Covid, a Pisa 400 guariti con anticorpi monoclonali. L'infettivologo: "Unica terapia vincente"
Il trattamento viene prescritto dai medici di famiglia e somministrato a persone con sintomi lievi. In Toscana centinaia i pazienti curati
Quattrocento persone guarite dal Covid grazie agli anticorpi monoclonali: è il risultato annunciato dall’azienda sanitaria di Pisa, una delle tre Asl toscane (insieme con Arezzo e Firenze) che hanno utilizzato con maggiore frequenza i monoclonali Aifa per il trattamento di pazienti positivi.
“Gli anticorpi monoclonali rappresentano in questo momento l’unica terapia vincente contro il coronavirus - ha detto Marco Falcone, infettivologo dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana - Non ne esistono altre. Pisa rappresenta un modello in Italia per il collegamento tra ospedale e territorio e nella capacità di somministrare alti numeri di anticorpi monoclonali”.
Falcone è intervenuto in collegamento video nella sede di Fimmg Pisa per fare il punto sulla situazione Covid nella zona di Pisa e parlare delle terapia oggi a disposizione. Al 18 novembre, stando al monitoraggio dell’Aifa, le prescrizioni per monoclonali in tutta Italia - le richieste provengono nella stragrande maggioranza dei casi dai medici di famiglia - erano poco più di 16.000, con Veneto, Lazio e Toscana in testa alla classifica delle Regioni in cui ne sono stati prescritti di più.
Fonte Aifa
Come funziona il trattamento con anticorpi monoclonali
Il trattamento con anticorpi monoclonali deve essere somministrato molto precocemente, entro 72 ore dalla positività del tampone o entro dieci giorni dall'esordio sintomi.
I malati che possono ricorrere a questa cura sono di prassi pazienti con più di 65 anni o con comorbidità, o soggetti in cui il covid può dare una malattia più grave. A selezionarli pensano o i medici ospedalieri o i medici di medicina generale, che li segnalano alle Asl in modo da indirizzarli ai centri specialistici ospedalieri per la prescrizione e la somministrazione.
Per garantire la sicurezza del paziente è previsto che il trattamento con anticorpi monoclonali sia somministrato nell’ambito di una struttura ospedaliera o comunque in ambienti che garantiscano l’intervento in tempi brevi in caso di eventuali reazioni avverse.