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Venerdì, 19 Aprile 2024
Regioni rosse a Dicembre?

"Situazione ogni giorno più grave": le regioni in cui l'epidemia non si placa

Il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha firmato una delibera per interventi da attivare con massima urgenza. In Basilicata si va verso un test di massa ai residenti e in Friuli si teme la seconda ondata negli ospedali

L'epidemia di Covid-19 in Italia è in frenata, ma non ovunque. Se Lombardia, Piemonte e Campania possono guardare con speranza ad un passaggio da zona rossa a quella arancione dal prossimo 3 dicembre, da giorni in Friuli Venezia Giulia si assiste ad un record di casi mentre le autorità sanitarie regionali temono una ondata di ricoveri ospedalieri. Non va meglio in Basilicata che ha richiesto una campagna di test di massa per Potenza e Matera sulla falsa riga di quanto portato avanti dalla provincia autonoma di Bolzano.

Ma c'è una regione che preoccupa più delle altre: è la Puglia dove lo stesso governatore Emiliano mette nero su bianco come la situazione sia "ogni giorno più grave".

La regione è in zona arancione ma alla luce degli ultimi dati che vedono a 1511 i nuovi casi giornalieri non è escluso il passaggio di fascia come peraltro il governatore aveva chiesto per le province di Foggia e BAT, senza ottenere però l'assenso del ministero della Salute.

Covid in Puglia: "Situazione sempre più difficile"

Come spiega Baritoday lo scorso 20 novembre il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha firmato una delibera in cui erano stati delineati gli "interventi da attivare con massima urgenza", entro 30 giorni, e quelli attivabili entro 15 per contrastare l'epidemia da coronavirus "in considerazione del rapido evolversi della seconda ondata dell'epidemia stante l'incremento verticale di casi sul territorio regionale".

Tra le azioni da intraprendere vi sono anche l'accelerazione e il monitoraggio della "attività di realizzazione di strutture temporanee di Terapia intensiva  - riferisc el'agenzia Dire - per aumentare la capacità di gestione di picchi e per consentire l'attività ordinarie, individuando prioritariamente tre aree idonee a coprire il territorio pugliese in tutta la sua estensione". A tal proposito, in questi giorni, è stato aggiudicato il bando per la realizzazione di un covid hospital nella Fiera del Levante di Bari e di altre due possibili strutture nella Regione.

Nel documento si legge che "porre l'intera rete per la gestione delle chiamate il 118 sotto il controllo e la gestione di un coordinatore e valutare l'acquisto autoambulanze per il rafforzamento del sistema di trasporto e aumentare i punti di prelievo dei tamponi con Walk Through individuando l'area di riferimento nel distretto sanitario e squadre appositamente dedicate che rispondono dipartimenti di Prevenzione incrementando l'uso di test antigenici" anche "per ridurre i tempi di risposta".

Provvedimento presi "alla luce - prosegue il documento - della straordinaria situazione epidemica che si aggrava ogni giorno progressivamente con un impatto oramai senza precedenti sulla tenuta del sistema sanitario". "Sono stati individuati alcuni elementi di criticità che nonostante le precedenti azioni poste in essere si ritiene debbano essere corretti in itinere" sottolinea la nota nella quale si afferma che "attualmente sono in corso di elaborazione le stime aggiornate al 31 dicembre" sul fabbisogno di posti letto in Puglia "che renderanno necessaria l'adozione di successivi provvedimenti di aumento dei posti letto e di ulteriori azioni a cautela della popolazione e di coloro che sono portatori di patologie estranee alla portata e agli effetti del coronavirus". Tra gli interventi "da attivare entro 15 giorni" il documento individua il sostegno ad "azioni funzionali a decongestionare i Pronto soccorso e al contenimento dei ricoveri ai casi strettamente necessari per l'elevata intensità delle cure nonché per il collegamento ospedale - territorio e per la gestione da remoto dei pazienti: attivazione della piattaforma H- Casa per la gestione a domicilio dei pazienti e della control room in telemedicina".

"Emerge un ritardo dell'adeguamento dei setting assistenziali dovuto alla inidoneità delle aree d'attesa davanti ai Pronto soccorso, la carenza di posti di astanteria, di posti letto ordinari di Terapia intensiva e sub intensiva rispetto all'andamento dei contagi" e "si riscontra la difficolta' degli operatori a sopportare, sotto il profilo psicologico, i carichi di lavoro unitamente a una carenza numerica di personale sia sotto il profilo formativo sia di conseguenza al contagio del virus". Da qui la decisione di "assumere a tempo determinato per tre anni medici, infermieri" e operatori socio sanitari "per il rafforzamento dell'organico sia nei setting ospedalieri, sia nei setting territoriali" e "accelerare e monitorare la determinazione degli approvvigionamenti e la distribuzione di attrezzature". "In termini assoluti - si legge nella relazione del governatore - l'incremento del numero dei contagiati corrisponde a un aumento del numero dei ricoveri, con conseguente difficoltà a gestire i pazienti nei Pronto soccorso, con una crescita dei tempi di attesa e una connessa saturazione dei post letto nei presidi ospedalieri". 

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