rotate-mobile
Sabato, 20 Aprile 2024
Attualità

Coronavirus: la discesa si è fermata. E il numero dei morti fa paura

Rispetto alla settimana scorsa i decessi tornano addirittura a salire. La curva dei contagi è sostanzialmente stabile, così come quella degli ingressi nei reparti di terapia intensiva. La notizia positiva del giorno è il calo sensibile del tasso di positività dei tamponi. L'analisi del bollettino

Sono 14.844 i casi di coronavirus registrati in Italia nelle ultime 24 ore su un totale di 162.880 tamponi processati (diagnostici e di controllo). Rispetto a ieri, i contagi sono dunque in aumento, ma a fronte di circa 60mila test in più. Iniziamo con una buona notizia: il rapporto positivi/tamponi scende finalmente in maniera sensibile attestandosi al 9,1%  dall’11,6 di ieri. In realtà le buone notizie finiscono qui: basta prendere il dato dei contagi di martedì scorso (14.842 su 149.232 tamponi), per rendersi conto che se un rallentamento c’è è davvero molto lieve. Se prendiamo in esame i casi registrati tra lunedì e martedì, la variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane è pari al -37%, mentre il numero dei tamponi è diminuito del 16%. Ma come risulta chiaro dai dati postati su Twitter da Lorenzo Ruffino, rispetto alla settimana scorsa il trend dei contagi sembra sostanzialmente stabile.

Casi tra lunedì e martedì

  • questa settimana: 26.874
  • scorsa settimana: 28.562
  • due settimane fa: 35.727
  • tre settimane fa: 46.162
  • quattro settimane fa: 59.545

Per avere un quadro più chiaro bisognerà però attendere i numeri dei prossimi giorni.

Ma a preoccupare ancora di più è la curva dei decessi (oggi 846). Se prendiamo il numero delle vittime registrate tra lunedì e martedì, rispetto alla settimana scorsa il trend è addirittura in rialzo come fa notare Davide Torlo su Twitter.

  • questa settimana: 1.337
  • scorsa settimana: 1.162
  • due settimane fa: 1.457
  • tre settimane fa: 1.483
  • quattro settimane fa: 1.235

Che cosa sta accadendo? Virologi ed epidemiologi ripetono da tempo che la curva dei decessi segue le altre, ma con un ritardo di circa due settimane. Il numero dei contagi e dei ricoveri è iniziato a scendere (benché molto lentamente) intorno al 25 novembre, eppure il numero dei morti resta drammaticamente alto. E il totale delle vittime è ormai arrivato a 65.857.

Qualche segnale positivo arriva dagli ospedali. I ricoverati con sintomi scendono di 423 unità, mentre il saldo tra ingressi e uscite nei reparti di terapia intensiva fa segnare -92. Se però prendiamo il dato netto degli ingressi (al netto dunque dei decessi e delle guarigioni) ci accorgiamo di come ci sia ben poco da esultare.

Non solo rispetto a ieri si registra un aumento abbastanza sensibile (colpa dei soliti ritardi di notifica?), ma guardando ai dati dal 3 dicembre ad oggi è facile notare come non ci sia stato nessun calo.

  • 15 dicembre 199
  • 14 dicembre 138
  • 13 dicembre 152
  • 12 dicembre 195
  • 11 dicembre 208
  • 10 dicembre 251
  • 9 dicembre 152
  • 8 dicembre 192
  • 7 dicembre 144
  • 6 dicembre 150
  • 5 dicembre 192
  • 4 dicembre 201
  • 3 dicembre 217

L'infettivologo Di Perri: "Il calo è più lento del previsto"

Che ci sia qualcosa che non va lo dice chiaramente anche Giovanni Di Perri, responsabile delle Malattie infettive dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino. "Questa non è certo la discesa della prima ondata di Covid-19" afferma il camice bianco raggiunto dall'AdnKronos. "Il lockdown non è stato lo stesso e stiamo vedendo un calo lento, forse più del previsto. Il Veneto anzi aumenta di nuovo. Siamo ancora in ballo, purtroppo. C'è meno richiesta di prima sulle cure Covid, i numeri complessivi delle nuove infezioni sono in riduzione. Si liberano posti letto, anche se purtroppo su questo ha inciso anche il gran numero di morti che abbiamo avuto. Ci vorrà tempo. Nei reparti ancora abbiamo tanti malati, siamo ancora nella fase in cui sacrifichiamo moltissimi reparti, le altre specialità mediche. L'assistenza su altri fronti è chiaramente ridotta e sappiamo cosa ha comportato nella prima ondata".

Il quadro dunque non è positivo. Questa seconda ondata di Sars-CoV-2 è "salita lentamente e lentamente sta scendendo - dice lo specialista all'Adnkronos Salute - I tempi saranno ancora abbastanza lunghi. Certo consideriamo anche che, con le protezioni in atto, può darsi che l'influenza quest'anno sia meno imponente sul piano del volume di lavoro. È quello che ci auguriamo di cuore, e se così fosse potrebbe riequilibrare l'impegno necessario in questo momento". In Piemonte oggi "noi che ci occupiamo di Malattie infettive siamo pieni fino in fondo e saremo gli ultimi a svuotarci. Ma in generale ci sono ospedali dove sono state sacrificate la Chirurgia e la Medicina interna e occorrerà riuscire a svuotarle il prima possibile".

Il bollettino di oggi 15 dicembre 2020

bollettino coronavirus oggi 15 dicembre-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus: la discesa si è fermata. E il numero dei morti fa paura

Today è in caricamento