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Giovedì, 28 Marzo 2024
Attualità

Coronavirus: si svuotano gli ospedali

Il bollettino di oggi fa registrare un calo significativo delle terapie intensive (-81) e dei ricoverati con sintomi (-375). Scende di quasi due punti il rapporto tra nuovi casi e tamponi, raggiunta la parità tra positivi e guariti. Gianni Rezza: "Numeri in miglioramento, ma abbiamo delle incidenze ancora elevate"

Sono 19350 i contagi registrati nelle ultime 24 ore su 182.100 tamponi analizzati. Il dato negativo è rappresentato ancora una volta dal numero dei decessi che resta elevatissimo: 785. Per il resto tutti gli altri indicatori sono in netto e deciso miglioramento. Iniziamo proprio dai nuovi casi: martedì scorso i contagi erano stati 23.232 su un numero di tamponi leggermente superiore: 188.659. Come fa notare Lorenzo Ruffino su Twitter, se prendiamo i casi registrati tra lunedì e martedì la variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane è pari a - 34%.

Casi tra lunedì e martedì

  • Questa settimana: 35.727
  • Scorsa settimana: 46.162
  • Due settimane fa: 59.545
  • Tre settimane fa: 60.369 
  • Quattro settimane fa: 50.497

Scende nettamente il rapporto positivi/tamponi che passa dal 12,5% al 10,6. Rispetto a 10 giorni fa c’è stato un calo evidente di circa 5 punti. È il segnale che oggi riusciamo a realizzare un tracciamento più efficace rispetto alle fasi più critiche della seconda ondata.

  • 1 dicembre 10,6%
  • 30 novembre 12,5%
  • 29 novembre 11,7%
  • 28 novembre 11,7%
  • 27 novembre 12,7%
  • 26 novembre 12,5%
  • 25 novembre 11,2%
  • 24 novembre 12,3%
  • 23 novembre 15,3%
  • 22 novembre 15%
  • 21 novembre 14,6%
  • 20 novembre 15.6%
  • 19 novembre 14.4%
  • 18 novembre 14,8%
  • 17 novembre 15.4%
  • 16 novembre 17,9%
  • 15 novembre 17.4%
  • 14 novembre 16.3%
  • 13 novembre 16%
  • 12 novembre 16.2 %
  • 11 novembre 14.6%
  • 10 novembre 16.1%
  • 9 novembre 17.1%

Si svuotano gli ospedali: giù i ricoveri e le terapie intensive

Continuano a svuotarsi le terapie intensive per coronavirus: -81 in ventiquattro ore. Si tratta della riduzione più significativa dall'inizio della seconda ondata. Ieri erano occupati 3744 posti in tutta Italia, oggi siamo scesi a 3663.

E insieme alle terapie intensive scende anche il numero delle persone ricoverate in ospedale con i sintomi della Covid-19_ -376. Dopo giorni di calo, ieri c'era stato un piccolo rialzo, ma il dato di oggi certifica che si era trattato di una battuta d'arresto fisiologica e il trend nel lungo periodo è quello di una riduzione dei pazienti. 

Raggiunta la parità tra positivi e guariti

Ma c'è un altro dato importante che emerge dal bollettino di oggi. Il numero di dimessi/guariti ha infatti raggiunto quello degli attualmente positivi da coronavirus. Stando ai dati del nuovo bollettino gli attualmente positivi sono 779.945, mentre i guariti sono 784.595. La differenza è di appena 4.650 casi.  I dimessi/guariti sono 23.004, per un totale di 779.945 dall'inizio dell'epidemia. 

Il peggio è alle spalle? Il presidente dell'Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro invita tutti alla calma. "Oggi il numero di nuovi casi è in diminuzione ma ancora è molto alto. I comportamenti individuali e collettivi determinano la probabilità di diffusione del virus. Quindi non ci sono scorciatoie perchè noi siamo i protagonisti" ha detto il presidente dell'Iss commentando in conferenza stampa i dati del bollettino. 

Anche Gianni Rezza, direttore generale Prevenzione del ministero della Salute, preferisce andarci cauto. "Oggi abbiamo 19.350 positivi" a Covid-19, "sono di più rispetto a ieri quando però erano stati  effettuati meno tamponi (130.500). Oggi i tamponi sono 180mila ed è  normale che più tamponi si fanno più positivi si trovano. Certamente però rispetto a 1-2 settimane fa abbiamo una situazione in miglioramento. Il che non vuol dire tranquillità, tutt'altro. Perché trovare 19mila e passa positivi in un giorno vuol dire che siamo su livelli ancora elevati. Ricordo che la scorsa settimana l'incidenza era ancora su 700 nuovi casi per 100mila abitanti, che è una delle più alte in Europa dopo Svizzera, Austria e Slovenia"

"Abbiamo quindi delle incidenze ancora elevate - sottolinea Rezza - con un indice Rt che scende e un numero di test positivi che tende ad abbassarsi rispetto alle scorse settimane, ma rimane ancora molto elevato. Chiaramente vediamo che, rispetto al numero di tamponi fatti, siamo di poco al di sopra del 10%: una percentuale che tende leggermente ad abbassarsi, ma rimane ancora al di sopra del 10% che è una soglia abbastanza critica. Purtroppo quello che non va bene è il numero dei decessi che è alto: sono 785 oggi, ieri erano 672".

bollettino coronavirus oggi 1 dicembre 2020-3

Il timore dei medici per una terza ondata di coronavirus dopo Natale

Intanto tiene banco il dibattito sulle feste natalizie. Dalle indiscrezioni trapelate sui giornali sembrerebbe che non ci sarà nessun allentamento delle misure prima di metà gennaio. Il ministro della Salute ha fatto sapere oggi che sono anzi probabili "maggiori restrizioni" almeno finché a inizio anno non non partirà il piano vaccini".

Secondo Filippo Anelli. presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), la 'distrazione' natalizia può aprire la strada a una terza ondata pandemica all'inizio del prossimo anno. Per questo, oggi più che mai, "è necessario non abbassare la guardia, non mollare. Non pensiamo che Natale possa essere una zona franca. Perché non lo è" ha detto all'AdnKronos Salute. Dietro l'angolo di un Natale 'rilassato' c'è il rischio di un virus che presenta il conto, ancora una volta".

"L'allentamento delle misure attualmente previste - ha spiegato Anelli - può portare a situazioni difficilmente governabili. Come fanno temere le scene viste domenica a Milano, con il passaggio dalla zona rossa alla zona gialla: molta gente che è tornata a fare gli acquisti. Occasioni di incontro tra le persone che aumentano i rischi. E poiché questa modalità si potrebbe ripetere sotto le feste di Natale, favorendo momenti di aggregazione e di incontro, una nuova ripresa della diffusione del virus, con numeri che diventano sempre maggiori, ne sarebbe la conseguenza. E questo ci avvierebbe, purtroppo, verso una terza ondata. Serve stare attenti e non vanificare i risultati ottenuti" .

E così la pensa anche Massimo Andreoni, direttore scientifico della Simit (Società italiana di malattie infettive e tropicali) e primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma, intervenuto ad 'Agorà' su Rai3. "Le libertà che ci siamo presi ad agosto, spiace dirlo in maniera così cruda, ci sono costate più di 5mila morti in questi ultimi mesi" ha detto Andreoni. "A luglio eravamo ad alcune decine di casi" positivi a Sars-CoV-2 "al giorno, adesso al meglio arriveremo a Natale con 5-10mila casi al giorno. Se lasciamo il virus riprendere, a gennaio pagheremo uno scotto gravissimo in termini sia di ricoveri sia di mortalità". 

La conferenza stampa sulla situazione epidemiologica del 1° dicembre 2020: video

Coronavirus, il bollettino di oggi 1° dicembre 2020

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