rt calcolato sui casi sintomatici, pur rimanendo l'indicatore più affidabile a livello regionale e confrontabile nel tempo per il monitoraggio della trasmissibilità, potrebbe sottostimare leggermente la reale trasmissione del virus a livello nazionale".

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Quello che è certo è come sia mutata la diffusione del virus: in Italia, come in Europa e globalmente, si è verificato un forte abbassamento dell'età mediana della popolazione che contrae l'infezione. Nel nostro Paese l'età media dei casi diagnosticati nell'ultima settimana è di 29 anni, confermando un trend in diminuzione. I focolai emersi sono infatti associati ad attività ricreative sia sul territorio nazionale che all'estero ma anche "una minore gravità clinica dei casi diagnosticati che, nella maggior parte dei casi, sono asintomatici.

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Si tratta di un peggioramento della situazione epidemiologica di cui gli italiani devono avere consapevolezza. "Rimane fondamentale - è l'indicazione che emerge dal report - continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale, l'uso delle mascherine e il distanziamento fisico".

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