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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, non c'è nessun piano B: "Il distanziamento sociale è l'unica arma che abbiamo"

Il monito del ministro della Salute Roberto Speranza: "Senza vincere la battaglia sanitaria non ci potrà essere una ripartenza economica"

"La strada del distanziamento sociale, è in questo momento la vera arma di cui disponiamo". Anzi "l'unica che al momento dà certezze", quella che "i governi di tutto il mondo stanno mettendo in campo per ridurre la diffusione del contagio". Lo ha affermato il ministro della Salute, Roberto Speranza, intervistato da RaiNews24.

Secondo Speranza quella contro il coronavirus "è una battaglia che è ancora nel suo pieno", che continua ed "è durissima". In questa fase "non ci può essere nessun elemento di sottovalutazione, ma va affrontato ogni passaggio con il massimo del rigore e il massimo della serietà". Speranza ha ricordato che "la metà dei cittadini del mondo vive il nostro stesso disagio e le nostre stesse restrizioni". E ha portato l'esempio di Hong Kong, che aveva pensato di poter allentare le misure restrittive e "dopo pochissimi giorni ha dovuto di nuovo richiudere".

Bisogna dunque continuare a stare a casa. Non c'è nessun piano B. "Senza vincere la battaglia sanitaria non ci potrà essere una ripartenza economica" ha sottolineato il ministro. "E' chiaro che dobbiamo programmare il domani e lavorare perché il domani arrivi il più presto possibile" ma "oggi la situazione è ancora molto, molto seria" ed è vietato "sbagliare i tempi".  

Coronavirus, Speranza: "L'indice del contagio ha iniziato a scendere"

La battaglia va avanti e non bisogna abbassare la guardia, è il monito del ministro. Le misure di contenimento tuttavia stanno dando dei risultati. "C'è un fatto ormai riscontrabile - ha spiegato - è cioè che l'R0, l'indice del contagio, che nel mese di febbraio-primi di marzo era molto alto (in alcuni casi nel nostro territorio ha sfiorato il 3, nel senso che ogni persona contagiata ne contagiava altre 3), con l'applicazione delle misure che noi abbiamo disposto in maniera molto rigorosa a partire dal 10 marzo ha iniziato la sua discesa e ora è notevolmente più basso. Questo ha avuto un effetto in termini di accessi alle terapie intensive e di accesso di pazienti con sintomi gravi nei nostri ospedali. C'è stato un elemento di alleggerimento, ma questo è solo un primissimo segnale". .

"Chi non rispetta le regole mette a rischio la vita degli altri"

"La stragrande maggioranza degli italiani ha rispettato le norme" restrittive "e i risultati sono visibili", ha detto ancora Speranza. Ma "chi non rispetta le regole mette a rischio la sua vita e quella degli altri, in modo particolare quella dei più fragili". Adottare "atteggiamenti sbagliati, o immaginare che questa battaglia sia già vinta, come forse in maniera impropria qualcuno pensa, rischia di compromettere i tanti sacrifici fatti finora". 

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