Il "passaporto sanitario" per entrare in Sardegna è incostituzionale?
Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia ha aperto "una istruttoria" sulla legittimità delle misure prese dal governatore della Sardegna
Aperta una istruttoria sulla legittimità del "passaporto sanitario" per entrare in Sardegna. Lo ha annunciato il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia intervenendo alla Festa dell’Unità a Modena. "Non esiste in nessun Paese un passaporto sanitario, non tra un Paese e un altro, figuriamoci tra una regione e l’altra. O siamo persone serie o significa usare le istituzioni per fare propaganda, ed è inammissibile".
"È incostituzionale dire che uno si può muovere solo se è sano - ha insistito Boccia - oltre al fatto che non serve a niente se è per il Covid".
"Ha già dato mandato all’avvocatura dello Stato di valutare se esistono gli estremi per azzerarne da subito gli effetti con il ricorso al Tar"
Il governo pertanto sarebbe pronto a impugnare l'ordinanza del presidente della Regione Sardegna Cristian Solinas che da domani lunedì 14 settembre imprime una 'stretta' sugli ingressi in Sardegna per contrastare la diffusione del coronavirus sull'isola prescrivendo per tutti i passeggeri l'esito negativo di un test - sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido - eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza.
Un’ordinanza oltretutto difficilmente applicabile visto che per chi arriva è quasi impossibile trovare un laboratorio che in 48 ore esegua il tampone e consegni l’esito. Il risultato: disdette da parte dei turisti di fine stagione scoraggiati dalle complicazioni.