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Giovedì, 28 Marzo 2024
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E' influenza o coronavirus? Cosa fare (e cosa no) se si accusano sintomi

E' febbre o coronavirus? Numeri di emergenza intasati da cittadini preoccupati per il timore di aver contratto la Covid-19. Ecco alcune semplici indicazioni e le procedure da seguire, senza farsi prendere dal panico

I numeri attivati dalle regioni italiane per l'emergenza coronavirus sono spesso intasati, presi d'assalto in questi giorni da cittadini preoccupati. Chi ha febbre e tosse - malanni di stagione frequenti e normali in questo periodo invernale - cosa deve fare? Quali sono le procedure da seguire se si accusano sintomi e si ha il sospetto di aver contratto il coronavirus? Facciamo chiarezza, fermo restando che il primo consiglio è quello di non farsi prendere dal panico, né di intasare numeri come il 112 o il 118, validi per tutti i tipi di emergenza (incidenti stradali compresi). 

Influenza e coronavirus: interpretare i sintomi non è sempre facile

Cominciamo col dire che il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 è responsabile dell'epidemia di infezione polmonare denominata Covid-19. Come altri coronavirus, si trasmette attraverso le goccioline del respiro della persona infetta. Questo virus può causare sintomi lievi, simil-influenzali, ma anche malattie gravi come la polmonite virale. In questo periodo di epidemia influenzale, non è sempre facile interpretare bene i sintomi: ecco perché si rischiano "sovrapposizioni". I sintomi del coronavirus sono di tipo respiratorio: febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, affaticamento polmonare. Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, "un elemento che caratterizza Covid-19 da un’influenza è il fatto che il coronavirus può portare a difficoltà respiratorie, anche se non è sempre così".

Il coronavirus può essere trasmesso con la tosse o gli starnuti, oppure tramite contatto diretto personale, oppure toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con mani contaminate. Ecco perché è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno febbre, tossiscono o hanno altri sintomi respiratori. Ed è raccomandabile mantenersi ad una distanza di almeno un metro (la cosiddetta "distanza droplet") da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, e lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica. Si consiglia anche di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate. Cani e gatti non trasmettono il virus.

OMS: il Coronavirus uccide il 3,4% degli infetti, l'influenza l'1%

Ma torniamo alla domanda iniziale: cosa fare se si accusano sintomi e si ha il sospetto di aver contratto il coronavirus? Queste le procedure da seguire e quelle da evitare, in sintesi:

  • il cittadino deve telefonare al proprio medico di base e segnalare i sintomi. Per effettuare una prima diagnosi, i medici di famiglia hanno a disposizione una scheda di "triage telefonico" da utilizzare per porre domande ai pazienti sospetti di un contagio da Covid-19. Non si può chiedere un tampone: sarà il medico a disporlo, eventualmente, dopo una valutazione dei sintomi. E sarà sempre il medico a consigliare gli ulteriori (ed eventuali) passaggi da seguire;
  • il cittadino può telefonare anche al numero di emergenza che ogni regione italiana ha attivato per l'emergenza coronavirus. Rispondono operatori in grado di dare informazioni e avviare una procedura personalizzata, se necessario;
  • non intasare numeri come il 112 o il 118, numeri validi per tutti i tipi di emergenza (incidenti stradali compresi). Chiamare questi numeri non per avere informazioni ma solo in caso di reale emergenza, se il paziente accusa gravi difficoltà respiratorie;
  • non recarsi fisicamente al pronto soccorso o dal medico di famiglia, se non strettamente necessario. 

Le Regioni hanno attivato numeri dedicati e numeri verdi regionali per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia.

Ecco i numeri verdi regionali attivati per l'emergenza nuovo coronavirus:

  • Basilicata: 800 99 66 88 
  • Calabria: 800 76 76 76
  • Campania: 800 90 96 99
  • Emilia-Romagna: 800 033 033
  • Friuli Venezia Giulia: 800 500 300
  • Lazio: 800 11 88 00
  • Lombardia: 800 89 45 45
  • Marche: 800 93 66 77
  • Piemonte: 800 333 444
  • Provincia autonoma di Trento: 800 86 73 88
  • Puglia: 800 713 931
  • Sicilia: 800 45 87 87
  • Toscana: 800 55 60 60
  • Trentino Alto Adige: 800 751 751
  • Umbria: 800 63 63 63
  • Val d’Aosta: 800 122 121
  • Veneto: 800 46 23 40

Qui sotto, altri numeri utili dedicati all'emergenza nuovo coronavirus:

Nella Regione Abruzzo per l’emergenza sanitaria sono attivi i seguenti numeri:

  • ASL n. 1 L’Aquila:118
  • ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146
  • ASL n. 3 Pescara: 118 
  • ASL n. 4 Teramo: 800 090 147

Nella Regione Liguria è attivo il numero di emergenza coronavirus 112.

Nella Regione Molise per informazioni o segnalazioni sono attivi i numeri:  0874 313000 e 0874 409000.

Nella Regione Sardegna per informazioni chiamare il 333 61 44 123.

Nel Comune di Piacenza per informazioni contattare il 0523 317979: attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13.

  • Numero di emergenza unico: contattare il 112 oppure il 118, non per informazioni, ma soltanto in caso di necessità.
  • 1500: Attivo anche il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.
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