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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, i candidati vaccini sono più di 200 ma in realtà è una "gara a quattro"

Al momento in corsa ce ne sono 218: ma in realtà sono 4 i candidati vaccini più avanzati. Farmindustria: "Grandi passi avanti, c'è ottimismo"

Alla "corsa al vaccino" partecipano centinaia di concorrenti: ma quanti hanno davvero le carte in regola e concrete possibilità di arrivare al traguardo. Al momento, secondo i rilevamenti effettuati dall'Organizzazione mondiale della sanità e dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine, i candidati vaccini sono in totale 218: 27 basati su Dna, 15 su Rna, 45 su vettore virale, 17 su virus attenuato o inattivato, 66 su proteine, e 48 che utilizzano altre piattaforme o per i quali non si hanno dettagli. Lo ricorda in un aggiornamento l'Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. Lo stesso Istituto collabora con le società italiane Rei-Thera e Takis, che stanno lavorando su due diverse piattaforme alla realizzazione di altrettanti vaccini e "i primi test sull'uomo sono previsti nel mese di agosto".

Oggi come oggi sono 4 i candidati vaccini più avanzati nel mondo. Il 20 luglio, ricorda 'NewScientist', il team guidato da Sarah Gilbert dell'Università di Oxford e la società farmaceutica AstraZeneca hanno dimostrato che il loro vaccino ChAdOx1 nCoV-19 ha prodotto le risposte immunitarie desiderate senza mostrare gravi reazioni avverse. Ora il siero è in fase di test su molte altre migliaia di persone. La settimana precedente, la società americana Moderna e il National Institute of Allergy and Malattie infettive degli Stati Uniti hanno rivelato che 45 persone avevano ricevuto il loro vaccino mRNA-1273 mostrando una risposta anticorpale. Lunedì è partita la sperimentazione di fase III su questo candidato vaccino, con la partecipazione di 30.000 adulti sani. Gli altri due prodotti più promettenti provengono dalla CanSino Biologics in Cina, che ha pubblicato gli incoraggianti risultati della sperimentazione di fase II lo stesso giorno del team di Oxford, e il candidato vaccino frutto della ricerca della società tedesca BionTech con il colosso farmaceutico Pfizer, che ha diffuso dati promettenti e annunciato l'avvio della fase 2/3 proprio in questi giorni. In questa fase, non sappiamo ancora quale vaccino avrà successo.

"Gli occhi del mondo sono su quelli più avanzati. Ma senza essere pessimista, sono realista, ricordo che lo sviluppo di farmaci è un affare rischioso", afferma Sheuli Porkess dell'Association of the British Pharmaceutical Industry. I trial di fase 3 nei prossimi mesi daranno un'idea migliore di quale vaccino potrebbe essere distribuito per primo. Qualsiasi vaccino che abbia successo negli studi clinici dovrà comunque essere prodotto su larga scala, cosa che influenzerà il tempo necessario per ottenere un vaccino per l'uso generale nella popolazione. "Stiamo assistendo a cose che accadono a una velocità senza precedenti. Forse qualcosa potrebbe" essere autorizzato e ampiamente disponibile "entro 18 mesi da oggi", afferma Porkess. La speranza che il vaccino sia disponibile su larga scala a fine 2020 o inizio 2021 è al momento, per l'appunto, soltanto una speranza. Secondo molti il tempo necessario per valutare i possibili rischi derivanti da un nuovo vaccino deve far parte del processo di sviluppo e servirà più tempo.

Vaccino, Farmindustria: "Grandi passi avanti, c'è ottimismo"

"L'importante non è arrivare primi, ma arrivare presto. Sono stati fatti grandi passi in avanti, sono ottimista. Oggi abbiamo aziende che stanno già producendo il vaccino. A livello mondiale ci sono 164 progetti di vaccini, 25 sono in fase clinica e 5 nell'ultima fase. L'importante è che ne arrivino uno, due o tre. Se ne avremo più di uno riusciremo a coprire una più ampia porzione di popolazione mondiale". Così Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta' su Radio Cusano Campus. "In questo periodo si è riusciti a velocizzare e a sburocratizzare molto, questo è il lato positivo che ci lascia la pandemia. Sulla ricerca c'è stata una spinta senza precedenti, speriamo che continui anche dopo, non sprechiamo questo momento - spiega - A noi spettano sfide importanti. La prima sfida è trovare il vaccino. La seconda sfida è produrlo per miliardi di persone. Non è come produrre una compressa, per produrre un vaccino ci vogliono mesi. La aziende si stanno premunendo per questo, qualcuna sta già producendo il vaccino sperando che arrivi in fondo la ricerca".

"L'Italia, grazie al ministro Speranza, ha fatto una coalizione a livello europeo per siglare contratti in tutta l'Europa per evitare che qualche Paese si muova per primo per fare accaparramenti, qualche altro Paese possa non averlo", aggiunge. "Mutazione virus? La collaborazione tra la comunità scientifica internazionale va proprio nella direzione di tenere sotto controllo il virus, la sua sequenza. Se il vaccino arriverà sarà approvato dalle autorità regolatorie internazionali ed italiane per cui sarà certamente sicuro ed efficace. In questo momento il vaccino siamo noi, non abbassiamo la guardia", continua. Quanto al prezzo del vaccino, "molti produttori hanno già dichiarato che sarà messo a disposizione no-profit. Questa è una bella notizia perché dimostra che c'è grande senso di responsabilità".

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