Epidemia e omicidio colposo: 8 indagati per le vittime della prima ondata
Prende forma la prima delle 30 inchieste sulle stragi nelle Rsa: partiti i primi avvisi di garanzia
Sono otto gli indagati dalla Procura di Torino per epidemia colposa e omicidio colposo nell'inchiesta su 20 decessi nelle Rsa 'Chiabrera' e 'D'Azeglio' avvenute durante la prima ondata dell'epidemia di Covid. Come anticipato dai quotidiani La Repubblica e Corriere della Sera, tra gli indagati ci sono tre componenti della commissione di vigilanza dell'Asl Città di Torino e il presidente, insieme ai vertici, delle case di riposo del gruppo Gheron.
Secondo i pm Giovanni Caspani e Rossella Salvati, titolari dell'inchiesta, gli indagati avrebbero avuto un ruolo nel trasferimento di pazienti positivi al coronavirus nelle strutture tra marzo e aprile, effettuato con l'assenso della Regione Piemonte, che cercava strutture private ancora disponibili.
Torino, che cosa è successo nelle Rsa
Al centro dell'inchiesta condotta dei magistrati torinesi c'è il trasferimento di oltre cento pazienti positivi al Covid-19 dagli ospedali alle case di riposo che - secondo la Procura - contribuì a diffondere il virus all'interno delle strutture per anziani. A marzo, stando alla ricostruzione degli inquirenti, nelle case di riposo private sarebbero arrivati 120 malati dagli ospedali Martini, Giovanni Bosco, Molinette e dal Mauriziano.
Successivamente nelle due Rsa scoppiò un focolaio e ci furono decine di contagiati e nelle case di riposo vennero registrati 20 decessi.
Gli otto avvisi di garanzia sono i primi che partono delle trenta inchieste aperte su quanto accaduto nelle Rsa la scorsa primavera, dopo che sono state presentate, soprattutto dai parenti delle vittime e dei contagiati, vari esposti in Procura.