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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, è ora di fare chiarezza: aria condizionata, ventilatori e vestiti sono "pericolosi"?

La Simit (Società Italiana Malattie Infettive) toglie qualche dubbio. L'aria condizionata rischia di essere fonte di contagio? E i ventilatori? Le mascherine Ffp2 servono ai cittadini nella vita quotidiana o solo a chi lavora in ambito sanitario? E il virus è presente sugli indumenti?

Ci pensa la Simit (Società Italiana Malattie Infettive) a fare un po' di chiarezza su alcuni dubbi: l'aria condizionata rischia di essere fonte di contagio? Le mascherine Ffp2 servono ai cittadini nella vita quotidiana o solo a chi lavora in ambito sanitario? E il virus è presente sugli indumenti? Le mascherine Ffp2 "non servono ai cittadini, servono soltanto al personale sanitario quando si trova in circostanze particolari che vuol dire, mediamente, entrare in una stanza di malati in cui c'è una quantità di virus molto importante" dice Massimo Andreoni, direttore scientifico Simit, ad Agorà su Rai3. "L'Oms, che pensa per tutto il mondo, dice: la mascherina se non ce l'hai fabbricatela da solo perché è meglio di niente. Esistono anche dei tutorial, normalmente si fanno con due strati di materiale",  spiega aggiungendo che "mettere più cose insieme dà maggiore tranquillità e sicurezza, quindi: mascherina, distanziamento, lavaggio delle mani sono tutte cose che vanno fatte".

"Il virus non entra attraverso la pelle, è tutto ciò che noi tocchiamo e portiamo alla bocca. Se proviamo una camicetta, la togliamo, ci laviamo le mani e stiamo tranquilli. Sono le mani, ciò che tocchiamo" continua Andreoni a proposito dell'eventuale presenza del virus sugli indumenti e alla necessità o meno di sanificarli. Quanto alla sanificazione dei negozi "non è necessario sanificare ogni volta che entra una persona e ne esce un'altra, bisogna sanificare all'inizio della giornata e alla fine. L'ipoclorito di sodio può essete usato e tutti gli avventori devono usare sistemi di protezione".

"Più dell'aria condizionata bisogna stare attenti alla ventilazione che può veicolare le particelle volatili del virus oltre il metro e mezzo. Quindi meglio distanziare al massimo questo tipo di strumento" dice Andreoni, che poi ci tiene a specificare: "Non è vero che il virus si è indebolito, ci sono meno pazienti e meno decessi perché si fanno più diagnosi precoci, grazie anche ai test sierologici, e le persone non arrivano troppo tardi in ospedale". Per quel che riguarda i più piccoli, "i bambini contagiano come tutti gli altri, anzi normalmente nelle malattie infettive sono i più contagianti, quelli che trasmettono il virus e mediamente sono asintomatici". C'è però questa "sindrome Kawasaki che si correla a tante infezioni virali e anche il coronavirus può dare questa sindrome".

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