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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus e bambini a casa, chi rimborsa la retta dell'asilo nido?

Con l'emergenza coronavirus e la conseguente chiusura delle scuole, in molti hanno sostenuto il pagamento della retta senza aver usufruito del servizio. Quali sono i diritti dei cittadini

Quanto (ci) costa l'asilo nido? Secondo un'indagine condotta da mUp Research e Norstat per Facile.it, nel 2019 meno di una famiglia su tre ha avuto accesso ad una struttura pubblica e il 31,7% ha dovuto ricorrere ad una struttura privata. Considerevoli i costi: per il nido privato nel 2019 gli italiani hanno speso, in media, 531 euro al mese con importi che variano sensibilmente lungo lo Stivale, dai 639 euro mensili nelle regioni del Nord Ovest ai 430 euro/mese nel Meridione. D'altronde l'emergenza italiana sugli asili nido è cosa nota. Sono molte, infatti, le famiglie italiane costrette a ricorrere alle strutture private per mancanza di posti nel pubblico o per coprire l'orario di lavoro, sostenendo costi considerevoli.

Coronavirus e asilo nido, chi rimborsa la retta?

Con l'emergenza coronavirus e la conseguente chiusura delle scuole (che peraltro sarà prolungata) si aggiunge però un altro problema: in molti hanno sostenuto il pagamento della retta senza aver usufruito del servizio. In questo caso chi rimborsa? Purtroppo non c'è una risposta semplice e univoca per tutti. Se nel pubblico molti Comuni hanno già disposto l'annullamento dei versamenti delle rette per gli asili nido e delle mense nelle scuole dell'infanzia, diverso è per i privati dove ognuno si organizza come può, con una formula che non è uguale per tutti.

In sostanza, però, quali sono i diritti dei cittadini? Per prima cosa, spiega all'Adnkronos Ivano Daelli di Altroconsumo, "bisogna controllare il contratto firmato al momento dell'iscrizione, e capire se contiene una clausola che prevede il pagamento della retta anche con una chiusura imposta da eventi esterni". Nel caso in cui questa clausola non ci fosse, Altroconsumo suggerisce di far valere il proprio diritto al rimborso tramite una richiesta che certifichi l'avvenuta ricezione da parte del contraente, ovvero tramite Pec o raccomandata con ricevuta di ritorno. Secondo l'organizzazione dei consumatori, dunque, se il servizio non viene prestato va rimborsato o scalato nelle successive mensilità.

Dello stesso avviso il Codacons che sul proprio sito ha predisposto dei moduli da poter scaricare per poter richiedere il rimborso. Secondo Carlo Rienzi, presidente dell'associazione, lo stop a rette di asili e mense deve valere per tutte le strutture scolastiche, sia comunali o in concessione, sia private, "per non creare disparità di trattamento tra cittadini, e chi ha già pagato dovrà ottenere rimborsi proporzionali al periodo di chiusura degli asili".

Lo stop alle rette degli asili nido privati "è un problema da prendere in considerazione". Così il deputato Leu Stefano Fassina. "Purtroppo il decreto affronta solo una parte dei migliaia di problemi che ci sono ma questo è sicuramente un problema che dobbiamo valutare". Secondo Fassina, dunque, bisogna studiare una forma di compensazione per chi ha sostenuto il costo della retta senza aver usufruito del servizio.

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