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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, tutti i nuovi focolai in Italia. Il figlio dell'imprenditore veneto: "Papà ha sbagliato"

"Davvero non so come mio padre possa essersi comportato in questo modo" dice il figlio dell'imprenditore veneto ora intubato in ospedale. In Italia la situazione a livello nazionale resta sotto controllo, l'epidemia è in ritirata, ma piccoli focolai segnalati da nord a sud

E' intubato in ospedale l'imprenditore 64enne di Sossano considerato responsabile del nuovo focolaio di coronavirus in Veneto. Il figlio del manager di un'azienda dedita alla lavorazione delle lamiere di Pojana Maggiore ammette di non capire come il padre possa essersi comportato così incautamente: dopo essere tornato dalla Serbia con la febbre, aveva continuato la stessa vita di sempre tra lavoro, cene, incontri, addirittura un funerale. 

"Davvero non so come mio padre possa essersi comportato in questo modo - dice a Repubblica -. Proprio lui che aveva adeguato tutte le sue aziende contro il rischio Covid...". Il falso senso di sicurezza lo ha portato addirittura a rifiutare il ricovero nonostante i chiari sintomi di Covid-19.

Intanto in Italia si segnalano numerosi piccoli focolai. Ma partiamo dal caso più clamoroso, quello veneto. Le cose sono andate così: un paio di settimane fa assieme a tre collaboratori aveva fatto un viaggio in Serbia. Nel paese balcanico hanno incontrato un 70enne positivo al coronavirus (poi morto). 

Poi il rientro in Italia, il 25 giugno. L'uomo stava male ma nonostante i sintomi (dolori e febbre), non si è mai fermato: ha partecipato a un funerale a Orgiano, a una cena con un centinaio di persone a Gambellara. Lo scorso weekend si è poi fatto visitare in pronto soccorso a Noventa Vicentina, da dove è subito stato trasferito a Vicenza perché trovato positivo al coronavirus. Ma ancora una volta ha rifiutato il ricovero ed è tornato a casa. Ma non è stato in isolamento, ha incontrato tre collaboratori e un domestico. Soltanto dopo l'intervento del sindaco del paese ha accettato di farsi ricoverare.

"Mio padre - spiega il figlio a Repubblica - ha sottovalutato la situazione. Pensava che il virus si fosse presentato in forma lieve, credeva di potersela cavare da solo". Invece ha messo a rischio la salute pubblica dando il là a un focolaio. "Non trovo una giustificazione al suo comportamento. Zaia ha regione quando dice che serve il Trattamento sanitario obbligatorio per chi rifiuta le cure: curarsi è una dovere verso la comunità. Non si può rischiare di contagiare altre persone". A causa del comportamento dell'imprenditore cinque persone sono risultate positive e più di 100 si trovano in isolamento.

Giuseppe Perfetto, responsabile di zona per la Fiom-Cgil, a Vicenzatoday dice di essere molto "affranto per quanto è accaduto" alla Laserjet non solo per i rischi per la salute dei dipendenti, che sono circa 170, ma "anche per la ricaduta sul piano della sicurezza sanitaria e sociale che una situazione del genere può comportare su tutto il territorio", vieppiù in considerazione "della consistente interconnessione" tra le imprese della zona. Secondo il sindacalista «il fatto che uno dei manager apicali della società si sia rifiutato di farsi ricoverare andando poi in giro per il Veneto» pur avendo saputo dalle strutture sanitarie di essere contagiato "è un fatto assai grave".

Coronavirus, i nuovi focolai in Italia

In Italia la situazione a livello nazionale resta sotto controllo, l'epidemia è in ritirata, ma piccoli focolai, da Nord a Sud, dal Veneto alla Toscana, dall'Emilia Romagna al Lazio, passando per Piemonte e Trentino mettono in grossa apprensione le autorità locali, che devono identificare velocemente e a circoscrivere altrettanto rapidamente tutti i contatti a rischio.

C'è il focolaio di Predazzo, in Trentino: un kosovaro, di ritorno dal suo paese, ha eluso l’isolamento e ha fatto una festa: 8 contagiati. In Toscana, dove tra Firenze, Arezzo e le località costiere sono stati identificate piccole comunità di immigrati, in prevalenza peruviani e cingalesi, che si sono passati fra loro il virus all’interno di abitazioni sovraffollate. In Emilia-Romagna c'è il focolaio nel magazzino di Bartolini, oggi Brt, in zona Roveri a Bologna, con più di 100 positivi. In una azienda agricola a nord di Ravenna 13 braccianti agricoli contagiati, tutti originari del Bangladesh, asintomatici: vivono nella stessa casa:ì. 

In Piemonte 13 contagi in Val d’Ossola, riconducibili a personale frontaliero. Sotto totale controllo pare il focolaio di Mondragone, in Campania. Massima attenzione anche per l'aumento dei casi nel Lazio. Tra i casi di Roma ci sono due dipendenti del World Food Program di rientro dalla Somalia, risultati positivi e sintomatici e segnalati da un medico delle Nazioni Unite. In Friuli Venezia Giulia un altro cluster potrebbe essere a Trieste, dove al momento sono otto le persone collegate tra loro e trovate positive al Covid. Dei nuovi malati riscontrati, quattro lavorano nell'import-export e potrebbero avere avuto contatti con persone provenienti dall'estero. Altri piccoli focolai nelle province di Mantova, Padova e Belluno.

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