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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Covid-19, cosa succede dopo il vaccino

Mario Clerici, docente di immunologia dell'università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, risponde alle domande frequenti degli italiani dopo l'immunizzazione

Cosa succede dopo il vaccino anti-Covid? Ci si può contagiare? Che differenza di immunizzazione c'è tra prima e seconda dose? Mario Clerici, docente di immunologia dell'università degli Studi di Milano e direttore scientifico della Fondazione Don Gnocchi, ha risposto con l'AdnKronos alle principali curiosità degli italiani alle prese con la vaccinazione.

Covid-19, cosa succede dopo il vaccino 

La prima domanda è quella più gettonata: ci si può contagiare dopo aver fatto il vaccino anti-Covid? "Sì, è possibile - risponde Clerici -. Ma ora che stanno cominciando a venir fuori molti dati su questo argomento e possiamo dire che sono pochissimi casi, che si contano sulle punte delle dita. Questo succede perché anche il vaccino migliore ha una copertura del 96-97% e se ci si trova in quel residuale 3-4% c'è possibilità di ammalarsi. Ma grazie al cielo è una possibilità più teorica che altro". 

Ma dopo la prima dose il rischio di ammalarsi è più concreto oppure si può avere comunque un'immunizzazione significativa? "La seconda dose senz'altro ottimizza la potenza della risposta immunitaria - precisa Clerici -. Il rischio di contrarre Covid è un po' più alto quando si ha all'attivo solo una dose, ma anche dopo la prima singola iniezione i casi di malattia riportati sono pochi. È una possibilità, poi, che diventerà gradualmente sempre più remota. Una volta che si raggiungerà l'immunità di gregge, non accadrà più perché non ci sarà circolazione del virus". 

Ma, malattia a parte, dopo la seconda dose si può essere comunque portatori inconsapevoli del virus? "Non è mai una scienza esatta, ma è altamente improbabile: se si è vaccinati tendenzialmente non ci si infetta e non si trasmette il virus. In questo momento sono più i giovani che non sono ancora immunizzati, che vanno fuori e si infettano. Poi magari, essendo spesso asintomatici, contagiano altri. Va precisata una cosa: anche se i vaccinati non sembrano in grado di infettare, il mio invito è a continuare con le cautele, dalle mascherine alle distanze ancora per un po'. Stiamo attenti nei prossimi mesi, tiriamo fino a settembre e poi vedremo".

Come comportarsi dopo il vaccino anti-Covid se si hanno i sintomi

Altra domanda frequente è quella che riguarda il comportamento concreto dopo l'immunizzazione: i vaccinati, in caso di sintomi o di contatti con un positivo devono fare il tampone? "Mi sembra un eccesso di sicurezza. Se una persona è vaccinata e ha sintomi simili al Covid, è molto più probabile che sia influenza o un altro virus come un rotavirus o un parvovirus che danno sintomi simili - dice Clerici - Se per sicurezza si vuol fare il tampone lo si faccia, ma sarà difficile che sia Sars-CoV-2. Lo stesso in caso di contatto con positivo: mi sembra eccessivo".

Per l'immunologo è forse utile "che si mettano insieme 6-7 punti chiari su cosa i vaccinati devono fare. Servirebbe un decalogo e suppongo che il Cts ci stia pensando o ci penserà". Un'ultima domanda ricorrente è: mi sono già ammalato di Covid-19, mi vaccino? "Sì - replica Clerici - perché la risposta immune indotta dall'infezione è più debole di quella indotta da vaccino. Adesso sembra che gli ultimissimi dati indichino che basti una singola dose per perfezionare la risposta dei guariti. Il monodose Johnson & Johnson sarebbe dunque ideale in questi casi", conclude.

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