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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Coronavirus, parla un medico: "Aumentano i pazienti in terapia intensiva, la più grave ha 52 anni"

Da fine agosto la curva dei ricoveri ha iniziato a impennare. Massimo Antonelli (Policlinico Gemelli): "Fenomeno che non va sottovalutato"

"Stiamo registrando un incremento dei ricoveri, anche di quelli in terapia intensiva. Un fenomeno tollerabile dalle strutture sanitarie, che non ha nulla a che vedere con quanto abbiamo visto a marzo, ma che non deve essere sottovalutato". A dirlo all'Adnkronos Salute è Massimo Antonelli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione del Policlinico Gemelli Irccs di Roma e membro del Comitato tecnico scientifico per il contenimento del coronavirus, che spiega che al momento  in tutta la regione Lazio ci sono circa 25 i pazienti nelle terapie intensive "6 dei quali da noi, 3 a Tor Vergata, 10 all'Umberto I". Antonelli ha aggiunto che il disallineamento con i dati quotidiani forniti dalla Regione Lazio - ieri fermi a 17 ricoveri in terapia intensiva, con 410 pazienti in ospedale - è "probabilmente dovuto ad un ritardo da parte delle strutture nella comunicazione dei dati".

"Da luglio - ha spiegato Antonelli - abbiamo visto scendere l'età media: prima era a 60-65/80 anni, poi abbiamo visto pazienti di 40-60 anni, mentre in parallelo il report dell'Istituto superiore di sanità segnalava che i positivi avevano intorno ai 30 anni. Però, nel momento in cui un giovane si infetta ed è pauci o per nulla sintomatico, diventa una fonte di contagio intrafamiliare, per nonni e genitori. Così oggi stiamo rivedendo malati di 65-70 anni o anche meno: in terapia intensiva al Gemelli abbiamo 3 pazienti di 45-55 anni e 3 over 70. Il caso più grave ha 52 anni ed è in circolazione extra-corporea", afferma ancora Antonelli.

Coronavirus, aumentano i pazienti in terapia intensiva: il grafico

Il numero dei pazienti in condizioni critiche ovviamente non cresce solo nel Lazio. Secondo il dati elaborati dalla Fondazione Gimbe nella settimana dal 2 all'8 settembre le terapie intensive sono aumentate del 33,6%. Un segnale che secondo Gimbe impone di "mantenere molto alta l'attenzione". Nel grafico in basso (elaborato da Today.it sulla base dei dati forniti dal Ministero della Salute) è abbastanza evidente che a fine agosto la curva inizia ad impennare. 

Andreoni (Policlinico Tor Vergata): "Gli ospedali si riempiranno di più"

Per Massimo Andreoni, direttore Unità Malattie infettive al Policlinico Tor Vergata di Roma, l'aumento dei casi (e degli ospedalizzati) è la riprova che il virus sta riprendendo vigore. "Qualche settimana fa - ha spiegato a Cusano Italia Tv -  i nuovi casi avevano una media di 25 anni, oggi è salita a 35 anni. Questo vuol dire che dalla strada l'epidemia sta tornando nelle case. Man mano che la mediana dell'età salirà e inizierà ad arrivare a 40-45-50 anni gli ospedali si riempiranno di più, le terapie intensive si riempiranno di più".

"SarsCov2 - ha spiegato - è un virus che si comporta in maniera anomala, noi siamo abituati a vedere che nelle infezioni acute come influenza, raffreddore o polmonite, il virus ha una durata breve. Questo virus invece addirittura può rimanere nell'organismo per più di 100 giorni. E' un virus nuovo che ci sta insegnando tante cose. Non è facile dare delle risposte, è un mondo tutto da scoprire per noi. Abbiamo aspettato l'estate perché immaginavamo che questo virus si affievolisse, tendesse a scomparire. Questo non è successo, perché questo è un virus che si adatta perfettamente alle nostre cellule rispetto ad altri coronavirus".

Il coronavirus SARS-COV-2, ha aggiunto, è "poco interessato del cambiamento climatico, anzi durante l'estate si è molto rinvigorito come numero di infezioni, anche a causa dei nostri comportamenti. In autunno noi staremo molto meno all'aperto e più in luoghi chiusi, questa semplice banalità aumenterà il numero di casi". L'ambiente chiuso, ha concluso, "facilita il contagio quindi in quelle situazioni dovremo stare particolarmente attenti. Ogni volta che stiamo al chiuso dobbiamo mantenere degli atteggiamenti di distanziamento e uso delle mascherine ancora più attento di quello che facciamo attualmente". 

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