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Sabato, 9 Dicembre 2023
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Coronavirus: il caso della nuova variante B1525 trovata già in 10 Paesi

Nel nuovo ceppo sarebbe stata osservata la mutazione E484k della proteina Spike. Intanto in Alto Adige salgono a 6 i casi di variante sudafricana

Un’altra variante del coronavirus preoccupa gli scienziati. La nuova mutazione del Sars-Cov-2 - ribattezzata B1525 - è stata finora trovata in dieci Paesi tra cui il Regno Unito dove sono stati rilevati 33 casi. A riportare la notizia è il "Guardian" che cita uno studio dell’Università di Edimburgo. La variante sarebbe stata individuata per la prima volta a dicembre sia in Gran Bretagna che in Nigeria. Secondo il quotidiano britannico questa variante somiglia molto alla mutazione B117 (la così detta "variante inglese"), ma condivide un tratto in comune con i ceppi che hanno preso piede in Sudafrica e in Brasile: si tratta della mutazione E484k della proteina Spike. Una caratteristica che non lascia tranquilli gli esperti dal momento che le varianti  menzionate sopra si sono dimostrate più abili nell’eludere gli anticorpi.

La nuova variante B1525

Nel caso della variante sudafricana in particolare è stata osservata un’efficacia ridotta dei vaccini, in particolar modo del farmaco sviluppato e prodotto da AstraZeneca. Secondo uno studio condotto dall'università del Witwatersrand (Sudafrica) e dall'università di Oxford questo vaccino offre solo una relativa protezione contro sintomi non gravi provocati dalla variante. Servono più dati per avere però un quadro completo.

 “I primi dati mostrano efficacia limitata contro la malattia in fase moderata provocata dalla variante sudafricana B.1.351” ha detto di recente un portavoce di AstraZeneca al “Financial Times”. “Ma non siamo stati in grado di accertare la sua efficacia contro casi gravi della malattia e nei casi di ospedalizzazione perché i soggetti esaminati erano giovani adulti in salute".

Il Regno Unito ha fatto e sta facendo largo uso del vaccino AstraZeneca per immunizzare la popolazione. E questo spiega la preoccupazione di molti esperti. Tra le nazioni in cui è stata individuata la nuova variante ci sono Danimarca, Stati Uniti, Francia e Canada ma per fortuna non compare l'Italia.

"La variante B.1.525 è stata identificata in 33 soggetti - spiega su facebook l'immunologa Antonella Viola - ma si pensa sia maggiormente diffusa. Oltre alla mutazione E484K delle varianti brasiliana e sudafricana, ha la mutazione Q677H, sempre sulla Spike. Queste due mutazioni preoccupano molto per gli effetti che potrebbero avere sull'efficacia dei vaccini. Si pensa venga dalla Nigeria ma si sia già diffusa in molti altri paesi".

variante b1525-2

Intanto, secondo uno studio preliminare riportato dal New York Times, negli Stati Uniti sono state individuare 7 nuovi varianti del virus, tutte con caratteristiche simili. Si tratta di uno studio non sottoposto a peer-reviewed (revisione paritaria) e dunque da prendere con cautela. Ma secondo Jeremy Kamil della Louisiana State University, anche questo nuovo ceppo, sequenziato per la prima volta il 1° dicembre, potrebbe avere "un vantaggio evolutivo". Il caso delle varianti tiene banco anche in Italia dove a preoccupare è soprattutto la variante inglese isolata a settembre nel Kent, più contagiosa ma forse anche più letale (almeno stando alle ultime ricerche). E proprio oggi è arrivata la notizia che in provincia di Bolzano sono stati rilevati sei casi di variante brasiliana.

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