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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus, pericolo "infodemia". Rientrati gli italiani da Wuhan

L'Organizzazione Mondiale della Sanità denuncia "l'infodemia" connessa al coronavirus. E intanto i casi di contagio sono più di 17mila in tutto il mondo. Rimpatriati 56 italiani bloccati a Wuhan

Dagli antibiotici agli alimenti come l'aglio che possono essere utili alla cura del virus, fino alla possibilità che l'infezione venga trasmessa anche attraverso lettere e pacchi postali provenienti dalla Cina: si tratta di bufale, fake news. L'epidemia del coronavirus 2019-nCoV è stata accompagnata da una massiccia "infodemia", un fiume di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno.

Coronavirus, l'allarme dell'Oms: è "infodemia", informazioni spesso false

A sottolinearlo è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel suo consueto report sul coronavirus. "A causa dell'elevata richiesta di informazioni tempestive e affidabili sul 2019-nCoV, i team di comunicazione e social media dell'Oms stanno lavorando a stretto contatto per rintracciare e rispondere a miti e voci non attendibili. Attraverso la sua sede centrale a Ginevra, i suoi sei uffici regionali e i suoi partner, l'Organizzazione lavora 24 ore su 24 al giorno per identificare le dicerie più diffuse, potenzialmente dannose per la salute pubblica, come le false misure di prevenzione o di cura". Queste fake news "vengono confutate con informazioni basate sull'evidenza scientifica, anche attraverso i canali social (Weibo, Twitter, Facebook, Instagram, LinkedIn, Pinterest) e il sito web dell'Oms".

Coronavirus, i morti salgono a 361. Rientrati 56 italiani da Wuhan

E' salito intanto a 361 il bilancio dei morti dell'epidemia da coronavirus di Wuhan. A renderlo noto sono state le autorità cinesi, che parlano di 57 decessi nelle ultime 24 ore. Il numero dei contagi è salito a 17.205 casi, stando alla Commissione sanitaria nazionale cinese.

E' atterrato intorno alle 10 di stamattina all’aeroporto militare di Pratica di Mare il Boeing KC767A del 14esimo stormo dell'Aeronautica Militare con a bordo 56 italiani rimpatriati da Wuhan, la cittadina cinese dalla quale si è diffuso il coronavirus. Dopo i controlli medici effettuati sul posto, i nostri connazionali saranno portati al campus militare della Cecchignola, zona sud di Roma, dove verranno sottoposti ad un periodo di quarantena per due settimane, il tempo massimo di incubazione del virus.

I passeggeri "per il momento stanno tutti bene. Bisogna ancora terminare i controlli sanitari e avranno tutta l'assistenza necessaria ma per il momento non ci sono problemi", ha detto il capo dell'unità di crisi della Farnesina, Stefano Verrecchia. In queste settimane in Cina, gli italiani "hanno avuto molta pressione - ha aggiunto - ma mi pare che non siano provati. C'è solo la stanchezza del viaggio". 

Uno degli italiani non è potuto salire sull'aereo diretto a Roma perché aveva la febbre. Lo si apprende da fonti diplomatiche che spiegano come i protocolli sanitari internazionali vietino di salire a bordo a chi mostra sintomi che potrebbero essere riconducibili al coronavirus, per la tutela degli altri passeggeri. Il connazionale, assicurano le fonti, è seguito attentamente da personale medico, dell'ambasciata e del ministero degli Esteri cinese. L'unità di crisi della Farnesina è in stretto contatto con la famiglia.

Coronavirus, al via ponte aereo: atterrato il primo volo a Fiumicino

E' invece atterrato poco dopo le 6 all'aeroporto di Fiumicino, proveniente da Taipei, il primo volo della China Airlines (CI75) operato con un Airbus A350 per il rimpatrio dei turisti cinesi. L'annuncio dell'avvio, a partire da lunedì, del ponte aereo da e per la Cina, era stato dato domenica dal Commissario straordinario per l'emergenza coronavirus Angelo Borrelli.

Coronavirus, dai sintomi alla psicosi: facciamo un po' di chiarezza

Intanto è stato reso noto che i 361 morti in Cina legati al nuovo coronavirus di Wuhan, annunciati dalla Commissione sanitaria nazionale (Nhc), superano i decessi causati dalla Sindrome respiratoria acuta grave (Sars) che nel 2002-03 furono 349, secondo i numeri ufficiali dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Allo stato attuale, i contagi totali del coronavirus sono 17.205, più del triplo dei 5.327 della Sars.

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