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Giovedì, 28 Marzo 2024
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No, l'Italia non è un modello da imitare: lo dicono i numeri

La favola che il nostro sia (stato) il Paese europeo più virtuoso è, appunto, solo una favola

Sono lontani i tempi in cui Conte (e non solo lui) parlava del "modello Italia" da ammirare ed esportare in tutto il mondo. I dati di oggi dicono ben altro: con 623 morti registrati ieri, tra i grandi paesi europei, il nostro è quello che conta più decessi giornalieri. Più del Regno Unito, spesso additato come esempio negativo sui media, dove pure ieri sono state contate 595 vittime, in aumento rispetto alle 532 del giorno precedente. E più della Spagna, dove a fronte di una popolazione più contenuta (47 milioni di abitanti contro i 60 dell’Italia) si registra un numero di decessi decisamente più basso: 349 nelle ultime 24 ore, in diminuzione rispetto ai 411 del 10 novembre. I grafici in basso (fonte Worldmeters) mostrano però che la curva dei decessi in Spagna non sta subendo l’impennata che vediamo invece nel nostro Paese.   

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Per la Francia va fatto un discorso a parte: ieri sono stati registrati 328 morti, in dimunuzione rispetto ai 472 di martedì e ai 551 di lunedì, ma il numero non tiene conto dei decessi avvenuti nelle case di cura. Sta di fatto che metendo insieme tutti i dati, Oltralpe il totale dei morti per Covid è di 42.535 vittime, mentre in Italia siamo a 42.953 nonostante i sei milioni di abitanti in meno.

Il Regno Unito conta invece poco più di 50 milioni di decessi, a fronte di una popolazione di oltre 66 milioni di persone.

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Il numero di morti per milione di abitanti

Stando al sito Worldmeters se si analizza il numero di morti per milioni di abitanti, il dato italiano si attesta a 711: meglio di Belgio (1185), Spagna (858) e Uk (740), ma peggio di Francia (651), Olanda (479) e Germania (144).

Il caso dell Germania: un esempio virtuoso

Con poco più di 12mila morti, rispetto ad una popolazione di 83 milioni di abitanti, la Germania è indubbiamente il Paese europeo che ha gestito meglio l’epidemia, nonché uno degli esempi più virtuosi al mondo. E nonostante abbia un numero di contagi ancora inferiore a quello di Francia, Italia e Regno Unito, e una capacità di posti letto in terapia intensiva invidiabile (34 ogni 100mila abitanti contro gli 8 del nostro Paese) Merkel ha deciso comunque di confinare il Paese imponendo ben prima di Conte un lockdown soft valido per tutto il territorio nazionale. Del resto parliamo di uno Stato che investe nella sanità  il 9.5% del Pil in Sanità (in Italia investiamo il 6,5%) e che ha una medicina territoriale particolarmente organizzata.

La situazione epidemiologica in Italia sembra tuttavia più delicata anche se paragonata a quella di Spagna, Regno Unito e Francia, Paesi in cui la seconda ondata è arrivata prima e le autorità hanno disposto misure di contenimento rigide. Al contrario di Merkel e Macron, Conte ha poi deciso di differenziare le misure a seconda delle zone di rischio. Secondo l'epidemiologo francese Antoine Flahaut, l'indice di contagio, che ieri è passato a 0,93, segno che "la Francia è riuscita a controllare la seconda ondata di coronavirus". "Non può esserci epidemia quando l'indice – dal quale emerge il numero di persone che ogni contagiato infetta in media – è al di sotto di 1 - ha spiegato Flahaut -. Se si contagia in media meno di una persona, significa che non c'è epidemia".

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Perché il numero di morti continuerà ad aumentare

Nonostante anche nel nostro Paese si inizi a intravedere un rallentamento dei contagi, l’impennata dei decessi sembra far pensare che si poteva (e doveva) intervenire prima. Secondo Francesco Forastiere, 66 anni, è medico ed epidemiologo. Il dato più grave nei prossimi giorni resterà l'alto numero dei morti, in aumento. "La mortalità non è il riflesso del numero dei contagiati di oggi ma dei contagiati di 10- 15 giorni fa. Questo vuol dire che anche se il numero dei nuovi contagi dovesse stabilizzarsi o addirittura diminuire, la mortalità probabilmente continuerà ancora ad aumentare perché rispecchia l’epidemia dei giorni precedenti". Insomma, il numero di morti è destinato a salire ancora, e forse a raggiungere e superare quel triste record del 27 marzo quando morirono più di 900 persone in un giorno.

Il numero di morti salirà ancora in Italia

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