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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Seconda ondata: come sta andando (davvero) in Italia

Brusaferro: "La curva sta decrescendo sia per quanto riguarda i casi sintomatici sia per quanto riguarda i casi positivi". Cauto ottimismo ma "prossime settimane critiche". Locatelli: "Non possiamo permetterci una nuova generazione di focolai con le feste". I numeri dicono che abbiamo intrapreso la strada per uscire dalla seconda ondata

Il virus sta rallentando in Italia? I numeri lo confermano da qualche tempo, nonostante il numero dei decessi rimanga molto alto. "In Italia la curva sta decrescendo sia per quanto riguarda i casi sintomatici sia per quanto riguarda i casi positivi". Sono le parole con cui Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, apre la conferenza sull'andamento dell'epidemia di coronavirus in Italia. La curva va verso l'appiattimento.

La situazione è ancora impegnativa, anche se in Italia e nel resto d'Europa è iniziata una flessione dei contagi. "Abbiamo ancora un'incidenza piuttosto elevata, 321 casi per 100mila abitanti nel lasso di tempo dei 7 giorni" ha detto Brusaferro commentando i dati tra il 16 e il 22 novembre. Ma ci sono Regioni che superano i 700 casi e altre che restano a due cifre: la situazione è molto variegata. Complessivamente "tutte le Regioni tranne due o tre restano ancora a rischio alto. Nove in particolare sono a rischio alto da più di tre settimane e il loro sforzo rischia di essere troppo prolungato".

Come sta "correndo" il virus in Italia

"Oggi vediamo un quadro che da una parte ci mostra una prospettiva di riduzione, dall'altra ci richiama ad una grande responsabilità per il rispetto delle misure. Questo impianto che il nostro paese sta adottando nel suo complesso è in grado di modellare la curva e di rispondere con flessibilità da parte del servizio sanitario nazionale: questo è il frutto di impegno e programmazione", evidenzia Brusaferro.

"Ci sono regioni in cui il confronto tra le incidenze calcolate in due periodi, negli ultimi 15 giorni e nei 15 giorni precedenti, mostra una decrescita. Ci sono alcune regioni però in cui il confronto mostra una crescita. Abbiamo ancora un’incidenza elevata se si considera il periodo dei 7 giorni. Abbiamo in ogni caso una realtà italiana molto diversificata tra le varie regioni: alcune hanno un’incidenza a 2 cifre nei 15 giorni, altre hanno un’incidenza a 3 cifre", dice. "La curva comincia ad andare verso l’appiattimento anche per quanto riguarda i ricoveri in area medica. Il numero decessi, ultimo indicatore a calare, è ancora molto elevato", aggiunge. "L'età mediana dei positivi si colloca attorno ai 48 anni, è in leggera crescita", spiega ancora. "Questo segnala che persone più anziane contraggono l'infezione, un fenomeno che dobbiamo contrastare il più possibile per proteggere i più fragili".

L'obiettivo è avere un valore Rt inferiore a 1

Cauto ottimismo quindi. Brusaferro ha ribadito che i segnali positivi emersi dal monitoraggio settimanale dell'epidemia, non debbono portare "ad un allentamento delle misure", perché siamo ancora in una fase di mitigazione" dei contagi. L'unico modo per ridurre drasticamente i casi "e' avere un valore Rt sotto 1", ha aggiunto ricordando che "alcune regioni sono in sofferenza da più settimane". 

In vista del Natale, per il presidente dell'Iss, "le prossime settimane saranno critiche. Se non rispetteremo le regole, le curve ripartiranno. Questo dovrà essere per noi un Natale unico. Con questi numeri non possiamo immaginare spostamenti di massa o raduni di persone che provengono da contesti diversi, portatori di rischi di contagio". Speriamo, ha aggiunto il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, "che sia il primo e anche l'ultimo, di questo tipo, grazie all'arrivo dei vaccini. Rigore e affetti dovranno essere contemperati". Niente assembramenti nelle piazze e nelle strade, ha escluso Locatelli. Anche le messe "dovranno essere rese compatibili con le misure già adottate con la Cei. Non possiamo permetterci una nuova generazione di focolai con le feste. La strategia diversificata con decisioni differenti sui diversi territori sta dando frutti, ma questo deve servire come incentivazione ed elemento gratificante e motivante per andare in questa direzione".

Negli ultimi sette giorni abbiamo avuto in media 27493 nuovi positivi al giorno, ossia -6574 casi al giorno rispetto ai sette giorni precedenti. La strada è quella giusta, lo dicono anche i dati ospedalieri. Negli ultimi 7 giorni la variazione media del numero di pazienti ricoverati è stata pari a -39 pazienti al giorno (era +435 nei sette giorni precedenti). Il picco è stato superato.

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