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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Coronavirus: 529 nuovi casi, cresce il numero dei guariti. Il bollettino di martedì 10 marzo

Il numero dei morti sale a 631. Rispetto a ieri i contagi scendono notevolmente, ma il dato della Lombardia è ancora parziale. Gallera: "I dati vanno visti in maniera più ampia nel tempo"

Coronavirus, ci sono 529 casi in più in Italia. Il nuovo bollettino della Protezione Civile porta il conto degli italiani attualmente positivi al coronavirus a 8514 persone, mentre il dato totale delle persone che alle 18 del 10 marzo hanno contratto il Covid -19 (comprese quelle guarite) è di 10.149. Il commissario per l'emergenza Angelo Borrelli ha però sottolineato che il dato della Lombardia non è completo perché alcuni tamponi sono ancora in fase di verifica. Il numero dei morti sale a 631, 168 in più di ieri, il dato più alto dall'inizio dell'epidemia. I malati in terapia intensiva sono 877, 144 in più rispetto a ieri. 

Ci sono meno contagi rispetto a ieri

La buona notizia è che diminuisce il numero delle persone contagiate, che ieri erano state 1598: si tratta però di un trend che andrà verificato domani, anche alla luce dei dati che arriveranno dalla Lombardia. Sale anche il numero dei guariti che oggi sono ben 280 contro i 102 di ieri. 

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"Abbiamo 280 dimessi e guariti in più", ha spiegato Borrelli in conferenza stampa. "Tengo a precisare che i decessi non sono 'da coronavirus'. Tra le diverse patologie avevano anche il coronavirus. In Lombardia abbiamo 135 decessi, 15 in Emilia Romagna, 6 in Veneto, 4 in Piemonte, 3 nelle Marche, 2 in Friuli, 1 in Abruzzo, Lazio e Liguria", dice Borrelli.

Lombardia, Gallera: "Molti campioni stanno arrivando, dati non sempre omogenei"

- Il dato dei casi positivi al nuovo coronavirus in Lombardia "risulta essere 5.791, cioè 322 in più rispetto a ieri". Lo ha comunicato l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, durante il punto stampa sull'emergenza Covid-19 da Palazzo Lombardia. "Noi raccogliamo il dato dei laboratori e non sono dati costantemente omogenei. Segnalo che molti campioni stanno arrivando e l'aumento moderato potrebbe essere dovuto solo alla tempistica di analisi e di invio dei tamponi. Ieri i casi positivi crescevano di 1.280. I dati vanno visti in maniera più ampia nel tempo", spiega. Il numero dei ricoverati, prosegue Gallera, sale a 3.319, 505 in più" rispetto a ieri. "I ricoveri in terapia intensiva sono 466, 26 in più".

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Cresce il numero dei morti in Lombardia

I decessi in Lombardia sono arrivati a 468, con un incremento di 135"rispetto a ieri. Gallera ha sottolineato che c'è anche un numero crescente di persone che vengono dimesse: sono 896. 

Il numero dei contagi scende anche in Emilia Romagna

In Emilia-Romagna sono complessivamente 1.533 i casi di positività al Coronavirus, 147 in più rispetto all'aggiornamento di ieri pomeriggio. Un aumento inferiore rispetto a quello di ieri, quando erano stati 206. E passano da 4.607 a 5.167 i campioni refertati. Complessivamente ci sono 669 persone in isolamento a casa perché con sintomi lievi che non richiedono cure ospedaliere, o prive di sintomi; quelle ricoverate in terapia intensiva sono invece 98 (8 in più rispetto a ieri).

La situazione in Veneto

In Veneto i casi di coronavirus sono saliti oggi pomeriggio a 913, 57 in più rispetto alla rilevazione di questa mattina alle ore 7.30. I pazienti ricoverati sono 233, 69 dei quali in terapia intensiva, 53 i dimessi, 26 i deceduti. Padova rimane al primo posto con 241 casi seguita da Venezia con 160 e da Treviso con 158.

Fontana: "A Lodi e Codogno l'evoluzione dell'infezione si sta invertendo" 

"La prima buona notizia è che dai dati che abbiamo esaminato, legati alla zona rossa di Lodi-Codogno, è che quella è l'unica zona in cui l'evoluzione dell'infezione si sta invertendo, si sta riducendo e sta andando a una velocità completamente diversa rispetto ai dati della regione Lombardia. Credo che sia un importante dato cui partire". Lo ha detto il governatore lombardo, Attilio Fontana, nel corso di una conferenza stampa a Milano sull'emergenza Coronavirus.

Il dato di Lodi e Codogno "è anche il dato da cui è partito l'incontro che abbiamo avuto oggi con i sindaci delle città capoluogo -ha spiegato Fontana- ai quali abbiamo chiesto di fare una valutazione e raccontare la realtà del loro territorio. Questo dato ha portato tutti i sindaci a chiedere alla regione Lombardia di farsi interprete presso il governo nazionale per chiedere misure ancora più stringenti". "Se evidentemente i numeri si riducono laddove ci sono state misure rigorose come nella zona rossa - ha detto Fontana - significa che bisogna ridurre la cosiddetta vicinanza sociale, il rapporto diretto tra le persone, cioè la possibilità di diffondere il virus. E l'unica strada. Dobbiamo insistere perché è l'unica medicina che abbiamo per interrompere questa situazione".

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