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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Coronavirus e vacanze, l'estate 2020 sarà "a ostacoli"

Il settore delle vacanze vale il 13 per cento del Pil e rischia grosso. La sottosegretaria Bonaccorsi: "Buoni vacanza? E' una delle misure che ci viene chiesta dalle associazioni di categoria". Il virologo Pregliasco: "Saranno vacanze contingentate"

E' già tempo di pensare a che cosa ne sarà di un settore molto importante per l'economia italiana: il turismo. "Il 13% del Pil, 4 milioni e 200mila lavoratori nel settore, i primi in Europa. La perdita stimata per il 2019-20 è calcolata tra i 40/50 miliardi e c'è chi dice 60/70 miliardi, ma solo nel week end di Pasqua è stato stimato che abbiamo perso 300 milioni. Se ci aggiungiamo i prossimi ponti...". Lo afferma la sottosegretaria dem al Turismo Lorenza Bonaccorsi in un'intervista ad 'Avvenire'. "È chiaro che bisogna fare un passo alla volta, sempre coordinandosi con gli studi medico-scientifici del comitato di esperti. Il governo, le Regioni e gli enti locali hanno bisogno di indicazioni scientifiche ma contemporaneamente dobbiamo dare il tempo agli imprenditori di organizzarsi e avere un minimo di prospettiva". Impossibile sapere oggi se andremo al mare questa estate. Ma va messa nera su bianco un'idea di futuro.

"Senza voler mettere fretta a nessuno, ma dobbiamo tracciare un percorso. - continua Bonaccorsi - Le Regioni ci avevano inviato qualche giorno fa le loro richieste di provvedimenti economici. L'incontro con il ministro Boccia è stato importante perché c'è stato un confronto rispetto a una serie di provvedimenti che potrebbero essere messi in campo con il 'decreto aprile'". Si parla di un possibile buono-vacanza. Di che cosa si tratta?  "E' una delle misure che ci viene chiesta dalle associazioni di categoria, ma anche dalla conferenza Stato-Regioni. Dobbiamo capire come attuarla, ci stiamo lavorando. È un bonus che potrà essere speso o detratto... dobbiamo capirlo. Si parla assolutamente di turismo 'domestico', in Italia" - spiega Bonaccorsi.  Non ci sono informazioni precise a riguardo, ma l'idea è che un bonus limitato (poche centinaia di euro) potrebbe essere concesso a tutte le famiglie italiane per vacanze nel mercato interno in strutture alberghiere e ricettive, nei ristoranti e in tutta la filiera italiana. Un modo per dare una piccolissima spinta al settore. Ma sarà possibile solo quando l'emergenza sarà sotto controllo. Non ci siamo ancora.

"Ci è stato chiesto da molte imprese - continua la sottosegretaria - un credito di imposta sul mancato fatturato rispetto al prossimo anno. Poi c'è il tema dei lavoratori stagionali (a cui è stata allargata la Cig), ma ora dobbiamo ragionare sulla tutela di lavoratori che non verranno mai assunti. E pensiamo a una campagna di promozione turistica, sia interna, sia destinata al turismo dall'estero per essere pronti quando si ripartirà con l'apertura delle frontiere. Una delle richieste degli assessori regionali sono linee guida del comitato scientifico, che possa indicare un percorso verso la riapertura".  Saranno - se ci saranno - viaggi e vacanze molto differenti dal passato. "L'indicazione del distanziamento sociale andrà rispettata. La Cina ha riaperto i luoghi culturali con il 30 per cento delle capacità: si tenderà a rarefare le presenze. - conclude Bonaccorsi - La Spagna ci sta già lavorando, e ha previsto un distanziamento tra ombrelloni, che da noi non sarà possibile in tutte le spiagge. Perciò serve un lavoro a stretto contatto col territorio, per costruire un modello nuovo".

Turismo e coronavirus, Pregliasco: "Saranno vacanze contingentate"

Quelle del futuro prossimo saranno vacanze "consapevoli e contingentate" secondo il virologo dell'Università di Milano Fabrizio Pregliasco. Andremo a mare? "Dipende - dice ad askanews -  Sarà un'estate piuttosto difficile. Dobbiamo saperlo e prepararci. Anche per viverla al meglio. Ricordiamo che andare al mare significa innanzitutto spostarsi di regione, vuol dire andare ad appesantire in altri territori la capacità ricettiva ospedaliera, essere trasportatori del virus da un posto all'altro, come è successo. Ancor più se si pensa a viaggi tra Paesi diversi, che comunque manterranno quarantene per i viaggiatori. Fondamentale sarà avere attivato un sistema di tracciabilità tecnologica, una app di contact tracing. Con un livello di contagi basso e un sistema che garantista la massima tracciabilità possibile degli eventuali nuovi casi, uno spiraglio per una vacanza si può aprire. Il sistema che dobbiamo mettere a punto dovrà prevedere ovviamente anche una efficace risposta della medicina territoriale, del luogo dove si verifica il nuovo caso, quindi anche i luoghi dei vacanzieri dovranno essere pronti. Sia il sistema di tracciabilità che il sistema di risposta dovranno essere pronti, organizzati e uniformi su tutto il territorio nazionale." Ma sulla spiaggia ci andremo? Rischia di essere un "percorso ad ostacoli se non punitivo", ma proviamo ad immaginarlo, perché "dovrà essere in sicurezza" e "non è facile garantire la sicurezza in questo contesto".

Il mondo è cambiato all'improvviso, faremmo bene ad averlo sempre in mente:  "E' chiaro che le spiagge di Rimini anni '80 non le potremmo vedere. Bisognerà garantire lo spazio - continua Pregliasco - Nelle spiagge piccole sarà difficile. L'idea delle barriere sulla spiaggia, plexiglass o meno è un controsenso all'aperto, ma va garantito il distanziamento anche sulla spiaggia. Le spiagge libere dovranno essere controllate. Contingentamento, distanziamento sociale anche in spiaggia, spazi di distanza fra ombrelloni, percorsi dedicati, attenzione al lavaggio delle mani con presidi per la detersione. Dovremmo avere anche la mascherina a portata di mano, per usarla ad esempio se vogliamo andare al bar". 

Ultimo appunto: per andare in vacanza servono soldi. E con la crisi economica all'orizzonte saranno molti gli italiani che a luglio e agosto avranno problemi ben più impellenti di organizzare le ferie. Ieri il ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, e il sottosegretario Lorenza Bonaccorsi hanno tenuto una riunione in videoconferenza con gli assessori regionali per il turismo, in vista del prossimo decreto di aprile, che superando l'approccio intersettoriale finora adottato terrà conto delle peculiarità del comparto con misure ad hoc per il settore.

Coronavirus, quest'estate andremo al mare?

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