Coronavirus, Miozzo (Cts): “Epidemia sotto controllo, ma i contagi aumenteranno”
"Effetto di una estate vissuta sull'onda del liberi tutti", dice il coordinatore del Cts, che però esclude per il momento altre chiusure dopo quelle discoteche. Per Walter Ricciardi proprio gli assembramenti in discoteca hanno "contribuito a diffondere il virus”
“Siamo in un trend ampiamente previsto. La curva è in lenta ascesa ma per il momento l’epidemia è sotto controllo”, a dirlo è Agostino Miozzo, coordinatore del comitato tecnico scientifico (Cts), intervistato dal Corriere della Sera in merito alla situazione italiana. Dopo aver parlato della questione della scuola, tra distanziamento (con pochissime deroghe ammesse) e mascherine obbligatorie dopo i 6 anni, Miozzo ha commentato l’aumento dei casi positivi registrati in Italia nei giorni scorsi. L’epidemia al momento è sotto controllo, dice, ma “è molto probabile che nelle prossime due settimane i casi cresceranno ancora, effetto di una estate vissuta sull’onda del liberi tutti”.
“Dopo le discoteche, per ora non c’è ipotesi di altre chiusure. I dati sull’occupazione degli ospedali e sulla capacità del sistema di tracciare i positivi ci rassicurano”, afferma. “Il servizio sanitario si è messo in moto, sa cercare, circoscrivere e curare. E per fortuna i cittadini stanno collaborando. Se hanno la febbre si autosegnalano. I giovani? Hanno commesso tante sciocchezze, speriamo abbiano capito che è ora di smetterla”.
Ricciardi: "Assembramenti in discoteca hanno contribuito a diffonere il virus"
Sulle discoteche, chiuse dal governo dopo Ferragosto, è intervenuto anche Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di igiene all’università Cattolica di Roma. “Le scene di assembramento e di affollamento ci ha fatto prevedere l'aumento dei contagi. L'assembramento in discoteca di certo ha contribuito a diffondere il virus”, ha detto Ricciardi, intervistato durante il programma Agorà.
“È un aumento preoccupante ma ancora siamo nella possibilità di controllarlo", ha rassicurato in ogni caso l'esperto. Si poteva fare qualcosa in più? "Certamente sì, noi - è la risposta di Ricciardi - abbiamo sempre detto che le discoteche erano un ambiente incompatibile con l'epidemia, perché è un ambiente dove i giovani vanno ad assembrarsi, ad ammassarsi. Era utopistico pensare che si potesse frequentare una discoteca stando a due metri di distanza, con la mascherina".
"Abbiamo visto delle scene e quelle scene le paghiamo - ha concluso - così come paghiamo le scene di assembramento nei bar e ristoranti quando non si mantiene la distanza di sicurezza, che è il presidio principale. Quando quella viene abbassata, noi sicuramente siamo in grado di vedere in sette giorni o due settimane un aumento di casi, come di fatto sta sistematicamente e precisamente avvenendo".