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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, dalle mascherine obbligatorie ai mezzi pubblici bloccati: così la Cina ha affrontato l'epidemia

La delegazione di medici e infermieri cinesi, giunta in Italia per formare il personale sanitario sull'emergenza coronavirus, ha spiegato con quali misure è stata affrontata l'epidemia in Cina

L'epidemia del nuovo coronavirus è esplosa in Cina, in particolare nella città di Wuhan, nella provincia di Hubei. Eppure, dopo mesi di restrizioni e misure drastiche, il governo cinese è riuscito a contenere il più possibile l'epidemia. Adesso, i contagi nella provincia di Hubei si sono ridotti a zero, la maggior parte dei nuovi casi registrati in Cina è “importato” e i nuovi epicentri del contagio sono l'Italia, la Spagna e gli Stati Uniti. Chi prima, chi dopo, quasi tutti i Paesi hanno adottato misure restrittive, ma l'approccio cinese è stato decisamente più energico e risolutivo, tanto che, nelle prossime settimane, verranno revocate alcune restrizioni, come la quarantena di massa a Wuhan o il divieto di ingresso ed uscita dalla provincia. 

Coronavirus, come la Cina ha affrontato l'epidemia

Ma le misure adottate in Cina sono le stesse che stiamo “vivendo” in Italia? La risposta è no. Anzi, decisamente no. Le restrizioni imposte dal Governo cinese sono state molto più dure: dall'obbligo di portare la mascherina, alla spesa ogni tre giorni, passando per un massimo di 5 persone al supermercato, fino ad arrivare addirittura alle scarpe per i cani. A spiegare l'approccio cinese è stata delegazione di 14 tra medici e infermieri cinesi arrivati ieri, giovedì 26 marzo, a Firenze per formare il personale sanitario sull'emergenza coronavirus.

Una delle imposizioni più singolari è senza dubbio quella che prevede le scarpe per i cani, da far indossare agli animali per portarli a passeggio e poi togliergliele prima di rientrare in casa, per evitare così di contaminare l'ambiente domestico. 

Coronavirus, le misure cinesi: dall'obbligo di mascherina a i mezzi bloccati

Ma questa è solo una delle misure con le quali la Cina ha affrontato l'epidemia da Covid-19, come ha riferito Giuseppe Yuan, portavoce della delegazione. Sempre in riferimento agli animali domestici, e in particolare ai cani, gli specialisti cinesi hanno consigliato di utilizzare anche uno speciale collare per evitare che l'animale, una volta fuori di casa, possa leccare oggetti per strada.

“Per affrontare il Covid-19 - ha spiegato il portavoce - noi abbiamo chiuso le città e fermato i mezzi pubblici. Da voi vedo che funzionano ancora mentre noi nel momento del picco li avevamo bloccati tutti”.

Parlando sempre delle misure di prevenzione adottate in Cina, Giuseppe Yuan ha sottolineato che nel momento del picco le autorità permettevano a una sola persona per famiglia di andare a fare la spesa ogni tre giorni, riducendo gli ingressi nei supermercati al massimo a cinque persone per volta. A proposito delle mascherine, il portavoce della delegazione di specialisti cinesi ha aggiunto che “in Cina è obbligatoria, senza di essa ancora ora non si prendono mezzi pubblici e non si va da nessuna parte”.

Ma gli accorgimenti prima di rientrare in ambiente domestico non si limitano agli animali da compagnia. Infatti, gli specialisti cinesi, tramite il loro portavoce, hanno spiegato che "è necessaria anche la disinfezione delle suole delle scarpe prima di entrare a casa, attraverso un apposito liquido spray" e quella "delle ruote delle auto che entrano ed escono dai parcheggi".

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