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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Covid, l'emergenza è finita?

Locatelli (Cts): "Dobbiamo sfruttare esattamente questo periodo favorevole, ulteriormente agevolato da una situazione climatica che rende meno facile la contagiosità del virus, per andare a completare questo straordinario lavoro fatto sui vaccini"

"Il Covid rimane, ma in questo scenario drammatico con immagini e informazioni che non possono che ferire artigliando nelle coscienze di ognuno di noi, almeno abbiamo una situazione che, per quanto riguarda l'Italia, ci indica in maniera assai evidente che tutti gli indicatori vanno verso una situazione epidemiologica largamente orientata in senso favorevole, sia in termine di incidenza cumulativa a sette giorni sia in termini di indice di contagiosità e, quel che più conta, di occupazione dei posti letto sia in aree mediche che nelle terapie intensive". Così ha parlato domenica sera Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa su Rai3.

Locatelli ha parlato anche del nuovo vaccino Novavax: "È un vaccino basato su una tecnologica un po' più classica e più consolidata - ha detto - perché si basa sull'uso di proteine ricombinanti associato a una sostanza chiamata saponinia, che ne aumenta la capacità immunizzante. In termini di efficacia di profilo di sicurezza non si diversifica di certo dai vaccini che ci hanno aiutato finora a uscire da questa situazione, su tutti quelli a base mRNA. Se però questo tipo di maggior classicità nella preparazione servirà a convincere anche un esitante, anche solo uno, sarà comunque un vaccino che ha svolto un compito importante. Non dimentichiamoci che se oggi siamo nella situazione prima accennata, pur con tutte le attenzioni, le cautele e la gradualità del caso anche nelle riaperture, lo dobbiamo alla campagna vaccinale. Noi - ha proseguito Locatelli - oggi abbiamo più dell'89% di persone che hanno ricevuto il ciclo di vaccinazione primario e 37 milioni e 400 mila persone che hanno ricevuto la dose di richiamo. Dobbiamo sfruttare esattamente questo periodo favorevole, ulteriormente agevolato da una situazione climatica che rende meno facile la contagiosità del virus, per andare a completare questo straordinario lavoro fatto sui vaccini".

Per Locatelli rasta fondamentale proseguire sulla strada della vaccinazione. "Ormai dovrebbe essere chiarissimo che se a differenza di altri paesi, in uno scenario in cui abbiamo tenuto praticamente aperto tutto e con le varianti Delta prima e dopo Omicron assai più contagiose rispetto al ceppo originale di Wuhan - ha detto - non abbiamo avuto quell'impatto drammatico che altrimenti avremmo dovuto fronteggiare è proprio grazie ai vaccini. Per questo è così fondamentale continuare nell'opera di trasmissione di un messaggio certamente positivo. Si apre una prospettiva diversa da affrontare con responsabilità e gradualità. Il Presidente del Consiglio nel suo intervento di Firenze del 22 febbraio è stato molto chiaro in questa direzione: l'idea è ovviamente quella di aprire tutto nel minor tempo possibile, ma con gradualità".

Sul possibile ritorno di un'emergenza pandemica in autunno, Locatelli ha osservato: "L'autunno è la stagione a cui guardiamo tutti con maggior prudenza. Abbiamo imparato, ma già lo sapevamo evidentemente per via di tutta la storia dei virus respiratori, che quello è il periodo più critico. Come è stato chiaramente detto dal Presidente Draghi, ci sarà la possibilità di riattivare alcuni meccanismi per contenere in maniera efficace un'eventuale ripresa. Poi c'è la variabile non del tutto da escludere di nuove varianti".

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