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Martedì, 16 Aprile 2024
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Coronavirus, perché il numero dei nuovi positivi in Lombardia è ancora così alto

Secondo l'ultimo bollettino, in Lombardia i nuovi contagiati sono 259 in più, pari all'85,5% dell'aumento in Italia. A spiegare come interpretare il dato relativo ai nuovi positivi è stato l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera

Secondo l'ultimo bollettino a disposizione - quello di lunedì 15 giugno - cala ancora il dato dei contagi da coronavirus in Italia, con un incremento di 303 casi rispetto a domenica, quando si era registrata una crescita di 338 casi. In Lombardia i nuovi contagiati sono 259 in più, pari all'85,5% dell'aumento registrato in Italia. Il numero dei casi totali è arrivato così a 237.290. La Lombardia resta dunque la regione più colpita, con 15.976 attualmente positivi: ieri si è registrato un rapporto del 3,9% tra nuovi positivi e tamponi effettuati, mai così alto da tempo. 

A seguire il Piemonte con 2.604 casi, 1.500 in Emilia-Romagna, 755 in Veneto, 489 in Toscana, 246 in Liguria, 1.292 nel Lazio, 617 nelle Marche, 289 in Campania, 410 in Puglia, 66 nella Provincia autonoma di Trento, 805 in Sicilia, 99 in Friuli Venezia Giulia, 486 in Abruzzo, 94 nella Provincia autonoma di Bolzano, 18 in Umbria, 33 in Sardegna, 12 in Valle d'Aosta, 37 in Calabria, 70 in Molise e 11 in Basilicata.

Numero dei nuovi positivi ancora "alto" in Lombardia: la spiegazione di Gallera

Perché il numero dei nuovi positivi in Lombardia è ancora così alto? A fornire un'interpretazione sul dato relativo ai nuovi positivi è stato Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia. Gallera ha spiegato che relativamente alla giornata di lunedì tra i nuovi positivi rientrano anche i risultati "di 108 tamponi effettuati a seguito di test sierologici su operatori sanitari e su 17 ospiti di Rsa". "La maggior parte dei casi - ha spiegato l'assessore lombardo al Welfare - risulta essere 'debolmente positivo'. Questo elemento evidenzia la presenza di anticorpi e di tracce del virus, la cui insorgenza risale però alle settimane precedenti. Regione Lombardia ha deciso di avviare una massiccia campagna di screening con prelievi ematici a cittadini in quarantena, contatti di sintomatici, operatori sanitari, forze dell'ordine, personale dei tribunali. In caso di test sierologico positivo, come da procedura, segue un tampone di controllo il cui risultato rientra poi nelle statistiche ufficiali".

Per quanto riguarda invece i tamponi, ha fatto sapere lo stesso Gallera, "vengono eseguiti sui cittadini che si rivolgono al servizio di emergenza urgenza, ai pazienti in fase di ricovero, a coloro che manifestano sintomi anche lievi, e ai loro contatti, segnalati alle Ats dai medici di base o dai datori di lavoro". "L'ampliamento della platea delle persone alle quali stiamo eseguendo il tampone, quindi - ha concluso Gallera - determina un maggior numero di positività che nella maggior parte dei casi non è legata a nuove insorgenze. Questo vasto sistema di screening serve proprio per prevenire e monitorare eventuali situazioni critiche, che al momento gli esperti delle Ats non evidenziano, soprattutto se si considera il fatto che siamo a un mese dal termine del lockdown".

"I dati più aggiornati sulla diffusione del contagio in Lombardia "non sono male" secondo il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco: "Molti dei casi lombardi sono asintomatici svelati dai test. Bisogna tenere alta la guardia su Milano, Bergamo e Brescia" dice all'Adnkronos Salute, e aggiunge: "Abbiamo un bel numero di tamponi, un buon dato su ricoveri e terapie intensive e un ottimo dato sui decessi. Teniamo alta la guardia, dunque".

I numeri statistici sui casi confermati di coronavirus potrebbero aumentare in Lombardia nei prossimi giorni, per un motivo molto semplice. A Bergamo è iniziata la campagna di 50mila test sierologici gratuiti, con tampone ai positivi entro 48 ore. Nella giornata di ieri è poi partita una campagna di tamponi all'ospedale Papa Giovanni della città orobica. Individuare i contagiati (che spesso sono asintomatici) è un passo fondamentale per frenare ulteriormente la diffusione del contagio. Il progetto dei 50mila test sierologici, del valore complessivo di 3,5 milioni di euro, è il risultato di una bella sinergia tra pubblico e privato: il Comune, recependo una delibera di Regione Lombardia, ha accolto il supporto di aziende private e, all’occorrenza, del Fondo di Mutuo Soccorso comunale.

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