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Giovedì, 25 Aprile 2024
L'epidemia in Italia

Covid, 533 morti in una settimana e contagi in aumento: quando arriverà il prossimo picco

Il bollettino settimanale del ministero della Salute mostra una nuova risalita dei casi in Italia: +15% rispetto alla settimana precedente. In aumento anche i ricoveri, il virologo Pregliasco: "La nuova ondata di Covid è cominciata"

Nella settimana tra il 10 e il 17 novembre sono stati registrati in Italia 208.346 nuovi casi di Covid-19 e 533 decessi. Secondo i dati aggiornati del ministero della Salute, il 10 novembre il totale dei casi Covid era pari a 23.823.192 rispetto ai 24.031.538 del 17 novembre, i decessi totali sono passati da 179.985 a 180.518. In aumento anche i ricoveri (+625), le terapie intensive (+44): Al 17 novembre i ricoverati con sintomi sono 6.981 rispetto a 6.356 al 10 novembre (+625), mentre i pazienti in terapia intensiva passano da 203 a 247 (+44). Il totale tamponi effettuati è pari a 255.780.377 al 17 novembre, contro 254.586.854 al 10 novembre, per un totale di 1.193.523 nell'ultima settimana.

In Italia, nella settimana 11-17 novembre, si registrano 208.361 nuovi casi di Covid-19 con una variazione di +15% rispetto alla settimana precedente (181.197 casi), e 533 decessi, in calo del 2,9% (549 la scorsa settimana). È quanto riporta il ministero della Salute, in una nota. I tamponi, pari a 1.193.523, sono aumentati del 2,9% rispetto alla settimana precedente. "In questa settimana - scrive il ministero in una nota - il tasso di positività al Covid-19 cresce rispetto alla precedente, attestandosi al 17,5%, con una variazione di +1,9%".

"Prossimo picco dopo metà dicembre"

L'aumento dei contagi registrato nell'ultima settimana potrebbe essere l'inizio di una nuova ondata, almeno secondo il virologo Fabrizio Pregliasco: "La nuova ondata di Covid in Italia è cominciata. I dati del monitoraggio settimanale di Istituto superiore di sanità e ministero della Salute, in crescita dopo diverse settimane di calo, evidenziano l'inizio di un rialzo atteso". Un "rialzo" che secondo l'esperto, docente di Igiene all'Università Statale di Milano e direttore sanitario dell'Irccs Ospedale Galeazzi-Sant'Ambrogio, dovrebbe proseguire e caratterizzare anche il Natale, con un picco che ci si può aspettare "dopo la metà di dicembre".

"Come ho detto - sottolinea Pregliasco - penso che sarà un'onda, o almeno i modelli matematici così ci dicono, e non un'ondata intesa come una situazione pesante, con punte elevate. Però ci indica ciò che dobbiamo ancora attenderci via via che l'inverno procederà". Perché "oltre a questo rialzo delle infezioni da Sars-CoV-2 - precisa il virologo - siamo già vedendo anche un incremento dell'influenza. Quindi siamo nel mezzo di una classica pre-stagione influenzale, con l'aggiunta di una quota di Covid".

Covid, la variante dominante

Aumenta la prevalenza in Italia della sottovariante Omicron BA.5, BQ.1, ribattezzata 'Cerberus'. "Analogamente a quanto segnalato in altri Paesi in questa indagine si evidenzia BQ.1 in significativo aumento, con una prevalenza pari a 30,7%". Lo sottolinea la flash survey condotta dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler, con i dati relativi all’8 novembre scorso. In particolare, secondo l'indagine rapida, "la variante BQ.1 è attenzionata a livello internazionale per la presenza di ulteriori mutazioni rispetto a BA.5, (quali ad esempio la mutazione R346T caratteristica di BQ.1.1), nella sequenza codificante la proteina spike, mostrando un significativo vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti", ricordano gli esperti.

"In Italia - prosegue l'indagine - l’8 novembre scorso la variante Omicron aveva una prevalenza stimata al 99,8%, con la sottovariante Ba.5 largamente predominante e una quota di ricombinanti omicron/omicron, costituita dalla sola Xbb.1, pari al 2,4%". "Il sotto-lignaggio Xbb - conclude il report - è una variante ricombinante di due sotto-lignaggi omicron (BJ.1 e BM.1.1.1) altamente trasmissibili e con mutazioni potenzialmente associate a immuno-evasione. In questa indagine un sottolignaggio di Xbb (Xbb.1) è stato identificato in 38 sequenze (prevalenza 2.4%) contro le 2 sequenze identificate nell’indagine precedente".

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