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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità Thailandia

Il "mistero" dei Paesi a contagio zero (o quasi): ecco dove il virus non fa male

In Thailandia i casi di Covid sono poco più di tremila, in Vietnam non ci sono state vittime: nei Paesi del bacino del Mekong l'epidemia non ha causato disastri. Perché?

Perché i Paesi del bacino del Mekong sono stati risparmiati dal virus? È la domanda che si è posto il New York Times che per dipanare il "mistero" ha interpellato vari esperti in materia di epidemie. In Thailandia finora sono stati registrati solo 3.240 casi di Covid. In Cambogia e Birmania le persone positive sono non più di qualche centinaia. Il Vietnam, addirittura, non ha avuto vittime. E dire che la Thailandia, argomenta il NyT, non è certo un Paese che non ha contatti con il mondo esterno. Tant’è vero che molti dei casi registrati dall’inizio della pandemia ad oggi sono di "importazione".

Il primo risale a metà gennaio, quando una donna proveniente da Wuhan è risultata positiva al tampone e messa in isolamento. Altri focolai sono stati causati da viaggiatori di ritorno da Stati Uniti, Europa e Giappone. A marzo le autorità sono corse ai ripari chiudendo scuole ed aziende. Da allora i casi sono diminuiti fino ad azzerarsi quasi del tutto. Perché? I thailandesi hanno adottato fin da subito un approccio molto prudente specie per quanto riguarda l’utilizzo (massiccio) di mascherine e dispositivi di protezione. Ma forse c’è dell’altro. 

Le abitudini culturali

Per il dott. Taweesin Visanuyothin, portavoce del Ministero della sanità thailandese, il basso numero di contagi potrebbe dipendere dall’abitudine dei thailandesi - e di altri popolazioni del Mekong - di non avere contatti fisici quando le persone si salutano. In effetti in Thailandia il modo di salutarsi più diffuso è con un gesto della mano simile a quello che si fa per pregare (wai). Ma le abitudini culturali, votate senza dubbio al distanziamento sociale, forse non spiegano tutto.

Esistono popoli (quasi) immuni al virus? 

Studiando un focolaio scoppiato nella provincia di Pattani, a sud della Thailandia, Wiput Phoolcharoen, ricercatore all'Università Chulalongkorn di Bangkok, ha infatti scoperto che il 90% della popolazione risultava asintomatica. Una percentuale molto superiore rispetto a quella normalmente riscontrata. Basti pensare che dallo studio di Vo' Euganeo condotto dal professor Crisanti, è emerso che gli asintomatici erano "appena" il 43% della popolazione.

"Stiamo conducendo delle ricerche sul sistema immunitario" ha affermato Wiput. Il ricercatore ha fatto poi notare che le popolazioni del Mekong sono più esposte alle febbre dengue rispetto a quelle di altri continenti. Da questa constatazione nasce la sua teoria: "Se il nostro sistema immunitario è così inefficace contro la dengue, perché non può essere più efficace nel combattere il Covid?". 

Resta il fatto che l’epidemia ha colpito duramente anche la Thailandia: non dal punto di vista sanitario, bensì da quello economico. Il blocco dei voli dall’estero ha causato il tracollo del settore turistico. Secondo le stime il Pil del Paese farà segnare -6,5% e più di otto milioni di thailandesi potrebbero perdere il lavoro. 

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