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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, fallito l'obiettivo contagi zero: sale il rischio, circolazione virale ancora rilevante

"Potremmo assistere ad un aumento rilevante nel numero di contagi". È questo l'avvertimento del Ministero della Salute e Iss che spiegano: i nuovi casi arrivano dall'estero ma anche da focolai interni di origine sconosciuta. Ma c'è anche un dato positivo

I nuovi casi di infezione da coronavirus in Italia arrivano dall'estero ma anche da focolai interni di origine sconosciuta: anche per questo l'epidemia di Covid-19 non può dirsi conclusa: lo sottolinea il report di monitoraggio settimanale sull'andamento del coronavirus in Italia della cabina di regia Ministero della Salute - Istituto superiore di sanità. In quasi tutte le Regioni e province autonome sono stati diagnosticati nuovi casi di infezione nell'ultima settimana con casi in aumento rispetto alla precedente. È bene ricordare che la situazione attuale è l'effetto di infezioni avvenute alla fine di giugno 2020.

Coronavirus, cosa dicono i dati

Se alcuni studi avevano teorizzato una estate covid-free i traguardi dì zero contagi sono stati smentiti uno dopo l'altro. Anzi, per la prima volta dopo il lockdown l'indice di contagio (Rt) nazionale supera l’1 e si attesta a 1.01: sei le regioni che superano l’1, il dato più elevato in Veneto con 1,61. Il dato più basso si registra in Basilicata, con un Rt a 0,02.

  • Veneto: 1,61 (era a1,20)
  • Toscana: 1,24 (era 1,12)
  • Lazio: 1,23 (era 1,07)
  • Lombardia: 1,14 (era 0,92)
  • Emilia Romagna: 1,06 (era 1,20)
  • Piemonte: 1,06 (stabile)
  • Campania: 0,93 (era 0,88)
  • Liguria: 0,78 (era 0,82)
  • Friuli Venezia Giulia: 0,77 (era 0,64)
  • Marche: 0,63 (era 0,87)
  • Sicilia: 0,43 (era 0,24)
  • Umbria: 0,39 (era 0,56)
  • Sardegna: 0,32 (era 0,19)
  • Trento: 0,25 (era 0,51)
  • Abruzzo: 0,21 (era 0,72)
  • Valle d’Aosta: 0,19 (era 0,06)
  • Bolzano: 0,14 (era 0,33)
  • Calabria: 0,13 (era 0,38)
  • Puglia: 0,07 (era 0,54
  • Molise: 0,05 (era 0,21)
  • Basilicata: 0,02 (era a zero).

Un dato positivo però c'è: dalle regioni non arriva alcun segnale di sovraccarico dei servizi assistenziali anche in presenza di numeri elevati di nuovi casi. Lo sottolinea il Ministero della Salute nel report di monitoraggio settimanale sull'andamento del coronavirus in Italia.

"Le stime Rt tendono a fluttuare in alcune Regioni e province autonome in relazione alla comparsa di focolai di trasmissione che vengono successivamente contenuti. Si osservano, pertanto, negli ultimi 14 giorni stime superiori ad 1 in sei Regioni dove si sono verificati recenti focolai", si legge in relazione all'indice di contagiosità. L'invito è sempre quello di cautela perché "in alcune parti del Paese la circolazione di SARS-CoV-2 è ancora rilevante".

Proprio per questo è essenziale mantenere elevata l'attenzione e identificare precocemente tutti i potenziali focolai di trasmissione. "In caso contrario - si avverte - nelle prossime settimane, potremmo assistere ad una inversione di tendenza con aumento rilevante nel numero di casi a livello nazionale".

"Rimane fondamentale mantenere una elevata la consapevolezza della popolazione generale sulla fluidità della situazione epidemiologica e sull`importanza di continuare a rispettare in modo rigoroso tutte le misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l'igiene individuale e il distanziamento fisico".

Coronavirus, perché la malattia è meno grave

Secondo i tecnici di ministero della Salute e Iss il ridotto numero di casi che richiedono ospedalizzazione è dovuto proprio alle caratteristiche della malattia COVID-19, e cioè che solo una piccola proporzione del totale delle persone che contraggono il virus SARS-CoV-2 sviluppano quadri clinici gravi.

La situazione relativa prevalentemente ad , permette di gestire la presenza del virus sul territorio, in condizioni di riapertura, senza sovraccaricare i servizi assistenziali.

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