E' influenza o coronavirus? Cosa fare (e cosa no) se si accusano sintomi
E' febbre o coronavirus? Numeri di emergenza intasati da cittadini preoccupati per il timore di aver contratto la Covid-19. Ecco alcune semplici indicazioni e le procedure da seguire, senza farsi prendere dal panico
I numeri attivati dalle regioni italiane per l'emergenza coronavirus sono spesso intasati, presi d'assalto in questi giorni da cittadini preoccupati. Chi ha febbre e tosse - malanni di stagione frequenti e normali in questo periodo invernale - cosa deve fare? Quali sono le procedure da seguire se si accusano sintomi e si ha il sospetto di aver contratto il coronavirus? Facciamo chiarezza, fermo restando che il primo consiglio è quello di non farsi prendere dal panico, né di intasare numeri come il 112 o il 118, validi per tutti i tipi di emergenza (incidenti stradali compresi).
Influenza e coronavirus: interpretare i sintomi non è sempre facile
Cominciamo col dire che il nuovo coronavirus Sars-CoV-2 è responsabile dell'epidemia di infezione polmonare denominata Covid-19. Come altri coronavirus, si trasmette attraverso le goccioline del respiro della persona infetta. Questo virus può causare sintomi lievi, simil-influenzali, ma anche malattie gravi come la polmonite virale. In questo periodo di epidemia influenzale, non è sempre facile interpretare bene i sintomi: ecco perché si rischiano "sovrapposizioni". I sintomi del coronavirus sono di tipo respiratorio: febbre, tosse, raffreddore, mal di gola, affaticamento polmonare. Secondo Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano, "un elemento che caratterizza Covid-19 da un’influenza è il fatto che il coronavirus può portare a difficoltà respiratorie, anche se non è sempre così".
Il coronavirus può essere trasmesso con la tosse o gli starnuti, oppure tramite contatto diretto personale, oppure toccandosi la bocca, il naso o gli occhi con mani contaminate. Ecco perché è importante evitare uno stretto contatto con le persone che hanno febbre, tossiscono o hanno altri sintomi respiratori. Ed è raccomandabile mantenersi ad una distanza di almeno un metro (la cosiddetta "distanza droplet") da persone che tossiscono, starnutiscono o hanno la febbre, e lavarsi frequentemente le mani con sapone o con una soluzione alcolica. Si consiglia anche di pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol e di usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o si assistono persone malate. Cani e gatti non trasmettono il virus.
OMS: il Coronavirus uccide il 3,4% degli infetti, l'influenza l'1%
Ma torniamo alla domanda iniziale: cosa fare se si accusano sintomi e si ha il sospetto di aver contratto il coronavirus? Queste le procedure da seguire e quelle da evitare, in sintesi:
- il cittadino deve telefonare al proprio medico di base e segnalare i sintomi. Per effettuare una prima diagnosi, i medici di famiglia hanno a disposizione una scheda di "triage telefonico" da utilizzare per porre domande ai pazienti sospetti di un contagio da Covid-19. Non si può chiedere un tampone: sarà il medico a disporlo, eventualmente, dopo una valutazione dei sintomi. E sarà sempre il medico a consigliare gli ulteriori (ed eventuali) passaggi da seguire;
- il cittadino può telefonare anche al numero di emergenza che ogni regione italiana ha attivato per l'emergenza coronavirus. Rispondono operatori in grado di dare informazioni e avviare una procedura personalizzata, se necessario;
- non intasare numeri come il 112 o il 118, numeri validi per tutti i tipi di emergenza (incidenti stradali compresi). Chiamare questi numeri non per avere informazioni ma solo in caso di reale emergenza, se il paziente accusa gravi difficoltà respiratorie;
- non recarsi fisicamente al pronto soccorso o dal medico di famiglia, se non strettamente necessario.
Le Regioni hanno attivato numeri dedicati e numeri verdi regionali per rispondere alle richieste di informazioni e sulle misure urgenti per il contenimento e la gestione del contagio del nuovo coronavirus in Italia.
Ecco i numeri verdi regionali attivati per l'emergenza nuovo coronavirus:
- Basilicata: 800 99 66 88
- Calabria: 800 76 76 76
- Campania: 800 90 96 99
- Emilia-Romagna: 800 033 033
- Friuli Venezia Giulia: 800 500 300
- Lazio: 800 11 88 00
- Lombardia: 800 89 45 45
- Marche: 800 93 66 77
- Piemonte: 800 333 444
- Provincia autonoma di Trento: 800 86 73 88
- Puglia: 800 713 931
- Sicilia: 800 45 87 87
- Toscana: 800 55 60 60
- Trentino Alto Adige: 800 751 751
- Umbria: 800 63 63 63
- Val d’Aosta: 800 122 121
- Veneto: 800 46 23 40
Qui sotto, altri numeri utili dedicati all'emergenza nuovo coronavirus:
Nella Regione Abruzzo per l’emergenza sanitaria sono attivi i seguenti numeri:
- ASL n. 1 L’Aquila:118
- ASL n. 2 Chieti-Lanciano-Vasto: 800 860 146
- ASL n. 3 Pescara: 118
- ASL n. 4 Teramo: 800 090 147
Nella Regione Liguria è attivo il numero di emergenza coronavirus 112.
Nella Regione Molise per informazioni o segnalazioni sono attivi i numeri: 0874 313000 e 0874 409000.
Nella Regione Sardegna per informazioni chiamare il 333 61 44 123.
Nel Comune di Piacenza per informazioni contattare il 0523 317979: attivo dal lunedì al venerdì, dalle 8 alle 18 e il sabato dalle 8 alle 13.
- Numero di emergenza unico: contattare il 112 oppure il 118, non per informazioni, ma soltanto in caso di necessità.
- 1500: Attivo anche il numero di pubblica utilità 1500 del Ministero della Salute.