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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Covid, ottimismo dai numeri: "Novembre mese decisivo per capire cosa succederà"

"Continuando su questa linea è molto improbabile che il contagio riparta", dice l'immunologo Le Foche. "A novembre potremmo tirare le somme e vedere se le coperture vaccinali raggiunte ci bastano" secondo il ricercatore D'Ancona

"La situazione epidemiologica" relativa a Covid-19 "è sotto controllo. Chiaramente dobbiamo aspettare la stagione invernale e vedere l'effetto delle riaperture di questi giorni. Diciamo che a novembre potremmo tirare le somme e vedere se le coperture vaccinali raggiunte ci bastano". Lo ha detto Paolo D'Ancona, ricercatore del Dipartimento di Malattie infettive dell'Istituto superiore di sanità (Iss), ospite di 'Radio Anch'io' su Rai Radio 1. "L'andamento delle vaccinazioni è buono, siamo all'80% della popolazione che ha completato il ciclo - ha ricordato - Ma le prime dosi in questo momento sono poche, meno di 40mila al giorno", quindi "siamo scesi. Diciamo che adesso le terze dosi per anziani e immunodepressi hanno superano le prime dose, c'è quindi uno zoccolo duro di persone che non hanno compreso che fantastica prevenzione è il vaccino".

Ottimismo trapela anche dalle parole di Francesco Le Foche, immunologo dirigente del day hospital di Immunoinfettivologia presso l’istituto di Malattie Infettive e Tropicali del Policlinico Umberto I di Roma. Secondo Le Foche "gli italiani sono stati responsabili, attenti alle regole e il servizio sanitario nazionale, grazie all’abnegazione di medici, infermieri e di tutti gli altri operatori, ha retto all’onda d’urto della pandemia. In più abbiamo vaccini e terapie. Come monoclonali e farmaci antivirali". L’immunologo fa il quadro della situazione e indica le prospettive in un'intervista al Corriere della Sera. Un bilancio dell’attuale situazione epidemica? "Ora possiamo dirci più tranquilli - dice Le Foche - dato che l’85% delle persone si è vaccinato. E ciò ha ridotto moltissimo contagi e ospedalizzazioni. Tra poco avremo una percentuale così alta di vaccinati da poter riaprire tutto per tutti. La maggior parte delle persone ha apprezzato la vaccinazione che ha portato alle riaperture in sicurezza. E dovremmo considerare questa opportunità una forma di medicina preventiva". "I non vaccinati sono 5 milioni – prosegue Le Foche – Chi va al lavoro ha diritto alla sicurezza. Vale per gli incidenti, come per il virus. Il tampone a 72 ore? Preferirei esclusivamente la vaccinazione. Tutela tutti, anche, come vediamo dalle curve degli ultimi giorni, i non vaccinati. Continuando su questa linea è molto improbabile che il contagio riparta".

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