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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lunedì debutta il Super certificato

Green Pass, obbligo vaccinale, stato di emergenza, zona gialla e arancione: le date cerchiate "in rosso" sul calendario

Dal 6 dicembre al 15 gennaio: tutte le cose da sapere. Ecco quali sono i giorni chiave nella strategia di contrasto al Covid nel prossimo mese e mezzo

Il Super Green Pass debutta il 6 dicembre. Debutta dunque  la certificazione Covid "rafforzata" scaricabile solo da vaccinati o guariti. Sempre dal 6 dicembre occorrerà avere il green pass normale (con tampone negativo ) per salire su tutti i mezzi pubblici (treni, aerei ma anche tram, bus, metro...), andare negli alberghi, accedere agli spogliatoi delle palestre, piscine e centri sportivi. Il green pass normale, lo ricordiamo, si ottiene con un tampone molecolare (valido 72 ore) oppure antigenico (valido 48 ore). Ecco quali sono tutte le date chiave nella strategia di contrasto al Covid nel prossimo mese e mezzo.

6 dicembre-15 gennaio: Super Green Pass

Da lunedì fino al 15 gennaio c'è quindi il Super Green pass in tutto il territorio nazionale, a partire dalla zona bianca. A partire da questa data, come stabilisce il decreto, il Green pass diventa duplice. Uno, rafforzato o super rilasciato alle persone vaccinate o guarite e un altro base assegnato a chi si sottopone a tampone molecolare o antigenico con risultato negativo. Solo il super green pass consentirà di avere una piena vita sociale e di accedere alle attività aperte e a capienza piena in zona bianca gialla o arancione. Chi ha una certificazione valida non deve chiederne una nuova. Il QR code, ovvero il codice a barre bidimensionale, resta lo stesso.

Il Super Green pass in zona bianca consente di accedere a ristoranti al chiuso, cinema e teatri, stadi, feste e cerimonie pubbliche e discoteche. In zona gialla e arancione consente di tenere aperte tutte le attività accessibili solo a chi è guarito o vaccinato. In zona rossa, invece, le restrizioni varranno per tutti, vaccinati e non.

Il 6 dicembre l'Alto Adige passerà in zona gialla.

13 dicembre: prenotazioni dei vaccini per i bambini

Da lunedì 13 dicembre si apre la prenotzione per i vaccini per i bambini tra i 5 e gli 11 anni, dopo il via libera arrivato dalle autorità europee e italiane (qui tutto quello che sappiamo su efficacia e sicurezza; qui il vademecum sul vaccino ai bambini: quante dosi, in quali quantità, e quali effetti (lievi) ci si può attendere) e le vaccinazioni partiranno il 16 dicembre. 

Il 13 dicembre molte Regioni rischiano il passaggio in zona gialla tra cui Lazio, Liguria, Lombardia, Calabria e Veneto. La disponibilità di posti letto per ora allonatana le restrizioni.

15 dicembre: obbligo di terza dose per alcune categorie di lavoratori

Viene esteso l’obbligo di terza dose al personale sanitario e ai lavoratori esterni delle RSA.  Dal 15 dicembre dopo l'entrata in vigore del nuovo decreto scatta l’obbligo di vaccinarsi per queste categorie di lavoratori ed esclude la possibilità di essere adibiti a mansioni diverse:

  • personale amministrativo della sanità
  • docenti e personale amministrativo della scuola
  • militari
  • forze di polizia, compresa polizia penitenziaria
  • personale del soccorso pubblico

16 dicembre: via ai vaccini ai bambini

Da questa data le Regioni faranno iniziare le vaccinazioni ai bambini dai 5 anni. Le modalità sono le stesse degli adulti: dopo aver prenotato attraverso i portali regionali, i bambini potranno essere accompagnati presso l’hub vaccinale, il pediatra o il luogo indicato dalla prenotazione.

20 dicembre: altri cambi di colore delle Regioni

Altre Regioni rischieranno il cambio colore cinque giorni prima di Natale. Fino alla zona arancione - compresa - non ci sono in ogni caso chiusure di alcun tipo.

31 dicembre: finisce lo stato d’emergenza

A capodanno finisce lo stato di emergenza e il governo dovrà decidere se confermarlo o meno. In teoria è possibile rinnovarlo per un altro mese. Fino a quando è "legale" prorogarlo ancora? C'è solo una legge di riferimento. È un decreto legislativo del 2008, il numero 1: è il Codice della Protezione civile. Ed è l’unico che parla di come ci si deve comportare con lo stato di emergenza. All’articolo 24, comma 3, si legge: "La durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi". I conti sono subito fatti: lo stato di emergenza non può durare più di 24 mesi. Il che significa che non potrà essere prorogato oltre il 31 gennaio 2022.

"Alla scadenza dello stato di emergenza, le amministrazioni e gli enti ordinariamente competenti, subentrano in tutti i rapporti attivi e passivi, nei procedimenti giurisdizionali pendenti", recita il decreto. Significa che Regioni e Comuni riprendono appieno i propri poteri "commissariati" dal Governo nei territori di spettanza. Ma il governo potrebbe in teoria trovare il modo di prorogare ancora lo stato di emergenza? La risposta è sì. 

Le ipotesi sono tre: la prima è la modifica del decreto legislativo del 2008, il numero 1, il Codice della Protezione civile, estendendo il numero massimo di mesi per lo stato di emergenza a 27 mesi o più. la seconda è una proroga dello stato di emergenza in deroga al dlgs 1/2018, senza modificarlo. La terza è la dichiarazione di un nuovo stato di emergenza: se è vero che lo stato di emergenza attuale può essere prorogato soltanto fino al 31 gennaio 2022, è possibile, come sottolineato nei mesi scorsi da alcuni giuristi, che il governo valuti se proclamarne uno nuovo in caso di una crisi "inedita". Basterebbe forse, in fondo, dire che ora siamo di fronte a una nuova minaccia, quella costituita dalle varianti del Covid-19.

15 gennaio: si ragionerà sull'obbligo vaccinale sul lavoro

Sul vaccino obbligatorio, la svolta della Germania ha sorpreso molti. L’obbligo vaccinale arriverà tramite una legge che sarà votata dal Bundestag. E' stata la stessa Angela Merkel a confermare le clamorose anticipazioni. I tempi non sono certi ma da febbraio in Germania probabilmente varrà l’obbligo vaccinale per tutti.

L'esecutivo in Italia sta seriamente valutando, per ora solo ufficiosamente, la possibilità di introdurre la vaccinazione obbligatoria nel mezzo della campagna sulla terza dose. Dipenderà dall’andamento dell’Rt nei prossimi quaranta giorni. Draghi ha sempre ritenuto l'obbligo vaxcinale Covid una soluzione estrema: "Ne scorge i problemi di natura tecnica e politica, supportato in questo dai suoi consiglieri di Palazzo Chigi. La decisione dell’obbligo dovrebbe passare, inevitabilmente, da una legge approvata dal Parlamento. E, con la partita del Quirinale così aperta, portare in Aula un dossier del genere può risultare pericoloso e controproducente per Mario Draghi. A metà gennaio si tireranno le fila.

L'ipotesi vaccino obbligatorio per tutti i lavoratori tra 40 giorni e le Regioni in zona gialla a Natale

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