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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, i lavoratori dei supermercati chiedono più distanza: "C'è calo di attenzione"

Il caso a Roma, dove "l'aumento dei casi di positività desta forte preoccupazione", secondo Francesco Iacovone del Cobas Nazionale

"Se vedi il colore dei miei occhi sei troppo vicino! Stiamo almeno a un metro": era il messaggio stampato sulle pettorine di diversi lavoratori dei supermercati Coop nel pieno dell'epidemia di coronavirus. L'allarme non è ancora finito, il distanziamento è ancora necessario ma il sindacato Cobas segnala un calo di attenzione sulle norme di comportamento da tenere all'interno dei supermercati. E quelle pettorine, con la loro richiesta di aiuto e soprattutto rispetto, restano ancora valide.

"Il lassismo di molti, che vedo tutti i giorni nei luoghi di lavoro del commercio, accompagnato dall'arroganza di clienti che si sentono al di sopra della legge e del buonsenso non può avere la meglio sulla salute di chi lavora e sulle istituzioni", dice Francesco Iacovone, del Cobas Nazionale, che punta i riflettori poi sulla situazione nella Capitale.

"Negli ultimi giorni l'aumento di casi di positività a Roma e provincia desta forte preoccupazione. L'abbassamento dell'età dei contagiati, misto a un evidente abbassamento del livello di attenzione, rischiano di diventare una miscela esplosiva che può far esplodere la pandemia fuori controllo. E i lavoratori del commercio – dice Iacovone – sarebbero tra i primi a farne le spese, visto il continuo contatto con il pubblico".

Dal sindacato arriva quindi un richiamo all'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio Amato, e alla sindaca, Virginia Raggi, a vigilare attraverso gli enti preposti sul rispetto delle regole a salvaguardia di lavoratori e consumatori.

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