rotate-mobile
Martedì, 23 Aprile 2024
Attualità Cremona

Coronavirus, lo sfogo dell'infermiere: "Attenti, ci risiamo. Nuovi ricoveri gravi"

Il racconto di Luca Alini, infermiere di Cremona: "Abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie. Il coronavirus non si è dimenticato di fare il suo lavoro"

Sono le 22 di sera e Luca Alini, infermiere di Cremona, è ancora al lavoro in ospedale. Per mesi in prima linea in una delle città della Lombardia più colpite dalla pandemia, l'infermiere ha pubblicato un selfie e un post su Facebook (poi cancellato) per lanciare un messaggio forte e chiaro: anche se nel nostro Paese la situazione non è quella dei mesi critici di marzo e aprile quando le terapie intensive negli ospedali erano al collasso, l'emergenza coronavirus non è finita e per questo non bisogna abbassare la guardia.

L'infermiere indossa la "divisa" anti contagio e scrive: "Ci risiamo. Non è mia abitudine farmi dei selfie, né tantomeno pubblicarli su Facebook. Questo l'ho fatto questa sera alle 22 circa, al lavoro. Non è una foto di marzo o di aprile. In reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie. Per ora la cosa è limitata, non come a febbraio o marzo o l'inizio di aprile, quando i Covid erano 30 su 30 in reparto più altrettanti ricoverati in altri reparti, quando su 30 pazienti 26 erano ventilati. Ma il coronavirus non si è dimenticato di fare il suo lavoro, e da bravo virus fa quello che deve: infetta nuovi ospiti per sopravvivere. Niente di più e niente di meno".

"Ci risiamo, abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid gravi"

Il suo sfogo prosegue: "La maggior parte delle persone ormai pensa al mare, alla montagna, all’aperitivo con gli amici, alla gita del week end. Se qualcuno conosce una persona che ha perso uno dei suoi cari a causa del virus, provi a chiedere cosa ne pensa di tutto ciò, del fatto che ci siano persone che insistono nel continuare a non indossare la mascherina. Provate a chiedere e sentite cosa ne pensano. Nel frattempo, noi continuiamo a fare quello che facciamo sempre, anche se adesso non siamo più eroi o angeli, non abbiamo più alcun titolo onorifico".

L'ultimo paziente della prima ondata è stato dimesso dall'ospedale di Cremona il 30 giugno scorso. Ora, stando al racconto dell'infermiere, "in reparto abbiamo ricominciato a ricoverare pazienti Covid con gravi insufficienze respiratorie". "Sono passati otto giorni - continua Luca Alini -. Non siamo più Covid free, ma poco importa. Spero che tutto ciò che è successo non si ripeta, ovviamente, ma nessuno può averne la certezza".

E conclude: "La stragrande maggioranza delle persone non si rende conto che il mondo sta vivendo un evento che resterà nei libri di storia, nel bene e nel male. Essere qui a scrivere questo pistolotto per me significa che sono riuscito a sopravvivere per raccontarlo, e per me è un fatto che a marzo non era scontato per niente. Ah, per informazione, io il Covid l'ho beccato (come molti altri colleghi), ho gli anticorpi ma non ho mai avuto sintomi. Ma, a dirla tutta, non mi sento affatto tranquillo anche se gli esami dicono che in teoria sarei immune. Proprio per il fatto che non sappiamo nulla su questo simpatico esserino, e non ci sarà nessun professore che mi farà cambiare idea".

L'azienda sanitaria locale frena: "No casi gravi"

Il post di Luca Alini era diventato virale nelle ultime ore, poi l'autore lo ha cancellato. L'Asst (Azienda socio sanitaria territoriale) ha precisato, contattata dall'Adnkronos Salute, che "non sono i casi gravi di marzo. Ci sono stati dei ricoveri in questi giorni in reparti ordinari, in parte legati a focolai già noti, come peraltro già spiegato pubblicamente nei giorni scorsi". Ma, tiene a ribadire l'ospedale, la terapia intensiva "resta Covid-free", agognato traguardo raggiunto "ormai 5-6 settimane fa".

Il post dell'infermiere è datato 9 luglio e si riferisce al giorno prima. Quale sia oggi la situazione a Cremona lo spiega più approfonditamente il direttore sanitario della struttura, Rosario Canino: "La premessa d'obbligo è che siamo lontani anni luce dalla crisi di marzo-aprile. Possiamo definirla una situazione abbastanza tranquilla, attenzionata ma tranquilla. Da venerdì scorso abbiamo avuto dei ricoveri, in tutto parliamo di 10 pazienti, 8 in Malattie infettive e due in Pneumologia. Di questi ultimi solo uno è in ventilazione non invasiva col casco. Le condizioni di tutti sono stabili e non c'è preoccupazione né si deve fare allarmismo". Canino ribadisce che "occorre sempre molta attenzione, perché in zona si sono rilevati focolai. Due dei pazienti che sono stati ricoverati in questi giorni sono riconducibili a due focolai identificati (Viadana e l'azienda di ovoprodotti Parmovo). Ma non sono arrivati tutti in un colpo solo".

Certo, ricorda Canino, "in quei giorni ci preparavamo a festeggiare l'uscita dall'ospedale degli ultimi due pazienti Covid, che sono stati poi effettivamente dimessi insieme anche a un altro paziente che era fra i nuovi ingressi. Questo traguardo è slittato. Ma speriamo di poterci riavvicinare al più presto". I pazienti "che abbiamo in questo momento - tiene a ribadire il direttore sanitario - hanno un quadro di polmonite ma non insufficienza respiratoria, tranne il paziente sotto ventilazione non invasiva. L'invito alle persone è a non abbassare la guardia sulle misure di contenimento dell'infezione: distanziamento fisico, mascherina e lavaggio delle mani. Senza seminare il panico, è importante continuare sulla strada dell'attenzione".

luca alini-2

luca alini2-2

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Coronavirus, lo sfogo dell'infermiere: "Attenti, ci risiamo. Nuovi ricoveri gravi"

Today è in caricamento