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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Test rapidi e esame della saliva: è ora di dire addio ai tamponi

I Covid-test saranno presto meno invasivi e sicuramente meno fastidiosi, più rapidi e altrettanto affidabili. Una esigenza sempre più impellente visto che il sistema di tracciamento e le politiche di tamponamento sono entrati in crisi

Il tampone ha caratterizzato per certi versi questo terribile 2020, ma entro la fine dell'anno forse potremmo avere a disposizione dei nuovi test molto più veloci e meno invasivi per tracciare i casi positivi e contenere i contagi da coronavirus, in attesa del vaccino. Prima partiamo però dai dati che raccontano di come sia sempre più urgente un cambio di strategia. L'ultimo bollettino del ministero della Salute registra il record di nuovi casi di contagio in Italia: 16mila nuovi casi con addiruttura un tampone positivo ogni undici processati. 
Il livello dell'epidemia è tale, soprattutto in Lombardia ma anche in regioni più piccole come l'Umbria, che il sistema di tracciamento e le politiche di tamponamento, sono entrati in crisi. Impossibile rintracciare tutti i contatti stretti dei nuovi positivi. 

Soprattutto a Milano gli scenari della diffusione del Covid-19 confermano la situazione di grande allarme per la rapida crescita del contagio e le autorità sanitarie hanno deciso di indirizzare le risorse di prevenzione "verso l'obiettivo prioritario di difendere i soggetti più fragili presenti nella nostra popolazione". In parole povere: il contagio è attualmente fuori controllo.

Test salivari al posto dei tamponi

Una svolta però potrebbe arrivare a breve. Una ricerca appena pubblicata sulla rivista Viruses, realizzata all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Spallanzani di Roma ha mostrato il campione salivare funziona e fornisce una valida alternativa al tampone naso-faringeo per la diagnosi molecolare dell'infezione da coronavirus, più veloce e altrettanto sensibile.

In poche parole i risultati dimostrano che la saliva è un campione altrettanto valido rispetto al tampone naso-faringeo ed al lavaggio bronco-alveolare attualmente utilizzati come gold standard per il rilevamento del SARS-CoV-2. Lo studio ha mostrato che i risultati sono "sostanzialmente sovrapponibili".

Il progetto prevede la raccolta di un unico campione salivare che viene dapprima analizzato con un test antigenico; in caso di positività, lo stesso campione salivare viene analizzato con il test rapido molecolare per la conferma della positività.

I Covid-test saranno quindi presto meno invasivi, e sicuramente meno fastidiosi, più rapidi e altrettanto affidabili. Un ulteriore buona notizia arriva dal sistema utilizzato che è già commercializzato e restituisce il risultato in poco più di un’ora.

Intanto il governo accelera sui test rapidi: l'esecutivo che lunedì incontrerà Regioni e sindacati, distribuirà migliaia di dosi di test rapidi acquistate dal Commissario straordinario Domenico Arcuri ai medici di famiglia e alle farmacie.

 "La grave situazione emergenziale che il Paese sta affrontando e lo scenario epidemico che si prospetta per il periodo autunno-inverno rende necessario assicurare che la risposta dell'assistenza territoriale sia realizzata in tutte le sue potenzialità", si legge nell'Atto di indirizzo, "a questo si aggiunge l'esigenza di rafforzare le attività di indagine epidemiologica, e accertamento diagnostico per identificare rapidamente i focolai".

L'obiettivo è ridurre la pressione su ospedali e dipartimenti di Sanità pubblica. Lo stesso ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della riunione con le Regioni ha affermato: "Proviamo a fare una sperimentazione". Negli studi dei medici di famiglia stanno per arrivare le strumentazione per la diagnostica (dagli ecografi, agli elettrocardiografi, agli spirometri) per consentire la presa in carico degli assistiti, anche cronici, che soffrono di patologie non-Covid e rischiano di restare indietro.

Il contingente della protezione civile per tracciare il virus

Duemila operatori verranno individuati con un bando per potenziare le Asl. Il piano del ministro Boccia prevede 1.500 "tracciatori" impiegati in tamponi, test e tracciamento, altri 500 lavoreranno sulla richiesta di informazioni e sulle procedure da seguire.

I test rapidi: come funzionano

I test rapidi dovranno essere usati per aiutare a distingure i casi Covid dalle differenti patologie influenzali. E l'accordo dovrebbe essere valido solo limitatamente "al periodo dell'epidemia influenzale sul territorio nazionale". Tuttavia l'adesione dei medici dovrà essere volontaria salvo una possibile aggiunta contrattuale, ma formazione e costi per la manutenzione sarebbero "in carico ai professionisti ai quali vengono assegnate le attrezzature".

Una condizione che ha provocato la rabbia dei rappresentati dei camici bianchi che vedono anche come troppo rischiosi i test in farmacia che esporrebbero al contagio operatori e clienti. 

Cosa fare se si è entrati in contatto con una persona positiva al coronavirus 

Una ultima nota positiva arriva oggi dal fronte dei vaccini: la casa farmaceutica statunitense Moderna ha annunciato di aver completato il reclutamento dei 30mila volontari che stanno testando il vaccino. "Adesso bisogna aspettare che 151 persone si infettino e sapremo se il vaccino funziona" scrive su Twitter il virologo Roberto Burioni. "A dicembre può essere chiesta l'autorizzazione alla Food and Drug Administration per immetterlo sul mercato. Manca poco, teniamo duro".

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