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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus: il contagio riprende quota?

L'indice Rt è tornato a crescere (sebbene di poco), ma c'è un'altra cattiva notizia: nelle ultime due settimane gli ingressi in terapia intensiva sono rimasti stabili. In aumento il tasso di positività, resta altissimo il numero dei decessi. L'analisi del bollettino

Altri 17.992 contagi su 179.800 tamponi. La curva non scende più. Casi stabili rispetto a ieri e anche rispetto a venerdì scorso quanto erano stati registrati 18.727 positivi su circa 190mila test. E il rischio, sempre più concreto, è quello di un’imminente inversione di rotta. Proprio oggi l’Istituto Superiore di Sanità ha certificato che l'indice Rt è in lieve risalita. Nel periodo 25 novembre-8 dicembre, si legge nella bozza del report settimanale, "l'Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,86 (con un range tra 0,79 - 0,94). Si riscontrano valori di Rt puntuale inferiore a 1 in 16 Regioni e province autonome. Di queste, 15 hanno un Rt puntuale inferiore a uno anche nel suo intervallo di credibilità maggiore, indicando una diminuzione significativa nella trasmissibilità". Nell'ultimo report l'indice Rt era pari a 0,82.  In particolare, l'indice di contagio Rt torna nuovamente sopra 1 nel Lazio (1.07), Lombardia (1.02) e Veneto (1.08). Insomma, c’è poco da stare tranquilli.

Come evidenzia Lorenzo Ruffino su Twitter, se prendiamo in esame i casi registrati tra lunedì e venerdì, la variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane è del -32%, con il numero dei tamponi che però è diminuito della stessa percentuale. Rispetto alla settimana scorsa c’è stato però un lieve aumento dei casi positivi.

  • Casi tra lunedì e venerdì
  •  questa settimana: 80.674
  • scorsa settimana: 77.044
  • due settimane fa: 103.760
  • tre settimane fa: 129.370
  • quattro settimane fa: 167.245

Sostanzialmente stabile la curva dei decessi (oggi 674). Anche in questo caso, se prendiamo il numero di vittime registrato tra lunedì e venerdi la curva è in leggero rialzo rispetto alla settimana scorsa.  

  • questa settimana: 3.374
  • scorsa settimana: 3.309
  • due settimane fa: 3.948
  • tre settimane fa: 3.854
  • quattro settimane fa: 3.340
  • Variazione rispetto alla media delle ultime quattro settimane - decessi: -7 %

La buona notizia del giorno è il calo deciso dei ricoverati con sintomi che scendono di 658 unità nelle ultime 24 ore. Il numero delle persone ospedalizzate dunque continua a diminuire in maniera decisa: il picco è stato raggiunto lo scorso 23 novembre con 34.697 ricoveri, oggi negli ospedali ci sono circa 9mila pazienti in meno (25.769).

Il calo delle terapie intensive è invece molto meno marcato. Oggi il saldo tra ingressi e uscite è pari a -34 (uno dei dati peggiori degli ultimi giorni). E soprattutto, va rimarcato il fatto che il numero netto degli ingressi (oggi 189) non dà cenni di rallentamento. 

  • 18 dicembre 189
  • 17 dicembre 183
  • 16 dicembre 191
  • 15 dicembre 199
  • 14 dicembre 138
  • 13 dicembre 152
  • 12 dicembre 195
  • 11 dicembre 208
  • 10 dicembre 251
  • 9 dicembre 152
  • 8 dicembre 192
  • 7 dicembre 144
  • 6 dicembre 150
  • 5 dicembre 192
  • 4 dicembre 201
  • 3 dicembre 217

In leggera risalita rispetto a ieri anche il tasso di positività dei tamponi che si attesta al 10%. 

Il report dell'Iss: tre regioni a rischio alto

L'incidenza di Covid-19 in Italia, si legge nel report dell'Istituto superiore di sanità, "rimane ancora troppo elevata e l'impatto dell'epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Tale situazione non permette un allentamento delle misure adottate nelle ultime settimane e richiede addirittura un rafforzamento delle stesse in alcune aree del paese". Nella settimana dal 7 al 13 dicembre "si osserva per la prima volta un segnale di controtendenza nella trasmissibilità" di Covid-19 "rispetto alla settimana precedente nell'intero Paese, con il ritorno di tre Regioni ad una trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2: Lazio, Lombardia e Veneto. Questo - ricorda il report - si realizza in un contesto europeo caratterizzato da un nuovo aumento nel numero di casi in alcuni Paesi come Regno Unito, Olanda e Germania e una mancata diminuzione dei casi con stabilizzazione della curva epidemica in altri, per esempio in Francia e Spagna". Secondo l'Iss tredici regioni o province autonome sono classificate a rischio moderato, cinque a rischio basso e tre alto.

bollettino coronavirus oggi 18 dicembre 2020-4

Il presidente dell'Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza settimanale sull'andamento epidemiologico, ha però evidenziato come curva dei contagi "abbia avuto un rallentamento e un appiattimento", un calo  "che riguarda quasi tutte le regioni tranne alcune che hanno avuto invece una crescita". "Nell'ultima settimana di rilevamento - ha aggiunto -, l'incidenza di casi è di 166,12 ogni 100 mila abitanti: in decrescita, ma ancora molto alta". "Abbiamo un Rt che cresce e in alcune regioni cresce di piu' e supera l'1. Rt è il primo indicatore a muoversi e poi viene seguito da nuovi casi, ricoveri e decessi" ha detto Brusaferro. "Quindi Rt in ricrescita è elemento di grave preoccupazione perché vuol dire che la trasmissione dell'infezione sta riprendendo quota". 

Anche la situazione negli ospedali va monitorata con grande attenzione. Non è detto che il peggio sia alle spalle. Nella maggior parte delle Regioni e province autonome, rileva l'Iss, resta "elevato" l'impatto dell'epidemia di Covid-19. Al 15 dicembre "16 Regioni avevano superato almeno una soglia critica in area medica o terapia intensiva rispetto alle 18 della settimana precedente. Il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva ed aree mediche supera ancora le soglie critiche di occupazione a livello nazionale.

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