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Venerdì, 19 Aprile 2024
Covid, verso la normalità

Il crollo dei tamponi

Le code davanti a farmacie e gazebo sono un lontano ricordo. Si fanno sempre meno test molecolari e antigenici rapidi: meno 40,8% in nemmeno un mese. E dagli ospedali continuano ad arrivare buoni segnali. L'ondata Omicron è in ritirata

L'ondata Omicron è in ritirata. Dopo la fine dei cenoni e delle festività natalizie, con il picco dei contagi ormai scavallato e la regressione del virus, le regole semplificate per le scuole, quella che era diventata una (redditizia, per molte farmacie) corsa al tampone, ha lasciato via via il passo alla normalità: non si segnalano più gli assembramenti di fronte ai gazebo bianchi sulle strade, molti ormai sono chiusi o a mezzo servizio.

A testimoniarlo sono i numeri, che certificano il crollo dei test, tra molecolari e antigenici rapidi: meno 40,8% in poco meno di un mese, dai totali 7.638.066 della settimana 10-16 gennaio ai 4.522.069 della settimana appena trascorsa 7-13 febbraio. Dopo il boom post vacanze di Natale è stato un calare costante: 7.409.388 nella settimana 17-23 gennaio (-2,99% sui sette giorni precedenti), 6.922.528 nel 24-30 gennaio (-6,57%), 6.023.076 nella settimana 31 gennaio-6 febbraio (-12,99%), 4.522.069 la scorsa settimana (-24,92%). Probabilmente la discesa questa settimana sarà ancora più marcata.

Terapie intensive e ricoveri ordinari in lento calo

Secondo il monitoraggio Agenas, negli ospedali italiani restano stabili le percentuali di posti letto occupati da pazienti Covid sia in terapia intensiva che nei reparti di area medica, rispettivamente al 12% e al 24%. Per quanto riguarda le terapie intensive, la percentuale cresce in Liguria (13%, +2%); è stabile in 7 Regioni: Lazio (19%), Lombardia (9%), Molise (13%), Puglia (13%), Sardegna (15%), Piemonte (12%) e Valle d'Aosta (12%); è in calo in altre 13 Regioni: Abruzzo (13%), Basilicata (5%), Calabria (13%), Campania (8%), Emilia-Romagna (12%), Friuli Venezia Giulia (17%), Marche (14%), P.A. Bolzano (7%), P.A. Trento (14%), Sicilia (13%), Toscana (13%), Umbria (8%), Veneto (7%).

L'occupazione dei letti nei reparti di area medica cresce nelle Marche (31%, +1%); è stabile in 8 Regioni: Sardegna (25%), Sicilia (35%), Umbria (31%), Abruzzo (36%), Calabria (31%), Lazio (29%), Lombardia (18%), Puglia (25%); è in calo in in 12 Regioni: Emilia-Romagna (22%), Friuli Venezia Giulia (30%), Liguria (31%), Molise (23%), P.A. Bolzano (20%), P.A. Trento (22%), Piemonte (23%), Toscana (21%), Valle d'Aosta (23%), Veneto (15%), Basilicata (26%), Campania (26%).

Quando lo stop alle mascherine al chiuso?

Quando potremo smettere di indossare le mascherine anche nei luoghi al chiuso? "Inevitabilmente avverrà, è questione di tempo e di capire se i casi di Covid continuano a calare e in che misura calano". A dirlo all'Adnkronos Salute è il virologo Andrea Crisanti, che spiega come per appendere definitivamente al chiodo questi dispositivi anti-contagio sia necessario prima raggiungere un equilibrio accettabile col virus.

"Perché sulla base dell'osservatorio che abbiamo, e cioè quello che succede in altre nazioni, vediamo che per esempio in Inghilterra il calo della curva Covid si è arrestato. I casi non scendono più oltre una certa soglia. Quindi, tutto dipende pure da un fattore: a quale livello si raggiunge un equilibrio" con Covid-19, ragiona il direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell'università di Padova. "L'Inghilterra ora ha raggiunto l'equilibrio più o meno a un livello simile a come era prima dell'epidemia di Omicron, cioè intorno ai 50-60mila casi al giorno, che non sono pochi. I morti sono intorno ai 150-200 e non sono pochi nemmeno quelli", conclude.

L'abolizione del Green Pass dal 1º aprile 2022 è davvero possibile? 

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