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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, la testimonianza di Patty: "Io, positiva da 70 giorni. Ecco tutti i sintomi che ho avuto"

E' l'appello che lancia una donna quarantenne, una delle prime persone contagiate in Toscana: "State a casa. Questo virus non è uno scherzo, fa venire molti sintomi"

Un invito a stare a casa, un appello alla prudenza. "Mi chiamo Patty, sono affetta da coronavirus dal 23 febbraio, confermato da tampone positivo il 2 marzo e attualmente ancora positiva. Questo per dirvi che siamo oltre i 70 giorni da quando mi sono ammalata e per dirvi che questo virus non è uno scherzo. Invito tutti a stare a casa. Lo so che va controtendenza e molti non mi sopporteranno. Ma penso che sia importante stare a casa perché il virus c'è ancora, ci sono ancora le persone malate. E' fondamentale usare tutte le mascherine, i guanti, i disinfettanti, mantenere la distanza, ma, secondo me, questa seconda fase è un po' precoce perché ancora ci sono tanti malati infetti. Se ricordiamo la paura che le persone avevano quando sono emersi i primi casi, immaginate che adesso ci sono un sacco di persone in giro e molte di loro possono essere positive e contagiare gli altri". E' l'appello che lancia, con un videomessaggio su Facebook, una donna quarantenne, una delle prime persone contagiate in Toscana.

La donna era stata a Bergamo per lavoro, in seguito Patty era stata ricoverata all'ospedale Santo Stefano di Prato in un primo momento. Dal 10 marzo è in isolamento nella sua casa a Firenze, ancora con sintomi, anche se adesso più lievi. Due mesi abbondanti di lotta contro il coronavirus, e non è ancora finita. "Questo virus - racconta la quarantenne - fa venire molti sintomi, tra cui anche cefalea fortissima, congiuntivite, temperatura che sale e scende, problemi alla pelle, macchie cutanee, dolori delle ossa e delle articolazioni, e nella migliore delle ipotesi va così". Patty ci tiene a rinnovare l'appello a tutti gli italiani: "Sinceramente - dice - invito tutti a stare il più possibile a casa. Penso che queste riaperture siano arrivate troppo presto. Ho visto persone che non stanno attente, assembramenti anche senza mascherine, e credo che sia un momento molto, molto pericoloso. Sono molto preoccupata per tutti quelli che si possono ammalare, anche gravemente, rischiando di non farcela. Non pensiamo solo a noi, ma a tutti".

Non è un caso isolato quello di Patty. Un sindaco della prima zona rossa del Lodigiano aveva detto sostanzialmente le stesse cose qualche tempo fa: "Le misure di contenimento hanno funzionato e stanno funzionando, ma ci sono persone che anche dopo aver superato la malattia ed essere state in ospedale dopo 50 giorni sono ancora positive".

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