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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità Brindisi

Ismael, il sarto "adottato" dall'Italia che cuce mascherine per le persone in difficoltà

E' una bella storia quella che arriva dalla Puglia. Ismael ha 20 anni ed è originario del Mali: non è la prima volta che si rende protagonista di gesti di grande solidarietà

Tutti vogliono dare una mano in base alle proprie competenze e possibilità. E' una bella storia quella che arriva dalla Puglia che affronta, come tutte le regioni italiane da nord a sud passando per le isole, l'emergenza Covid-19. Siamo a Torre Santa Susanna, al centro della penisola salentina, in provincia di Brindisi, e siamo nell'ambito del sistema di protezione internazionale e per minori stranieri non accompagnati, il centro Siproimi "Sadaka" per richiedenti asilo e rifugiati.

Qui vive Ismael, operaio in una sartoria di Francavilla Fontana, che in questo periodo di lockdown non può - come tutti coloro che non lavorano nelle filiere essenziali - andare al lavoro: ha semplicemente deciso di donare il suo tempo facendo qualcosa di utile per la comunità e per tutti i cittadini. E' BrindisiReport a raccontare i dettagli. Si è messo a realizzare con la sua macchina da cucire mascherine che saranno consegnate alla consulta dei servizi sociali del Comune di Torre Santa Susanna, la quale a sua volta, provvederà a consegnarle alle persone anziane e più bisognose della città. Un piccolo gesto, ma sono quelli che in questi giorni risultano essere importanti, tanto a livello pratico quanto morale. 

Ismael cuce mascherine per anziani e bisognosi

Ismael ha 20 anni ed è originario del Mali: arrivato al Siproimi di Torre S.Susanna nell'autunno del 2018. Nella valigia aveva la sua amatissima macchina da cucire. Irene Milone, responsabile del Consorzio Nuvola, dice a BrindisiReport: "Ismael ha una grande professionalità in questo settore. Attualmente lavora in una importante azienda tessile di Francavilla Fontana dove ha fatto sei mesi di tirocinio prima del contratto a tempo indeterminato".

Non è la prima volta che il giovane si mette a disposizione con parecchio altruismo e senso civico e solidale: nel Natale 2018 ha cucito presine, grembiuli, strofinacci il cui ricavato dalla vendita è stato donato ai servizi sociali del Comune di Torre e per l'emergenza Covid-19 ha cucito un centinaio di mascherine anche per la comunità africana. Poi sono arrivate quelle per gli anziani e persone in difficoltà del paese.

"Parla perfettamente l'italiano - continua Irene Milone - è ragazzo educatissimo, ha anche preso la patente".

Ormai il giovane ha terminato il suo percorso nella comunità e da alcuni mesi è alla ricerca di un appartamento in affitto nel quale andare a vivere a Francavilla Fontana, città dove lavora: "Purtroppo -  conclude la responsabile del Siproimi - fino ad oggi non è stato possibile perchè pare sia un problema affittare case alle persone africane".

Coronavirus, quale mascherina bisogna usare

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