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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, contagiato un ragazzo emiliano: era a Wuhan per fare visita alla fidanzata

Il 29enne era in Cina per motivi di svago e da lì è stato direttamente rimpatriato con tutte le misure precauzionali del caso. Al momento si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma

È un ragazzo di Luzzara il primo italiano contagiato dal Coronavirus e il terzo caso del temibile virus  2019-nCoV​ registrato in Italia.  Lo conferma Andrea Costa, sindaco della cittadina emiliana in provincia di Reggio Emilia. 

"Ho sentito il padre che mi ha dato, fortunatamente, notizie confortanti: il ragazzo sta bene ed è asintomatico".

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"Il giovane paziente emiliano era stato individuato nel momento in cui si manifestavano i primi sintomi. Non era dunque asintomatico", sottolinea però il direttore del dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza. 

Il 29enne era in Cina per motivi di svago e si era recato a Wuhan per fare visita alla fidanzata e poi passare il Capodanno in Thailandia. Ma era scoppiata l'emergenza. Dalla città epicentro dell'epidemia è stato direttamente rimpatriato con tutte le misure precauzionali del caso. Al momento si trova in isolamento allo Spallanzani di Roma.

Dall'istituto capitolino informano che il paziente mostra un "modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale" ovvero una vasodilatazione dei vasi sanguigni con arrossamento e gonfiore degli occhi. È un sintomo abbastanza comune di molte malattie, anche degli stati influenzali.

"E' in buone condizioni generali" il paziente positivo al coronavirus e trasferito nella giornata di ieri all'Istituto dalla struttura dedicata della città militare della Cecchignola. "Presenta lieve febbricola e lieve iperemia congiuntivale. Il quadro clinico e quello radiologico polmonare sono negativi. Il paziente inizierà in giornata una terapia antivirale", si legge nel bollettino del 7 febbraio dello Spallanzani.

Per gli altri 55 connazionali tornati dalla Cina e isolati nella città militare della Cecchignola a Roma "c'è il rischio di una quarantena costante". Gli altri italiani in quarantena negli alloggi allestiti al Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito hanno riferito che il contagiato "dormiva in una stanza singola" e non ha avuto "molti contatti con loro". Ma ora si teme che il periodo di quarantena possa allungarsi per tutti.

Michel Talignani, modenese che era andato in Cina per lavoro, racconta all'Adnkronos dalla cittadella militare della Cecchignola della 'doccia fredda' arrivata ieri alla notizia del test positivo del compagno di viaggio. 

"Tra di noi possiamo avere contatti, non siamo blindati, ci sono aree comuni in cui possiamo uscire ma abbiamo l'obbligo di portare mascherine e guanti tutte le volte che si interagisce".

Matteo Bassetti, virologo e presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita), non nasconde all'Adnkronos qualche perplessità. "Non riesco a capire chi prende alcune decisioni che trovo assurde - prosegue Bassetti - E' chiaro che non le stanno prendendo i medici, visto che una circolare del ministero degli Interni prevede che i vigili urbani di Genova abbiano in dotazione 3000 mascherine nel caso dovessero avere contatti con una persona positiva. Tutto assurdo: se c'è un caso sospetto ci andranno i medici con un'ambulanza".

Coronavirus, nuovi casi

Sempre allo Spallanzani risultano stabili, e dunque ancora critiche, le condizioni della coppia di turisti cinesi, positivi e ricoverati da otto giorni. Dal 4 febbraio ricevono un terapia antivirale sperimentale con un cocktail di lopinavir/ritonavir miscelando un antivirale comunemente utilizzato per l'infezione da hiv e un antivirale già utilizzato per la malattia da virus Ebola.

Le 20 persone asintomatiche tuttora in quarantena che sono state a contatto con la coppia cinese "sono tutte in buone condizioni generali".

Intanto, si è riunita la task force sul coronavirus, alla presenza del ministro della Salute Roberto Speranza: è stato confermato che i voli tra Italia e Cina resteranno chiusi così come previsto dall'ordinanza e che si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane.

Nel frattempo è stato confermato il primo caso di contagio da coronavirus in Corea del Nord. Lo scrive il quotidiano sudcoreano 'The Korea Times' senza rendere note le identità e condizioni attuali di salute della donna risultata positiva ad un controllo effettuato a Pyongyang: avrebbe mostrato i sintomi dopo un viaggio in Cina.

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