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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il monito

"Il Covid ci ha preso in giro per due anni e mezzo, non è finita"

Anthony Fauci,, a capo della task force sanitaria della Casa Bianca, non ha dubbi: "Guai ad abbassare la guardia". E non è il solo virus a cui fare attenzione

La pandemia da Covid non è finita, guai ad abbassare la guardia nonostante la stanchezza.  Anthony Fauci, 81 anni, direttore dell'Niaid (National Institute of Allergy and infections diseases) di Washington e a capo della task force sanitaria della Casa Bianca, è ancora preoccupato. Intervistato dal Corriere della Sera dice: il Covid "ci ha preso in giro per due anni e mezzo" sarebbe "scorretto e prematuro pensare che la pandemia sia finita". E nel frattempo, attenzione anche al "vaiolo delle scimmie".

Per Fauci "C'è una grande differenza tra ciò che le persone negli Stati Uniti e in Europa percepiscono o desiderano e quella che è la realtà. Negli Usa siamo nel mezzo di una semi ondata della variante Omicron Ba5. E anche se sembra che abbiamo raggiunto il plateau - avverte - registriamo più di 100mila casi al giorno, con circa 3-400 morti. E un livello inaccettabile. I miei colleghi nell'Europa occidentale, in Italia, in Gran Bretagna, mi dicono che i casi sono stazionari. L'epidemia, invece, continua a espandersi nell'Europa dell'Est. Detto tutto ciò, credo che sia scorretto e prematuro sostenere che l'infezione sia finita. Basta vedere i numeri delle ospedalizzazioni".

Da Fauci un appello alla cautela. "E' comprensibile che la gente sia stanca e voglia tornare a un certo grado di normalità. Ma, faremmo meglio a essere cauti. Questo virus ci ha preso in giro per due anni e mezzo. Ogni volta che abbiamo pensato che fosse finita, è arrivata un'altra ondata - rimarca -.  Non dobbiamo abbassare completamente la guardia, perché non siamo in grado di prevedere che cosa accadrà il prossimo autunno e il prossimo inverno". 

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La variante Omicron Ba.5 è dominante. È opportuno fare adesso la terza o quarta dose? E sarebbe un'indicazione che vale-per tutti o solo per chi ha più di 50anni? "Dipende da quale sia la disponibilità di vaccini contro la variante Ba.5 nei singoli Paesi - osserva Fauci - Negli Stati Uniti dovremmo averli per la metà di settembre. Le autorità sanitarie raccomandano alle persone in buona salute e che hanno già ricevuto la terza dose, di aspettare appunto fino a quando saranno pronti i nuovi prodotti. Tuttavia gli individui più deboli o con altre malattie, farebbero bene a vaccinarsi subito, specialmente in Italia o nel Regno Unito, dove presumibilmente i nuovi vaccini arriveranno a ottobre-novembre".

Quante e quali società ci stanno lavorando? "Moderna e Pfizer ci hanno comunicato che molto probabilmente saranno in grado di distribuire una quantità significativa dei nuovi vaccini entro metà settembre - risponde il direttore del Niaid - Quindi abbiamo già due società al lavoro. Non so se in Europa e nel Regno Unito ci siano altre aziende pronte". Molte persone vaccinate hanno comunque contratto il Covid. Quanto tempo potranno aspettare prima di assumere la terza o la quarta dose? "E una domanda importante, ma non abbiamo una risposta definitiva. In ogni modo, tutti gli studi indicano che chi ha avuto il Covid o si è vaccinato può contare su una protezione contro i sintomi della malattia che dura pochi mesi: tre o quattro, forse cinque - ricorda lo scienziato - Tuttavia ciò che sembra durare di più è lo scudo contro le forme più gravi della malattia che portano all'ospedalizzazione. In generale, quindi, pensiamo che chi ha avuto il Covid farebbe bene a vaccinarsi ancora nel giro di sei-sette mesi. Per essere ancora più chiaro: se l'ultima volta che vi siete vaccinati o vi siete ammalati risale al 2021, allora è il momento di assumere un'altra dose".

Oltre al Covid-19, ora c'è un'altra emergenza: il Monkeypox, il vaiolo delle scimmie. Quanto ci dobbiamo preoccupare? "Sono molto attento, perché i casi sono raddoppiati nel giro di sette-otto giorni. Al momento negli Stati. Uniti abbiamo circa 8mila persone infettate; circa 30mila in tutto il mondo - prosegue - Ci sono molte cose che non sappiamo sull'evoluzione del virus in un certo arco di tempo. Sappiamo che la stragrande maggioranza dei casi, il 98%, si è registrata tra uomini che hanno fatto sesso con altri uomini. Ma sia negli Stati Uniti che in Europa stiamo cominciando a osservare l'estensione del contagio anche ad alcuni bambini e a qualche donna. Penso, però, che non sia il caso di scatenare il panico, ma dobbiamo seguire con grandissima concentrazione gli sviluppi, perché questo virus è un bersaglio mobile e si sta evolvendo" 

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