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Sabato, 20 Aprile 2024
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Coronavirus, seconda vittima in Italia

Si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno: era stata al pronto soccorso a Codogno ed era in attesa del risultato del test. Gli ultimi aggiornamenti

Il coronavirus fa un'altra vittima in Italia, la seconda, dopo l'uomo di 78 anni morto ieri sera in Veneto. Si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno (in provincia di Lodi). La donna, 75enne di Casalpusterlengo (Lodi), è morta questa mattina, in casa: nei giorni scorsi era stata nel pronto soccorso a Codogno - lo stesso in cui era stato il 38enne di Codogno indicato come "paziente 1" - ed era in attesa del risultato del tampone che sarebbe però arrivato dopo il suo decesso. Da lì la conferma che si trattava di coronavirus.

Coronavirus, seconda vittima in Italia: morta una donna in Lombardia

Intanto è salito a circa sessanta il numero dei pazienti positivi ai test del corovinarus tra Lombardia e Veneto. Si tratta di un bilancio provvisorio in costante evoluzione. Di questi, 46 risiedono in Lombardia, mentre dodici sono i casi accertati in Veneto, uno in Piemonte. Un 67enne di Mira (in provincia di Venezia) e un 67enne di Vo' Euganeo sono ora ricoverati a Padova. L'amico di quest'ultimo con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan di 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. Entrambi erano ricoverati nell'ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova. Il governatore del Veneto Luca Zaia in tarda mattinata ha parlato di sette casi di persone risultate positive ai test sul coronavirus in Veneto. "I sette casi - ha aggiunto - sono tutti di Vo' Euganeo tra cui due familiari del deceduto".

Una coppia di medici di Pieve Porto Morone tra i 27 malati lombardi. Il coronavirus ha contagiato due pavesi: un medico di famiglia che esercita a Pieve Porto Morone e Chignolo Po, e la moglie pediatra. Sono ricoverati nel reparto di malattie infettive del San Matteo di Pavia. Sono risultati positivi ai test fatti prima a casa, a Pieve Porto Morone, e poi ripetuti al San Matteo.

C'è un primo caso di coronavirus anche a Milano. Lo riferisce la Regione Lombardia, secondo cui si tratta di una persona "residente a Sesto San Giovanni che è attualmente ricoverato all'Ospedale San Raffaele". Si tratta di uno "dei sette nuovi casi appena confermati rispetto ai 39 già comunicati questa mattina (due dei quali in provincia di Pavia e altrettanti in provincia di Cremona)". Gli altri sei provengono dalle zone già interessate dall'infezione.

In Lombardia, intanto, il sindaco di Sesto Cremonese ha comunicato che c’è un contagiato nel comune. Nella provincia di Lodi sono isolati dieci comuni e 250 persone venute in contatto con i contagiati sono state messe in quarantena. Nella città di Cremona le scuole sono rimaste chiuse e le manifestazioni pubbliche sono state sospese. L’invito per i residenti è di rimanere a casa.

E c'è un primo caso di contagio da coronavirus in Piemonte, a Torino. Si tratta di un uomo italiano quarantenne che avrebbe avuto contatti con i casi rilevati in questi ultimi giorni in Lombardia. Il paziente, che accusa lieve febbre e leggero malessere, ha eseguito il test, risultato poi positivo, all'ospedale Amedeo di Savoia, centro di riferimento regionale per le malattie infettive, dove ora è ricoverato. Tutta la famiglia dell'uomo è stata posta in quarantena. Il caso è stato anche confermato dal governatore del Piemonte Alberto Cirio che ha riferito di altri 15 persone in Piemonte sottoposte ad accertamenti.

Il bilancio dei morti a livello mondiale è ora, secondo il calcolo della Johns Hopkins University, a quota 2.360. Il totale dei casi confermati di contagi è a quota 77.662, mentre i pazienti guariti sono 21.029. Il direttore dell’Organizzazione mondiale della Sanità, Tedros Adhanom, ha scritto su Twitter che nell’80% dei casi il contagio da coronavirus è lieve, nel 20% critico, nel 2% dei casi riportati, invece, "il virus è fatale".

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Coronavirus in Italia, le ultime notizie

"Abbiamo preso tutte le misure e siamo disponibili a valutarne ulteriori, se necessarie", ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione straordinaria alla Protezione Civile alla quale ha partecipato anche il ministro della Salute Roberto Speranza. "Rassicuriamo tutta la popolazione - ha aggiunto - al momento abbiamo messo in quarantena tutte le persone che sono venute in contatto con i casi certificati positivi". "Siamo convinti che il servizio sanitario nazionale sia all'altezza di questa sfida - ha aggiunto il ministro Speranza -. Abbiamo fatto un lavoro di screening molto accurato, per selezionare uno ad uno i contatti stretti di queste persone li stiamo verificando uno ad uno con i tamponi e pensiamo che questa sia la modalità più efficace per contenere l'avanzamento del virus".

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